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La sindaca non ha condanne penali? E perché non lo dice?

La minoranza consiliare non si dà pace da mesi: vuole saperlo a tutti i costi

La sindaca non ha condanne penali? E perché non lo dice?

La sindaca non ha condanne penali? E allora perché non lo dice? Lo vorrebbe sapere Stefano Filiberto, capogruppo della minoranza consiliare felettese, che da mesi bombarda la Giunta con richieste di esibizione del casellario giudiziale del primo cittadino Maria Cristina Ferrero, dei suoi assessori e dei suoi consiglieri di maggioranza.

Maria Cristina Ferrero e Stefano Filiberto

Per dare l'esempio, Filiberto e il suo consigliere Antonio Rocchetta avevano addirittura prodotto il loro certificato penale intonso. Come a dire: "Vedete? Noi siamo a posto". Ora vorrebbero capire se lo sono pure i colleghi consiglieri, gli assessori e il primo cittadino.

Ma dalla maggioranza, almeno per ora, si sono presi solo dei sonori due di picche. Ferrero e i suoi si sono fatti scudo fin da subito col diritto alla privacy. E probabilmente non hanno nemmeno torto: anche perché la Legge non impone a nessuno di loro di presentare documenti del genere.

Lo avrebbero dovuto fare se fossero stati candidati a Ciriè, a Ivrea, a Leinì, che hanno più di 15mila abitanti. Ma la piccola Feletto ne ha circa 2mila, e dunque niente obbligo. 

Filiberto è su tutte le furie, e dopo aver analizzato nei minimi dettagli le risposte che gli erano state date dal sindaco, ha trovato l'inghippo: "Il sindaco - così scrive ai giornalisti in una nota - replicava, non mettendo neppure in indirizzo il Vicesindaco ed il Capo Gruppo di maggioranza, esprimendosi al singolare 'che non sussiste nessun obbligo di produrre da parte della scrivente, il
certificato in esame nonché di produrre copia'".

L'ex primo cittadino ha fatto 2+2, e il risultato è che, scrive nella nota, "essendosi espressa al singolare e non per tutti i consiglieri comunali di maggioranza, faceva veramente supporre che fosse solo lei a non avere il casellario penale senza menzioni di reato".

Il sindaco, essendosi espressa al singolare e non per tutti i consiglieri comunali di maggioranza, faceva veramente supporre che fosse solo lei a non avere il casellario penale senza menzioni di reato

Ma perché Filiberto continua a chiedere il certificato penale della maggioranza? "Per ragioni di trasparenza" risponde lui, che legittima le sue richieste anche su sentenze del Consiglio di Stato. In più, i ben informati dicono che addirittura ci sarebbero delle lettere con cui la Prefettura avrebbe chiesto al sindaco di esibire il certificato penale.

Al momento, quest'informazione non è stata confermata né smentita. Resta per Filiberto un punto politico: "Si chiede - dice - se l’intera popolazione non abbia diritto di sapere se il capo dell’Amministrazione Comunale non abbia precedenti penali e carichi pendenti".

E ancora: "La cosa incredibile è che per ottenere un appalto preso una pubblica Amministrazione le ditte che concorrono devono dimostrare di avere il casellario giudiziale senza menzioni, e con i carichi pendenti contributivi e fiscali in regola, invece per Amministrare un Comune si può rimanere nel limbo?".

La tenacia con cui Lavorare per Feletto sta portando avanti la sua istanza di trasparenza rischia di rendere ancora più tesi i rapporti tra Filiberto e Ferrero. Che già, va detto, non è che siano proprio distesi. I due si trovavano addirittura in Giunta assieme prima delle elezioni dell'anno scorso.

Fino alla rottura, che si è consumata poco prima dell'inizio della campagna elettorale: Ferrero aveva rassegnato le dimissioni da assessore in disaccordo con Filiberto, aveva costruito uno schieramento per le elezioni e, da sfidante, le aveva vinte. L'ex primo cittadino era così finito in minoranza.

E proprio dai banchi della minoranza, da quel momento, porta avanti il suo capillare lavoro di controllo, anche con modalità "alternative", come la distribuzione ai cittadini di volantini polemici con le scelte della Giunta. I rapporti tra i due sono così poco tranquilli che, quando Ferrero aveva convocato un'assemblea coi cittadini per raccontare quanto era stato fatto nei primi mesi di amministrazione, aveva passato 3/4 dell'esposizione a parlare degli errori di Filiberto.

Dalla tribuna, qualcuno aveva la domanda più sensata in assoluto: "Sindaco, ma in Giunta con Filiberto c'era pure lei..."

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