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Gli anziani della città rischiano di finire per strada...

Ha chiuso i battenti uno degli ultimi centri di ritrovo per i vecchietti

Gli anziani della città rischiano di finire per strada...

Il Cral del Parco Einaudi

Ora dove andranno a giocare a bocce gli anziani? Dove si ritroveranno? Non si sa, forse per strada. La risposta, molto triste, purtoppo è questa.

Qualche giorno fa, infatti, ha chiuso, definitivamente, i battenti il Cral  (il circolo ricreativo assistenziale dei lavoratori del Parco Einaudi).

Gli anziani sanmauresi, ora, rischiano di non avere più una “casa” dove incontrarsi. Soluzioni alternative, al momento, non se ne vedono, bocciodromi comunali non ce ne sono e quindi la socialità dei cittadini più anziani rischia di finire male. L’amministrazione di Giulia Guazzora, per il momento, non ha dato grandi segni di vita.

A raccontare la situazione ci ha pensato uno dei decani del Cral (membro del direttivo), ex consigliere comunale ed ex assessore, Achille Goitre.

“Abbiamo fatto l’assemblea generale sabato pomeriggio, - racconta - ci sono state difficoltà economiche in questi mesi e non possiamo fare altro che chiudere. Sono aumentate le bollette del gas e chi gestiva è entrato in difficoltà. Abbiamo dovuto pagare noi come Cral le bollette e quindi sono finiti i pochi soldi che c’erano. Dal Comune ci hanno pregato di rimanere ma non ci sono soldi, abbiamo chiesto al Comune un contributo ma ci hanno detto di no. Noi non abbiamo i soldi per pagare le bollette di ottobre e novembre, non possiamo continuare. Anche perché il costo mensile è alto: tra il gas dei forni e il gas del riscaldamento si arriva a 1400 euro. Una situazione dunque gravissima, noi siamo in difficoltà”.

Un’uscita di scena anticipata, anche perché il 30 novembre sarebbe comunque scaduto il contratto di locazione tra il Cral e il Comune. La casetta del Cral e il bocciodromo andranno a bando.

“Ci poteva essere - continua Goitte - una deroga per non lasciare gli anziani in mezzo alla strada, forse. Ma la colpa non è del Comune Il problema è un altro: la situazione economica che non ci permette di pagare le bollette. Noi come associazione siamo in enorme difficoltà, ci sono 4-5-6 persone che si interessano da sempre della vita del Cral, ma sono anni che non c’è un cambio di responsabilità. Io ho 82 anni, Pinton, il Presidente, ne ha 78. Giovani non ce ne sono. Noi non abbiamo la potenzialità di partecipare al prossimo bando”. 

E da domani il gruppo rischia di finire per strada.

“Siamo 100 soci - conclude Goitte - ma frequentanti una ventina. Tra di noi ci sono persone che non hanno più la patente, che non possono andare in bici, è difficile pensare di andare a giocare a Rivodora o a Castiglione. La prossima settimana cercheremo di organizzarci per capire dove vederci”.

Sul tema si è espresso, polemicamente, Andrea Savio, esponente di San Mauro Domani.

“Mi pare una situazione incredibile - commenta - siamo in una società che ha sempre più anziani e in città si riducono sempre di più gli spazi per la socialità della terza età. Questa amministrazione non sta facendo niente. Da oggi, tolto il Boccardo, i cittadini sanmauresi anziani non hanno un luogo dove andare, dove stare insieme”.

Critica anche la capogruppo di Fratelli d'Italia, Paola Antonetto, che ha così commentato la notizia.

"Noi consiglieri - racconta - non ne sapevamo nulla. Mi pare una situazione incredibile, l'amministrazione dovrà spiegarci cosa è successo e, a questo punto, mi viene da dire che ci sono assessori che fanno davvero poco. Anche perché, 10 giorni fa, qualcuno dell'amministrazione proponeva al "Gruppo Fantasy" di Piazza Gramsci di utilizzare il Cral per ritrovarsi. Ma non sapevano neanche loro che stava per chiudere? Non credo si tratti di un qualcosa successo dall'oggi al domani!".

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