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28 Novembre 2022 - 11:29
La Sindaca di Settimo, Elena Piastra
Le fermate verso Torino Nord tagliate, l’amministratore delegato di InfraTo, Bernardino Chiaia, che in un video promozionale dice “Stiamo lavorando con l’amministrazione comunale e regionale sulla parte rimanente del finanziamento, quanto meno verso Torino Sud, Mirafiori...”, il deposito al Pescarito che sparisce dalla mappa....
Tra il minuto 1.15 e 1.26 l'amministratore delegato spiega come la priorità sia Torino Sud e non più il Pescarito
Insomma, gli indizi per una quasi totale “esclusione” dell’area di San Mauro - Settimo dal progetto della Metro 2 ci sono eccome e iniziano ad essere tanti, tantissimi.
Il deposito nell'area del Pescarito è sparito
Di fatto nella scelta tra l’area di Pescarito e quella di Orbassano l’amministrazione torinese del Sindaco, Stefano Lo Russo, si sta muovendo verso la seconda.
Il 18 settembre, lo stesso Lo Russo, aveva raccontato ai sanmauresi, al Pescarito, che i soldi per la progettazione (definitiva, visto che non c’è ancora) del prolungamento della Metro 2 fino a San Mauro si sarebbero trovati utilizzando i risparmi relativi al primo lotto.
Ora, invece, scopriamo che c’è la necessità di tagliare le fermate della parte già progettata (Politecnico - Rebaudengo) perché i soldi non bastano.
Al momento, dunque, l’approdo della metropolitana a San Mauro sembra un miraggio.
Le promesse della Sindaca Giulia Guazzora, messe nero su bianco anche nel Dup, sono poco più che libri dei sogni.
E la comparsata del Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo a San Mauro, due mesi fa, si è rivelata essere quello che era: una mera passerella elettorale. Al momento, dunque, l’arrivo della Metro 2 a San Mauro, per l’esattezza al Pescarito, subisce uno “stop” non indifferente.
E non bastassero gli indizi ci sono anche le parole di Chiaia, nella commissione del Comune di Torino del 9 novembre, dove spiega come sarebbe bellissimo, una volta arrivati al Politecnico, proseguire verso mirafiori invece che tirare fuori la talpa, bandire altra gara.
Bernardino Chiaia, Amministrare delegato di Infrato
Il secondo lotto della metro al Pescarito, dunque, non è più neanche un sogno è un qualcosa di sostanzialmente irrealizzabile.
E c’era chi non ci aveva mai creduto a questo progetto, il consigliere della Lega di San Mauro, Roberto Pilone.
“La Metropolitana - attacca - è un biglietto da visita che in questi anni si sono giocati un po’ tutti, a seconda dei momenti ma non arriverà mai. Sul progetto preliminare uno può mettere tutto: la linea può arrivare pure fino a Chivasso, ma qui non ci sono i soldi neanche per finire la progettazione definitiva della parte interna a Torino figuriamoci arrivare al Pescarito, siamo seri”.
Roberto Pilone, consigliere comunale di San Mauro della Lega
Pilone ne ha anche per l’ex Sindaco, Marco Bongiovanni.
“Lui - continua - ci ha detto per 5 anni che la Metro sarebbe arrivata al Pescarito o addirittura in Piazza Mochino. Ma qui i soldi non ci sono. È una roba folle rilanciare la Metro a San Mauro. Bongiovanni e Appendino millantavano l’arrivo della Metro a San Mauro ma nessuno ha mai fatto niente, non c’è l’incarico per la progettazione definitiva, non c’è nulla. Il preliminare è il libro dei sogni, si poteva arrivare quasi all’infinito. L’atto vero è l’incarico ad un professionista per un progetto definitivo, c’è? No. Io non ci ho mai creduto, ad oggi non ci sono le condizioni per l’arrivo della Metro a San Mauro. Bongiovanni ha illuso i cittadini per 5 anni e la stessa cosa ha fatto Guazzora e poi anche Lo Russo quando è venuto qui. Amministrazioni di centrosinistra a Settimo e San Mauro hanno spinto sul rilancio del Pescarito tramite la Metro ma non avverrà”.
Dopo i tanti rumors arriva la durissima presa di posizione della Sindaca di Settimo, Elena Piastra.
"Credo sia auspicabile che il sindaco Metropolitano Stefano Lo Russo spieghi ai cittadini dell'area nord cosa sta capitando sul tema Metro2: in particolare spero chiarisca quali siano le priorità nella realizzazione delle tratte, perché le recentissime notizie sono preoccupanti per tutta l'area nordest. Prima l'annuncio ai cittadini della Barca che la linea avrebbe avuto tre fermate in meno. Poi, qualche giorno fa , la dichiarazione dell'AD di Infrato Chiaia che illustrando il progetto auspica apertamente, una volta giunti a Politecnico, di proseguire gli scavi in direzione Mirafiori invece che verso Pescarito.Tutto lascerebbe pensare che l'area nord, che comprende tutti i Comuni del quadrante est, da San Mauro alla collina fino al chivassese, rappresenti ancora una volta il fanalino di coda delle priorità dell'amministrazione torinese".
La Sindaca di Settimo, Elena Piastra
"Come ho già detto altre volte: le scelte sulle infrastrutture non possono seguire mere logiche “tecniche”, - continua Piastra - per cui se la talpa è già in in posizione “tanto vale andare avanti”. E non può essere perché si tratta di scelte politiche sul futuro dei nostri territori e Torino rischia di condannare la cintura Nord all’essere il dormitorio produttivo di Torino, creando evidenti disparità sociali davanti alle quali non possiamo rimanere fermi. Un territorio dove viene facile portare un grande retail commerciale, di cui nessuno sentiva il bisogno, trattandosi di una trasformazione urbanistica superata da anni, ma dove non si discute mai di innovazione sociale, di portare Università e infrastrutture strategiche".
