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La “Giornata della Memoria” insieme ai ragazzi delle scuole

Tre giorni con l’Anpi per ricordare lo sterminio dei nazisti nella civilissima Europa

Ci sono domande a cui è difficile dare delle risposte.

Ciò che è accaduto nella civilissima Europa intorno alla metà del secolo scorso, lascia ancora l’orrore e l’incredulità tra i ragazzi che partecipano, ogni anno, alle iniziative organizzate dall’Anpi in occasione della Giornata della Memoria.

Le proiezioni del film “Il viaggio di Fanny”, introdotte dai volontari dell’Anpi, si sono ripetute mercoledì 25 gennaio, giovedì 26 e venerdì 27 gennaio, al mattino presso la sala «Primo Levi» della Biblioteca ed erano riservate ai ragazzi delle scuole medie settimesi. Le classi sono state accolte dagli studenti del corso di operatore della ristorazione dell’Enaip di Settimo.

Basato su una storia vera, il film Il viaggio di Fanny, di Lola Doillon, racconta la vicenda di una ragazzina ebrea di tredici anni che nel 1943, durante l’occupazione tedesca della Francia, è mandata insieme alle sorelline in una colonia montana. Lì conosce altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti s’intensificano, scappa per raggiungere il confine svizzero. 

Le iniziative proposte dall’Anpi di Settimo per commemorare il Giorno della memoria si sono concluse con la proiezione del film-documentario nella serata di venerdì 27 gennaio. Una storia esemplare e poco conosciuta dal grande pubblico: dall’estate del 1942 agli inizi di settembre del 1943, la comunità di Nonantola, in provincia di Modena, protesse ospitandoli e nascondendoli, ben 73 ragazzi ebrei provenienti da Zagabria, dalla Germania e dall’Austria, consentendo loro di raggiungere la Svizzera e - a guerra finita – la Palestina.

“Non vogliamo darvi risposte - hanno detto i volontari dell’Anpi, schierati con il loro fazzoletto tricolore -  ma vorremmo che vi faceste delle domande su come il pregiudizio nei confronti del diverso possa essersi trasformato in odio nell’indifferenza della gente. Tutto iniziò nel 1935 con lo sterminio dei bambini disabili in nome di una razza superiore. Poi venne tutto il resto. Sei milioni di persone uccise: ebrei, zingari, slavi. In Europa”. 

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