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Sanità
16 Dicembre 2022 - 00:18
100 euro
La sanità che vorremmo e quella che abbiamo. Di questo s'è parlato all'incontro organizzato dall'assessore alla SanitàLuigi Genesio Icardi, con i vertici di Azienda Zero e un gruppo di lavoro di cui fa parte una rappresentanza dei direttori dei Dea e il presidente Simeu Piemonte (Società italiana medicina d'emergenza-urgenza) per sostenere il personale, alleggerire il boarding dei pronto soccorso, aumentare i posti di degenza, accelerareo i tempi di ricovero nei reparti, favorire le dimissioni dei pazienti a bassa intensità nella rete territoriale e potenziare la sinergia ospedale-territorio.
Il 20 dicembre il presidente, Alberto Cirio, e l'assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, presenteranno il Piano straordinario che la Regione sta predisponendo per sostenere i pronto soccorso.
"Una riunione operativa con la task force voluta dal presidente Cirio, per fare il punto sul Piano di intervento che la Regione intende mettere in campo in modo immediato e nel medio-lungo periodo. Tra le priorità c'è innanzitutto quella di sostenere il personale - spiega Icardi - Stiamo sollecitando interventi nazionali che consentano di intervenire sulla carenza di urgentisti e incentivare chi fa la scelta importante di lavorare in un pronto soccorso. La Regione Piemonte farà la sua parte ed entro gennaio il provvedimento che abbiamo approvato per portare a 100 euro all'ora il valore delle prestazioni aggiuntive dei nostri medici in pronto soccorso diventerà legge".
Sempre a partire da gennaio, la Regione Piemonte trasferirà alle aziende sanitarie le risorse sbloccate a Roma in Finanziaria per retribuire il lavoro relativo ai certificati Inail, emessi prevalentemente dai medici di pronto soccorso. Circa 4,5 milioni di euro per l'attività svolta dal 2019 al 2021.
Per quanto riguarda invece gli specializzandi reclutati attraverso il dl Calabria, l'assessorato alla Sanità invierà a breve una nota alle Aziende sanitarie per precisare che è possibile attivare in questo caso contratti a tempo determinato di tre anni, che diventano in automatico a tempo indeterminato non appena conseguita la specializzazione.
Tra le altre priorità su cui il gruppo di lavoro sta predisponendo delle azioni da mettere in campo in modo immediato c'è l'urgenza di alleggerire il boarding dei pronto soccorso, aumentando i posti di degenza, accelerando i tempi di ricovero nei reparti, favorendo le dimissioni dei pazienti a bassa intensità nella rete territoriale e potenziando la sinergia ospedale-territorio.
Tutto bene? Non tanto a sentire Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind (il sindacato delle professioni infermieristiche).
"Mi pare non si sia compreso bene il problema - stigmatizza - Pagare 100 euro all'ora una prestazione del medico non è una risposta strutturale. Vogliamo sapere cosa si intende fare per i pazienti che sono costretti a stare più giorni in barella in attesa di un posto letto. Vogliamo sapere quando saremo in grado di assistere i cittadini al proprio domicilio. Abbiamo estremo bisogno di assistenza e non solo di fare diagnosi. Più medici in Pronto Soccorso va bene ma preoccupiamoci di trovare una soluzione al sovraffollamento e soprattutto a come gestire i malati dopo il ricovero. Non siamo una fabbrica...."
I pazienti hanno bisogno di essere assistiti, non basta solo visitarli, come dobbiamo dirlo? Cosa intende fare la regione oltre a proporre la stessa soluzione dei 100 euro all ora?".
Il Nursind si chiede anche che cosa voglia fare la Regione delle "case della salute", degli "ospedali di comunità" e come intende organizzare la medicina delle cure primarie.
"Continuiamo a togliere acqua con il secchiello da un fiume in piena - stigmatizza Coppolella - I pazienti hanno bisogno di avere risposte fuori dall'ospedale oltre che cure e assistenza dignitosa all'interno. Il concetto di continuità assistenziale non esiste. I pazienti hanno bisogno di essere assistiti, non basta solo visitarli, come dobbiamo dirlo? Cosa intende fare la regione oltre a proporre la stessa soluzione dei 100 euro all ora?".
Infine, ma non in ultima, è anche una questione di dignità.
"Ricordiamo che mancano tanti infermieri e servono molte assunzioni ma questo ormai lo abbiamo detto più volte e sembra che non venga recepito. Ne abbiamo abbastanza di annunci spot. Se messi nella condizione adeguata faremo la nostra parte ma vogliono lavorare in modo dignitoso ...".
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