La Sindaca di Settimo, Elena Piastra, il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, la Sindaca di San Mauro, Giulia Guazzora
"Recentemente, poco prima delle ultime elezioni politiche, - conclude Piastra - in un incontro pubblico con gli imprenditori e i cittadini di San Mauro, Settimo e di tutti i comuni dell'area, il Sindaco Lo Russo aveva detto chiaramente che la metro in questa zona era un'opera di primario interesse strategico, impegnandosi a trovare le risorse e indicando anche la strategia per riuscirci.
Noi confidiamo che Lo Russo e la sua amministrazione sapranno ben rappresentare gli interessi di tutti i cittadini dell'area Metropolitana, compresi quelli dell'area nordest, assicurando finanziamenti prioritari alla tratta Pescarito. E che, a differenza di molti loro predecessori, sapranno valutare bene le aree che hanno ricevuto meno in termini di investimenti e infrastrutture e saranno pronti a compensare questa disparità, a beneficio di tutta l'area metropolitana e non solo di una parte".
Il Sindaco di Gassino, Paolo Cugini
"Da parte del comune di Gassino, - spiega il primo cittadino - come scritto in vari documenti sin dal 2016 insieme ad una serie di comuni della collina e di tre aree omogenee della città metropolitana di cui sono stato redattore, ribadiamo la volontà a sostenere l'opera nel suo complesso: incluso il prolungamento fondamentale verso i quartieri torinesi di barca e bertolla e San Mauro, oltre a un ridisegno dei trasporti pubblici anche per comuni limitrofi, che serve a intercettare il traffico di attraversamento prima dell'ingresso in città. Ribadiamo che siamo disponibili anche a cofinanziare la progettazione definitiva, sedendoci domani mattina insieme al comune di Torino ed a quello di San Mauro per individuare il percorso più corretto nel dare continuità a quanto di buono fatto fino ad oggi; che è molto, inclusa la progettazione preliminare per cui ci siamo molto battuti e che ha permesso a Torino di intercettare finanziamenti per oltre un miliardo, essendo molto più pronta di altre aree metropolitane".
Il progetto
InfraTo, società in house del Comune di Torino, dovrà realizzare la progettazione definitiva della linea da San Mauro a Orbassano, compresi i depositi e i parcheggi di interscambio. Al momento ci sono i soldi solo per il tratto torinese: il finanziamento ad oggi certo pari a 1,828 miliardi, non è sufficiente per la realizzazione dell’intera opera, si è individuata quale tratta prioritaria il tracciato Rebaudengo – Politecnico (per ora il Pescarito non c’è). A Rebaudengo sarà realizzato un deposito provvisorio per i treni. La progettazione procederà per lotti successivi a partire proprio dalla linea individuata come prioritaria perché dotata di accorgimenti tecnici che la renderanno esercibile.
Il tracciato ha uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni.
Progettata per essere compatibile con le diverse tipologie di treni in commercio, sia su gomma che su ferro, la nuova linea avrà caratteristiche simili alla 1 (sarà di tipo ‘automatico leggero’ senza conducente), ma se ne differenzierà necessariamente (in termini di ‘sistema ferroviario’ e dimensioni dei rotabili) anche per tener conto dello sviluppo tecnologico intervenuto in questi anni.
Tre le tratte lungo le quali è stato suddiviso il percorso che dal tracciato originariamente previsto nel bando per la progettazione preliminare si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni). Fin dalla fase di analisi della domanda di mobilità è infatti emersa chiara la necessità, per la sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura, di massimizzarne la capacità trasportistica, creando altresì un vero e proprio sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato. Obiettivi che la progettazione ha perseguito individuando le fermate in modo che le loro aree di influenza fossero in grado di servire nel modo migliore possibile i principali poli di attrazione dell’utenza, realizzando una corrispondenza adeguata con le stazioni del sistema ferroviario metropolitano (Porta Nuova, Rebaudengo e Zappata) e assicurando un alto livello funzionale per garantire un ottimo livello del servizio. La linea 2 della metro di Torino si incrocerà con la 1 in corrispondenza di Porta Nuova, in via Nizza.
Proseguendo verso sud toccherà il Politecnico e arriverà allo stabilimento FCA di Mirafiori.
Dopo la stazione Anselmetti (ora all’interno dello svincolo della tangenziale sud), raggiungerà Orbassano Centro passando attraverso Beinasco Fornaci, Beinasco Centro, Orbassano Centro Ricerche (dove è ipotizzato il nodo di scambio con mezzi pubblici e privati) e Pasta di Rivalta. La fermata del centro storico di Torino sarà realizzata sotto piazza Carlo Alberto.
Si raggiungeranno quindi i Giardini Reali, per toccare poi la frequentatissima zona del Campus Einaudi.
Nella zona nord, i treni attraverseranno via Bologna e l’ex trincerone, arrivando nei pressi dell’ospedale San Giovanni Bosco e, quindi, giungere alla stazione ferroviaria Rebaudengo.
Dal bivio Cimarosa Tabacchi avrà origine la deviazione che, attraverso piazza Sofia, Banca/Bertolla, via Aosta (dove è prevista la stazione di San Mauro Pra Granda) raggiungerà l’area industriale di Pescarito (ci arriverà mai?).
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