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20 Novembre 2022 - 14:44
"Aspettate qui dalle 7? Con questo freddo? Ora vi scalderete", lo ha detto Papa Francesco questa mattina, appena uscito dalla porta del Vescovado di Asti. Prima di salire sulla Papamobile, il pontefice ha voluto stringere la mano dei presenti che lo attendevano proprio all'ingresso del Vescovado, dietro alle transenne. Con lui anche il vescovo di Asti, mons. Marco Prastaro. Ad Asti oggi la temperatura minima è scesa a -2.2 gradi.
E poi, a bordo della papamobile, lungo tutto il percorso di circa 2 chilometri ( Via Natta, Via Giobert, Piazza Lugano, Viale Partigiani, Piazza Porta Torino, Corso Alfieri, Piazza Cairoli, Via Caracciolo) fino alla cattedrale, carezze ai bambini, grandi sorrisi, delicate strette di mano e il saluto ai circa 300 volontari della protezione civile e 50 dell'Anpas. Infine, intorno alle 11, nella chiesa di Santa Maria Assunta per la celebrazione eucaristica. Ad attenderlo numerosi fedeli, sia all'interno che all'esterno, per assistere alla messa anche dai due maxi schermi posizionati in piazza.
Il Papa all'Angelus ha ringraziato le autorità civili e religiose "per i preparativi che hanno reso possibile questa desiderata visita". Poi ha salutato tutti in dialetto piemontese: "A tutti direi che a la fame propri piasi' encuntreve! [mi ha fatto piacere incontrarvi]; e augurarvi: ch'a staga bin! [state bene!]"
"Da queste terre mio padre è partito per emigrare in Argentina; e in queste terre, rese preziose da buoni prodotti del suolo e soprattutto dalla genuina laboriosità della gente, sono venuto a ritrovare il sapore delle radici". "Ma oggi - ha aggiunto Papa Francesco - è ancora una volta il Vangelo a riportarci alle radici della fede".
Il Papa ha poi sottolineato che "un malfattore diventa il primo santo: si fa vicino a Gesù per un istante e il Signore lo tiene con sé per sempre. Ora, il Vangelo parla del buon ladrone per noi, per invitarci a vincere il male smettendo di rimanere spettatori. Per favore, questo è peggio di fare il male: l'indifferenza". Il Papa ha allora invitato i cristiani ad evitare una fede solo formale: "E noi, abbiamo questa fiducia, portiamo a Gesù quello che abbiamo dentro o ci mascheriamo davanti a Dio, magari con un po' di sacralità e di incenso? Per favore non fare la spiritualità del trucco", "davanti a Dio solo acqua e sapone, senza trucco, con l'anima come è, e da lì viene la salvezza".
Stefano Accornero
Infine sulla Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesan "Oggi ci vogliono giovani veramente 'trasgressivi', non conformisti, che non siano schiavi di un cellulare, ma cambino il mondo come Maria, portando Gesù agli altri, prendendosi cura degli altri, costruendo comunità fraterne con gli altri, realizzando sogni di pace") e sull'ordinazione di un giovane prete ("Abbiamo visto questo ragazzo, Stefano Accornero, che chiede di essere ordinato accolito nel suo percorso verso il sacerdozio. Dobbiamo pregare per lui, perché vada avanti nella sua vocazione, sia fedele ma anche dobbiamo pregare per questa Chiesa di Asti, perché il Signore invii vocazioni sacerdotali, perché, come voi vedete, la maggioranza sono vecchi, come io. Ci vogliono preti giovani".
Dopo la messa in Cattedrale apa Francesco ha fatto ritorno in Vescovado, dove è previsto che pranzi. Nel pomeriggio alle 15.30, il pontefice si recherà allo Stadio comunale di Asti 'Censin Bosia', per il saluto finale agli astigiani e alla cittadinanza. È prevista la presenza di almeno 1.400 fedeli e di numerosi bambini. Dopo il raduno allo stadio, papa Francesco ripatirà in elicottero verso il Vaticano.
Un viaggio per ritrovare le radici, in Piemonte, da dove era partita la sua famiglia per cercare una vita migliore in Argentina. Papa Francesco ha voluto con il cuore questa 'full immersion' di due giorni con i suoi parenti e la sua gente, tra pranzi e caffè, visite e strette di mano. E anche oggi, nell'unico momento pubblico della sua visita ad Asti, la messa nella Cattedrale, sceglie di toccare il cuore della gente parlando anche in dialetto.
Francesco ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria di Asti. Oltre all'amministrazione comunale, con tutta la giunta, guidata dal sindaco Maurizio Rasero, c'erano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso. Un riconoscimento "per il forte impegno per la pace nel mondo ed i quotidiani messaggi di solidarietà e fraternità contro ogni forma di discriminazione". E gli viene simbolicamente donato un sacchettino di terra astigiana.
Tra i doni fatti a Papa Francesco nel corso della sua visita nell'Astigiano, un presepe artistico realizzato a Schierano, frazione di Passerano Marmorito (Asti) da Daniela Richetta. Tra gli elementi dell'opera grappoli di malvasia passita e spighe di grano, che ricordano le origini contadine di un trisavolo del pontefice.
"Un dono che arriva dal cuore, in questi giorni che già ci accompagnano al Natale: per noi, da quando sappiamo della visita papale, un'attesa nell'attesa. E il tempo dell'attesa, lo sappiamo, è sempre un tempo buono", è scritto nel biglietto che il presidente dell'associazione Oro Incenso Mirra - Presepi nel Monferrato, Francesco Marengo ha indirizzato a Papa Francesco. L'associazione ogni anno riunisce attorno al tema del presepe dieci paesi dell'Astigiano (Aramengo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Frinco, Grana, Monale, Montegrosso d'Asti, Passerano Marmorito, San Damiano)
"Il presepe è per noi un modo di fare comunità, di stringerci e riflettere attorno a un simbolo, di esprimere una preghiera nell'azione e nella condivisione - ha spiegato Marengo -. Con la speranza di far arrivare al Santo Padre la nostra riconoscenza per aver onorato queste terre con la sua visita, e insieme a essa la stessa gioia, lo stesso amore, lo stesso calore per il Santo Natale che ci apprestiamo a vivere".
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