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Settimo Torinese

Approvata la nuova graduatoria per l’assegnazione delle case popolari: accolte 138 richieste su 200

A Settimo ci sono 887 alloggi di edilizia sociale sul territorio

Emergenza freddo

Emergenza freddo (foto d'archivio)

Approvata la nuova graduatoria per l’assegnazione delle case popolari. La scorsa settimana ATC ha dato l’ok definitivo alla classifica dei beneficiari che avevano presentato la domanda a gennaio 2021. Su 200 richieste, 138 sono state accolte e 62 escluse: da qui in avanti, fino al prossimo aggiornamento degli elenchi, gli alloggi che si libereranno verranno assegnati in ordine di graduatoria, salvo il 50% per l’emergenza abitativa.

A Settimo ci sono 887 alloggi di edilizia sociale sul territorio di Settimo Torinese di cui 344 di proprietà dell’Atc, 389 di proprietà del Comune di Torino (gestiti da ATC), 140 di proprietà del CIT e 14 del Comune di Settimo. È possibile che le prime assegnazioni avvengano già nei prossimi mesi: riguardano alcuni appartamenti al momento non utilizzati di cui si attende la ristrutturazione da parte di ATC. «Arriveranno poi 10 appartamenti che il Comune realizzerà all’ex Dado, in un interessante progetto di riqualificazione del quartiere. I lavori dovrebbero partire entro l’estate». La tipologia abitativa dovrebbe essere simile a quella delle case popolari costruite dal comune in via Leini, e sarà contraddistinta da ottimi standard qualitativi.

«L’approvazione della graduatoria è un dato positivo perché fotografa una situazione più aggiornata e reale rispetto alle attuali esigenze delle famiglie – interviene l’assessore Angelo BarbatiResterà in vigore finché non pubblicheremo un successivo bando. Nel frattempo ci consente di dare risposte a chi ha più bisogno, in un periodo non certo semplice per molte famiglie».

NELLA FOTO Angelo Barbati

La casa popolare è solo uno degli strumenti di sostegno per le famiglie con problemi abitativi, ma non sono sufficienti a garantire a tutti una sistemazione.

«A Settimo abbiamo attualmente operativi altre quattro azioni con scopi simili: la sistemazione in residence; il salvasfratto, grazie al quale il Comune interviene pagando l’affitto al proprietario a condizione che si impegni a rinunciare o posticipare lo sfratto; l’affitto assistito, e infine il progetto del dormitorio, che nascerà a breve sulla scorta del progetto “emergenza freddo”. Inoltre insieme all’Unione Net stiamo lavorando per realizzare altri progetti, ad esempio esperienze di co-housing che dovrebbero partire nei prossimi mesi e che serviranno a stabilizzare e responsabilizzare persone già seguite dai servizi sociali con l’obiettivo di promuoverne l’autonomia».

Il co-housing rappresenterà invece una delle evoluzioni dell’emergenza freddo, come il dormitorio, attivo quest’ultimo al centro Fenoglio dal 2019. Il nuovo progetto potrà ospitare fino a 12 persone senza casa, che avranno a disposizione un letto dove trascorrere la notte. Sarà collocato ancora al Fenoglio gestito dalla Croce Rossa, che ha messo a disposizione alcune unità abitative. «Il Comune si farà carico del pagamento dei materiali necessari alla loro sistemazione, dopodiché, una volta ultimati i lavori, il dormitorio potrà essere operativo – conclude BarbatiLa previsione è di partire in primavera. Nel frattempo, continueremo a garantire l’assistenza alle persone coinvolte da “emergenza freddo”».

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