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Strage di alberi. Sindaca "vergogna"

Elena Piastra, paladina dell’ossigeno a parole, autorizza l’ennesimo massacro arboreo. Legambiente smonta la narrativa green del Comune: "Alberi sani tagliati senza motivo, piantine insufficienti a compensare i danni"

Lei che da anni ci sfracassa i marroni con i suoi mirabolanti annunci sulle nuove alberate urbane. Lei che ogni settimana ci rifila l’ennesimo proclama sulla Settimo più verde e più sostenibile, che si riempie la bocca di parole come ossigeno, innovazione e futuro ecologico, mentre la città si trasforma in un deserto di cemento e asfalto. Lei che dispensa numeri e statistiche con la stessa disinvoltura con cui si annunciano le estrazioni del Lotto. Lei, Elena Piastra, la sindaca dal pollice verde – almeno nei comunicati stampa – oggi dovrebbe trovare il coraggio di vergognarsi davanti allo scempio autorizzato in via Nobel.

alberi

Ieri lo scrivevamo noi, oggi lo conferma anche Legambiente, che mette nero su bianco il bilancio dell’ennesima strage arborea: "Totale degli alberi abbattuti: 7. Di cui 3 (Aceri e Tigli) presentavano evidenti patologie sul tronco, quindi alberi purtroppo non più sani e potenzialmente pericolosi per i frequentatori del parco. Mentre gli altri 4 alberi abbattuti (Cedri Deodara), secondo il parere delle nostre socie Silvana, perito agrario, e Rossella, esperta botanica, dopo un’attenta analisi fatta sui tronchi e sui ceppi, non presentando evidenti segni di patologie, erano in ottima salute."

In altre parole, se tre alberi erano effettivamente compromessi, gli altri quattro sono stati eliminati senza alcuna giustificazione logica. Tagliati, sacrificati, eliminati. E dire che proprio questa amministrazione ci ha costruito sopra un'intera retorica, quella della città sostenibile, quella degli alberi che proteggono dal cambiamento climatico, quella dell’urbanistica a misura di natura. E invece, ecco che gli alberi se ne vanno, abbattuti nel silenzio di una motosega che lavora indisturbata.

Legambiente lancia il suo atto d’accusa e lo fa senza mezzi termini: "Nell’attuale situazione di crisi climatica e ambientale, gli alberi sono un elemento essenziale per il contrasto al cambiamento climatico, per l’assorbimento di gas climalteranti, per la mitigazione del calore e per la produzione di ossigeno." E allora, sindaca, che intenzioni ha questa amministrazione? Verranno ripiantati alberi in numero adeguato per compensare quelli abbattuti? Oppure si continuerà a parlare di verde mentre si costruiscono nuovi supermercati, nuove rotonde, nuovi parcheggi?

Perché la questione non riguarda solo via Nobel. Gli abbattimenti sono ormai diventati una prassi a Settimo Torinese. Gli alberi sacrificati per la rotonda del supermercato di Cascina Bordina, quelli eliminati in corso Piemonte per fare spazio all’ennesima cattedrale del consumo, quelli abbattuti in piazza degli Alpini per un cambio look di dubbio gusto, quelli fatti sparire davanti alla Coop del Borgo Nuovo per costruire una nuova scuola. Per non parlare delle centinaia di alberi morti di siccità, abbandonati al loro destino perché evidentemente nessuno in Comune si è posto il problema di curarli e monitorarli.

Legambiente incalza ancora: "La piantumazione di pianticelle di circa 30 cm di altezza, come fatto nel raddoppio del Parco Berlinguer, non è sufficiente a ripristinare i molti abbattimenti di alberi maturi. Senza cure e monitoraggi costanti, la maggior parte di queste pianticelle non sopravvivrà, e quelle che ce la faranno impiegheranno dai 10 ai 30 anni per raggiungere il massimo delle loro funzioni ecosistemiche. Forse, sarà troppo tardi."

E allora, che si fa? Si continua con la favola dell’urbanistica green e della città sostenibile? Si va avanti a raccontare che piantare due piantine rachitiche in un’aiuola possa sostituire alberi maturi e in perfetta salute? Oppure si ha finalmente il coraggio di ammettere che questa amministrazione non ha mai avuto una vera strategia per il verde pubblico e che il "modello Settimo" è solo una trovata da campagna elettorale?

Insomma, questa volta non si può far finta di nulla. Questo è uno schiaffo, e pure bello forte.

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