AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
20 Aprile 2025 - 00:23
Quando la natura si scatena con tutta la sua forza, lasciando dietro di sé distruzione e paura, la risposta più potente è quella della solidarietà. È quanto accaduto nei giorni scorsi in Piemonte, colpito da una violenta ondata di maltempo che, tra il 17 e il 18 aprile 2025, ha provocato l’esondazione del fiume Po e di alcuni suoi affluenti, danneggiando duramente numerosi comuni.
A farne le spese sono stati molti paesi: Monteu da Po, Lauriano, Brusasco, Cavagnolo sono stati i primi a essere investiti dalle acque. Strade e scantinati allagati, danni a ponti e aree agricole. A Trino (VC), il quartiere Cappelletta è stato sommerso: le acque hanno invaso case e strade. Verolengo, Crescentino, Palazzolo Vercellese, Morano sul Po hanno registrato allagamenti diffusi e viabilità interrotta. A Chivasso, la piena eccezionale, causata dall’ingrossamento simultaneo del Po e del fiume Orco, ha sommerso le zone golenali e le strade di campagna.
Altri comuni colpiti: San Sebastiano da Po, Casalborgone, Castagneto Po, Verrua Savoia, Brozolo, Strambino, Vestignè, Vische, Fiorano Canavese, Pavone Canavese e l’intera area del nodo idraulico di Ivrea.
Il fango, denso e tenace, è la cicatrice visibile di una ferita che ha colpito duramente le città. Ma in mezzo a questa prova difficile emerge con forza un’immagine di solidarietà concreta.
Da Torino, Crescentino, Verolengo e da altri paesi, uomini, donne, ragazzi, amici e perfino sconosciuti si sono mossi con un solo obiettivo: aiutare. Si sono rimboccati le maniche e immersi nel fango per liberare case, strade, futuro. Centinaia di volontari hanno risposto all’emergenza con gesti semplici e potenti.
Ogni secchiata di detriti rimossa, ogni carriolata di fango portata via, è diventata un piccolo ma importante atto di resistenza. I volti segnati dalla fatica, illuminati dalla determinazione, raccontano storie di resilienza e speranza. In questo scenario, gli angeli del fango si sono fatti strada, scendendo in prima linea per spalare, rimuovere, restituire vita ai luoghi devastati. È in questi momenti che una comunità dimostra la sua grandezza: quando non si arrende e, anzi, si unisce.
“Siamo venuti da Torino per aiutare i nostri amici che abitano qui”, dicono i ragazzi.
E non è certo rimasta con le mani in mano Daniela Caminotto, consigliera comunale. Appena viste le immagini e compresa la gravità della situazione, ha subito lanciato un messaggio sul gruppo Facebook “Verolengo per tutti”, invitando chiunque volesse a unirsi a un’azione concreta di aiuto.
Il suo appello ha trovato risposta immediata: una quindicina di volontari si sono resi disponibili, formando una squadra che sabato mattina, con gli stivali ai piedi, le pale in mano, gli zaini in spalla e tanta buona volontà, ha lasciato tutto per offrire aiuto a Monteu da Po, dove ce n’era più bisogno.
Tra gli angeli del fango: Giorgia Actis, Giulia, Gianni Maroli, Gaetano Giarrizzo, Marco Carosio, Valter Crocco, Mirella Albano, Piero Actis, Fabrizio Francese e Lara Mezzano Peia.
“Stamattina ci siamo armati di buona volontà e siamo venuti qui a Monteu. La situazione è effettivamente disastrosa. Siamo stati accolti subito dal sindaco, che ci ha detto: ‘Benvenuti, c’è tanto da fare’. Abbiamo trovato case completamente allagate, con il fango ovunque. Come prima cosa, abbiamo chiesto come potessimo essere utili, e ci sono stati dati dei compiti specifici. Sicuramente, una situazione che nessuno vorrebbe vivere. Abbiamo formato diversi gruppi: uno è andato un po’ più avanti, un altro in un cortile vicino. I detriti sono tanti, e la tristezza delle persone per ciò che hanno perso è evidente. Ma la gente qui è forte, e l’invito che facciamo è questo: chi ha voglia di fare qualcosa, di dare una mano, lo faccia. Ce n’è davvero bisogno qui a Monteu, e immagino che la situazione sia simile anche in altri paesi come Cavagnolo, Brusasco e Crescentino, che abbiamo visto passando. Le strade sono chiuse, ma ci hanno detto che anche lì la situazione è grave. In queste ore passano anche mezzi con cibo, acqua e altri aiuti, ma la solidarietà di tutti è fondamentale. Chiunque abbia la voglia di dare una mano, lo faccia. Noi di Verolengo, anche se con le nostre forze limitate, stiamo cercando di fare la nostra parte, ma più siamo, meglio è. Le parole sono importanti, ma in momenti come questo sono i fatti a fare la differenza”, dice Caminotto.
In mezzo al silenzio irreale lasciato dall’acqua che si ritira, restano le case svuotate, le strade ferite, le vite sospese. C’è chi cammina tra i resti della propria esistenza, spaesato, incredulo, stringendo tra le mani ciò che è rimasto — se qualcosa è rimasto. In quel momento, la conta dei danni non è fatta solo di numeri, ma di emozioni, ricordi, quotidianità perduta.
Hanno dovuto rinunciare a tutto, gettare via in poche ore ciò che avevano costruito in una vita. Frigoriferi, lavatrici, mobili, ricordi… ogni oggetto trascinato fuori raccontava una storia, un sacrificio, un pezzo di vita quotidiana che il fango ha cancellato senza pietà. Con il cuore spezzato, hanno visto dissolversi in un giorno il frutto di anni di fatica, lavoro e speranze.
Giorgio, 74 anni, e la moglie Francesca, con le lacrime agli occhi, hanno voluto ringraziare tutti coloro che sono intervenuti per aiutarli. “Non ci aspettavamo tanta solidarietà”, ha detto emozionato, visibilmente commosso. Hanno espresso tutta la loro riconoscenza per l’aiuto ricevuto in un momento così difficile. La loro gratitudine è stata sincera, e non dimenticheranno mai la generosità di chi si è messo a disposizione per aiutare, nonostante le difficoltà e la devastazione che li circondavano.
Purtroppo, in mezzo alla devastazione, ci sono anche persone che, pur dicendo di voler aiutare, chiedono però di essere pagate. Un residente di Monteu da Po racconta che “alcuni sono arrivati con i camion, non per aiutare gratuitamente, ma per chiedere soldi in cambio del loro supporto”.
Ma nonostante tutto, la forza di chi ha scelto di aiutare con il cuore resta la vera protagonista di questa storia. E dimostra, ancora una volta, che nei momenti più bui, la luce arriva da chi, senza clamore, tende la mano
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.