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14 Settembre 2025 - 14:44
Con grande emozione e senso di comunità, ieri,12.09.2025, si è tenuta l’inaugurazione della prima edizione di „Veroleggo,” rassegna dedicata ai libri e alla cultura, organizzata dalla Pro Loco Mansio Quadrata nei locali di corso Delio Verna 45 a Verolengo.
La presidente della Pro Loco, Lidia Albano, ha aperto l’incontro con parole di gratitudine, sottolineando come senza il contributo e la determinazione di Elena, Daniela Caminotto e Sara Cena questa iniziativa non avrebbe potuto vedere la luce. “Sono loro – ha detto – le forze motrici di questo progetto, e a loro va il mio più sentito ringraziamento”.
Nel suo discorso, Albano ha spiegato la visione alla base dell’iniziativa: “Veroleggo nasce dal desiderio di dare spazio ai libri, ma soprattutto alla cultura, come strumento di crescita e cambiamento. Abbiamo voluto che la cultura si calasse nella vita concreta delle persone, ed è per questo che, accanto agli incontri e ai laboratori, abbiamo ospitato una mostra significativa e toccante”.
Un momento molto intenso dell’inaugurazione è stato l’intervento di Mirko Gelmetti, professore della scuola media di Brusasco, che ha guidato i ragazzi nella realizzazione della mostra. I disegni esposti rappresentano donne di 30, 40 anni, vittime di compagni, mariti o ex. Un lavoro frutto di ricerca, sensibilità e impegno: i giovani hanno approfondito le biografie delle donne ritratte, dando voce, attraverso l’arte, a chi non può più raccontarsi.
Mirko Gelmetti, professore La presidente della Pro Loco, Lidia Albano Lina Borghesio, Presidente dell’associazione Punto a Capo, Chivasso
Gelmetti ha spiegato come i ritratti siano stati pensati con una particolarità: osservandoli da vicino si perdono i dettagli, mentre da lontano emergono con chiarezza. “È un modo per dire che spesso non vediamo ciò che ci sta troppo vicino – ha commentato – ma quando prendiamo distanza capiamo meglio l’insieme e la gravità del fenomeno”. Ha inoltre osservato un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchetin, studentessa di 22 anni uccisa l’11 novembre 2023 a Fossò dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta.
Successivamente ha preso la parola l’ospite d’ onore, Lina Borghesio, presidente dell’associazione Punto a Capo, Chivasso, che da anni difende e protegge le donne vittime di violenza. “Non possiamo definirci un Paese civile se continuiamo a contare donne uccise. Le donne sono ancora vittime di stereotipi, ma i libri possono aiutarci: nei libri c’è la storia delle donne, e attraverso la cultura possiamo salvare delle vite”.
La Borghesio ha raccontato anche esperienze personali, sottolineando la fragilità di chi cerca aiuto e il coraggio necessario per affrontare la violenza: “La violenza fisica è la più evidente, ma distrugge anche l’anima non solo il corpo.”
A margine dell’appuntamento, la consigliera Daniela Caminotto ha sottolineato: “Veroleggo vuole aprire a Verolengo spazi culturali capaci di dare voce a temi attuali e di interesse collettivo. Per la prima edizione abbiamo scelto di affrontare la violenza di genere. La mostra dei ragazzi della scuola media dimostra come anche i più giovani possano farsi portavoce di un messaggio di consapevolezza e memoria. Il ricavato del mercatino dei libri usati sarà destinato all’associazione Punto a Capo, a sostegno delle donne vittime di violenza. Un fenomeno che coinvolge donne di ogni età e ceto sociale e che, troppo spesso, avviene anche nei piccoli centri. Con questo evento, Verolengo ha scelto di riflettere, sensibilizzare e approfondire insieme un tema che riguarda l’intera comunità”.
Anche la vicesindaca Rossella Santoiemma ha espresso il suo apprezzamento: “L’evento è stato particolarmente interessante, soprattutto perché ha trattato un tema urgente. Il femminicidio è una realtà tragica e inaccettabile, che richiede l’impegno di tutti. Gli interventi di Borghesio e del professore hanno offerto spunti di grande valore. Un plauso speciale va anche ai ragazzi della scuola media: le loro immagini sono veri e propri capolavori, capaci di trasmettere emozioni profonde e far riflettere”.
L’apertura di Veroleggo è stata quindi più di un semplice „taglio del nastro”: è stata una dichiarazione di intenti. Verolengo ha scelto di mettere la cultura al centro, non come concetto astratto, ma come pratica viva, capace di formare coscienze, educare al rispetto e dare speranza.
Questa prima edizione ha già dimostrato come libri e arte possano diventare strumenti di cambiamento sociale, portando alla luce temi scomodi ma necessari, e dando voce sia agli adulti che ai più giovani.
Veroleggo non è soltanto una rassegna culturale: è il segno di un paese che vuole crescere insieme, affrontare le sfide del presente e costruire un futuro in cui cultura e solidarietà camminino mano nella mano.
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