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21 Gennaio 2023 - 12:49
Medico (immagine d'archivio)
Il Piemonte patisce la carenza di medici di famiglia: i dottori sono sempre meno e quelli che ci sono seguono davvero tanti, troppi, pazienti, con difficoltà ad accoglierne di nuovi e nel rispettare tutti gli appuntamenti.
L’allarme era già stato lanciato qualche mese dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), che in merito aveva divulgato dati preoccupanti: i dottori che mancano in Piemonte sono 300, è coperto solo il 53% dei posti e, per quanto riguarda l’Asl TO4, i posti coperti sono 10, a fronte dei 47 necessari per essere al completo.
Adesso, ai report, si è aggiunto anche quello pubblicato dalla fondazione Cittadinanzattiva: in tutta Italia le provincie più in sofferenza sono 39 e, ovviamente, nella lista rientra anche Torino.
Per trovare un corrispettivo di questa situazione sul territorio, è sufficiente guardare cosa è successo nella vicina Gassino qualche mese fa, con alcune mamme che hanno fatto partire una petizione nei confronti dell’Asl TO4, “colpevole” di aver lasciato Gassino e comuni limitrofi senza pediatri dopo il pensionamento dello storico medico dei bambini gassinesi.
Da Sciolze, tuttavia, arriva una storia differente, che conferma un trend inverso: “si comunica che il dottor Mario Silva cesserà l’attività di medico il 31 dicembre 2022. A partire da gennaio 2023 sarà presente a Sciolze un nuovo medico, il dott.
Edoardo Scardino” scrivevano lo scorso mese dagli uffici del Comune di Sciolze e, effettivamente, così è andata. Il nuovo dottore a Sciolze ha subito preso servizio, senza nessun problema per i vari assistiti o posti lasciati scoperti.
L'annuncio dal sito del Comune di Sciolze
Ma perché i medici mancano? Come mai questa carenza? Abbiamo pensato di chiederlo proprio al dottor Edoardo Scardino, il nuovo arrivato a Sciolze.
Innanzitutto, chi è Edoardo Scardino?
Sono di Gassino, ho 30 anni e ho preso servizio a Sciolze da poco. Ho fatto il liceo classico al Gioberti, poi l’università alle Molinette e dopo la specialistica in Medicina Generale, dal 2018 al 2022. Solitamente la specialistica dura 3 anni, ma nel 2021 c’era stato qualche ritardo e quindi il corso è stato allungato di un anno, comunque per me il percorso è stato abbastanza veloce.
Com’è stato l’inizio, a Sciolze?
Mah devo dire buono, ho preso servizio da un mese e al momento seguo una 70ina di pazienti. Adesso sono in ambulatorio una volta la settimana, il martedì, con la possibilità di fare anche altri giorni in caso la richiesta aumentasse.
Sul territorio i dottori sono sempre meno, molti amministratori locali dicono che “nessuno vuole più fare il medico”; è vero?
Non penso. Non è l’appeal della medicina generale che manca: al momento i corsi di formazione e i posti in specialistica sono tutti pieni.
Ma allora qual è il problema? Perché c’è carenza di medici?
Penso che in quest’ultimo periodo stiamo risentendo di una programmazione sbagliata da parte della Regione. Non è una questione relativa al Covid: semplicemente sono stati formati, in precedenza, meno medici del necessario. È un fenomeno che si chiama gobba pensionistica: avendo pochi dottori formati, ci sono più pensionamenti di quanti nuovi medici comincino a prendere servizio. Ci si è comunque resi conto di questa cosa: negli anni scorsi circa una 80ina di persone iniziavano la specialistica, adesso ce ne sono circa 200. È un gap che probabilmente nei prossimi anni si colmerà.
Una programmazione carente da parte della regione Piemonte? Può essere, e la speranza è sicuramente quella che nel tempo questa curva in negativo si inverta. Tra le spiegazioni di questa carenza, tuttavia, forse si può addurre anche ad altre motivazioni: basti pensare al tempo che viene impiegato per formarlo, un medico. Come se ciò non bastasse, i tagli alla sanità pubblica sono sempre di più, i posti in reparto sono liberi e..? Il test di medicina continua comunque ad essere ferreo e a numero chiuso. Serviva una pandemia per farci capire quanto la sanità sia importante? Evidentemente sì, e ancora non lo abbiamo appreso a pieno.
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