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Il Comune ora si mette a fare figli e figliastri e a pagare sono gli anziani

Il centro per i nonnini ha chiuso i battenti

Il Comune ora si mette a fare figli e figliastri e a pagare sono gli anziani

Chi andrà al Cral dovrà essere tesserato per mangiare, chi, invece, farà due passi in più potrà entrare in altri due locali senza pagare nessuna tessera e accedere all'area ristorazione. Tutto normale? Non si sa, ma questo è quello che succederà al Parco Einaudi di San Mauro Torinese, figli e figliastri...

Bagarre in Consiglio Comunale sul futuro del Cral. 

L’amministrazione, infatti, a breve, pubblicherà un bando (dedicato alle associazioni) per l’assegnazione della struttura presente al Parco Einaudi (casetta e bocciofila).

Lo scontro è proprio su questo bando e su un dettaglio: i futuri gestori del Cral, nell'area ristoro, saranno gli unici costretti a poter ricevere solo i soci (al contrario di tutti gli altri locali del Parco).

Altro dettaglio: la perizia prevede un affitto di circa mille euro al mese per la struttura. La maggioranza, però, ha promesso che il canone potrà essere abbattuto di fronte ad un progetto, di rilievo sociale, presentato da un’associazione.

Ma facciamo un passo indietro...

Qualche giorno fa, infatti, ha chiuso, definitivamente, i battenti il Cral  (il circolo ricreativo assistenziale dei lavoratori del Parco Einaudi).

Gli anziani sanmauresi, ora, rischiano di non avere più una “casa” dove incontrarsi. Soluzioni alternative, al momento, non se ne vedono, bocciodromi comunali non ce ne sono e quindi la socialità dei cittadini più anziani rischia di finire male.

Un’uscita di scena anticipata (per colpa del caro bollette), anche perché il 30 novembre sarebbe comunque scaduto il contratto di locazione tra il Cral e il Comune. La casetta del Cral e il bocciodromo andranno a bando.

Ebbene, nel parlamentino sanmaurese, la consigliera Paola Antonetto (Fratelli d’Italia), ha puntato il dito contro la maggioranza. 

“Che tristezza - interviene - il Cral che chiude senza compiere 80 anni. Quello che i nostri vecchi hanno costruito, quanta poca importanza gli stiamo dando... Vedere trattato il Cral in questo modo non mi piace. Parliamo di persone che sono nella fascia della terza età. Le persone ci hanno creduto, hanno messo i soldi di tasca propria”.

E si arriva al futuro assetto del Parco Einaudi e del futuro Cral. 

“Dovevano comunque lasciare, - prosegue Antonetto - ma un conto è lasciare perché c’è un bando un conto è perché non si è più in grado di portare avanti un’attività, non riuscivano più a farlo. Questa proposta di delibera, poi, non la condivido, qui si fanno figli e figliastri. Al Parco Einaudi ci sono varie associazioni e l’unica che avrà il vincolo di dare i pasti solo ai soci sarà questa, il Cral. Il circolo del tennis può accogliere tutti da tempo, stessa cosa per la Clubhouse del rugby che da poco è passato da locale per soci a locale per tutti. Questa scelta non aiuterà i futuri gestori del Cral. Di fronte ai problemi della ClubHouse l’amministrazione ha concesso la licenza per pubblico servizio ora per il Cral, invece, si procede diversamente. Servono risposte che abbiano la stessa misura per tutti. In quella zona non sono tutti sulla stessa linea di partenza”.

Duro anche il capogruppo della Lega, Roberto Pilone.

“Il problema - attacca - non è il Cral ma il regolamento, fatto dall’amministrazione Bongiovanni, che obbligava questi edifici comunali ad essere pagati con affitto. Il locale del Cral fu ristrutturato dal Comune proprio per gli anziani. È osceno, oggi, che si chiedano 1077 euro al mese ad anziani che vanno lì a giocare a carte. Non è fattibile un bando che non preveda una qualsiasi facilitazione per quel gruppo, perché torni in possesso di quell’edificio. Se non ce la fanno non è per le bollette è perché devono pagare 12 mila euro di affitto all’anno ed è gente che giocava a bocce. Io sono per togliere l’affitto. Devono esserci meno spese possibile e un diritto di prelazione per quegli anziani. Gli anziani hanno diritto ad avere un luogo gratuito dove giocare a bocce. Va bene il terzo settore ma occorre favorire il ritorno dei nostri anziani lì dentro non di una qualche Coop che va a fare altro. Questo percorso l’ho già visto per il San Mauro Calcio che è morto. Era una società di 70 e passa anni, questa ne ha quasi 80. Serve rispetto per gli anziani che passano da tempo lì le loro giornate”.

Diversa, invece, la posizione dell’ex Sindaco Marco Bongiovanni, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

Marco Bongiovanni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle

“Mi è sembrato di rivivere - spiega - quanto successo con gli alpini quando ci accusavano di volerli mandare via. Se un’associazione non riesce più ad andare avanti è giusto sedersi ad un tavolo e trovare una soluzione, sono d’accordo con la scelta fatta. Un bando verso il terzo settore mi trova perplesso, ho paura possa andare deserto. Corretto provarci sperando che il vincolo della parte relativa al ristorante non blocchi le possibili realtà interessate”.

Rassicurazioni, in tal senso, sono arrivate dall’assessore Luca Rastelli.

Mandare via gli anziani dal Cral - interviene - non esiste, non è così. Certe cose per San Mauro non esistono. Anzi, i gestori del Cral sono intenti a tornare a gestire.. Di fatto, però, sono sempre di meno e sopratutto non c’è nessuno che riesce ad occuparsi dell’amministrazione e sono sempre gli stessi 2 a fare tutto. Anche sull’affitto le cose stanno diversamente: se c’è lo scopo sociale si abbatte l’affitto. Il Comune non chiede mica 12 mila euro agli anziani”.

Sulla stessa linea anche il capogruppo del Partito Democratico, Rudy Lazzarini.

“Scinderei - commenta - i due argomenti. È una combinazione che il Cral decida di chiudere la sua attività, una storia lunga, quasi 80 anni di vita. Un’associazione, però, vive se si autoalimenta con i propri soci. È un periodo difficile per tutti, lungo il fiume, fino a Torino, sono tante le associazioni e i circoli che hanno chiuso. Un po’ per locali da mantenere, un po’ per le spese. Pe poter mantenere un locale del genere occorre un grosso sforzo economico e il Cral non aveva più quel tipo di forza. So, però, che c’è da parte del Cral la volontà di partecipare al bando, magari con l’aiuto di qualche altra realtà”.

Nelle prossime settimane, dunque, vedremo se il Cral rinascerà.

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