Cerca

Carnevale di Ivrea

La Pantera Nera: sessant’anni di battaglie, orgoglio e arance

Dalla nascita al Caffè Roma nel 1965 alle grandi vittorie, una storia di passione e tradizione

Agguerriti e determinati, neri come la notte, si muovono con agilità e attaccano al momento opportuno, proprio come il felino che li rappresenta. Sono gli aranceri della Pantera Nera, una delle squadre più iconiche e antiche del Carnevale di Ivrea. La loro storia, fatta di passione e sfide, ha radici profonde che affondano nel lontano 1965, quando tutto ebbe inizio.

Tutto nasce, come spesso accade, da un sogno condiviso tra amici. È il 1965, e un gruppo di giovani pieni di entusiasmo si ritrova al Caffè Roma, nel cuore di Piazza di Città, con un’idea audace: fondare una nuova squadra di aranceri. Vogliono un simbolo che trasmetta forza, eleganza e spirito combattivo. La scelta ricade sulla pantera, emblema perfetto di egemonia e conquista territoriale, incarnazione ideale dei valori che vogliono rappresentare.

Tra i fondatori ci sono nomi che il tempo non ha cancellato: Mario Paggi, Mario Zanotti, Beppe Telatin, Dario “Drago” Regalio e Dino Petrossi, l’artista che disegnò il simbolo della pantera, ancora oggi protagonista di gagliardetti e bandiere. La divisa, progettata con cura maniacale, è nera, come il manto dell’animale da cui prende ispirazione, e sulla schiena spicca il muso del felino, simbolo di fierezza e potenza.

Nel 1966 la Pantera Nera fa il suo debutto al Carnevale con appena 22 iscritti. All’inizio tirano in Piazza di Città, per poi spostarsi in Piazza Ottinetti e, successivamente, in Piazza Ferrando, un luogo che nessuno aveva mai osato conquistare. È una sfida contro il gelo e le intemperie. “Faceva freddissimo,” ricordava qualche anno fa Diego Cignetti, il decano della squadra. “La piazza era all’ombra, e spesso nevicava. Gli spifferi rendevano tutto ancora più difficile. Dopo due anni abbiamo trovato la nostra casa in Piazza Rondolino, dove tiriamo ancora oggi.”

Negli anni ’70 la Pantera Nera conosce una crescita straordinaria, diventando la squadra più numerosa del Carnevale tra il 1975 e il 1986. È un periodo di grande entusiasmo: la squadra conta 60 bambini, simbolo di un futuro radioso e di una tradizione che si rinnova di generazione in generazione. Nel 1976 arriva il primo grande trionfo: primi assoluti per il tiro e per la divisa, un momento storico per la squadra, coronato dall’ambito riconoscimento dell’Arancia d’Oro.

Tra le date che hanno segnato la storia della Pantera Nera, il 1995 occupa un posto speciale. In occasione del trentennale di fondazione, la squadra organizza, insieme ai “cugini” dello Scorpione d’Arduino, una festa memorabile in Piazza di Città. Il cielo si illumina di luci e laser che disegnano i simboli delle due squadre, celebrando un’amicizia che va oltre la rivalità. È una notte di musica, orgoglio e appartenenza, che resterà per sempre nei cuori di chi l’ha vissuta.

L’ultima grande vittoria risale al 2019, un riconoscimento alla combattività che ha sempre distinto le pantere. Ma i trionfi non si misurano solo in premi: la Pantera Nera celebra i suoi membri con riconoscimenti simbolici che raccontano il valore della costanza e dello spirito di squadra. La Pantera d’Oro viene assegnata a chi ha militato per quindici anni, la Pantera d’Argento premia i dieci anni di impegno, mentre il premio “Mosca” onora gli aranceri che si sono distinti per combattività, coloro che hanno saputo essere “fastidiosi come una mosca” per i carri avversari.

Oggi la Pantera Nera celebra i suoi primi sessant’anni con un’opera che racchiude ricordi, emozioni e storie di battaglie epiche. 

Il libro, curato da Franco Farnè e intitolato 60 anni di lotte, passione e arance, è molto più di una cronaca: è un viaggio nella memoria collettiva di una squadra che ha saputo costruire un’identità solida e inconfondibile. “Sessant’anni di storia, di battaglie vissute con orgoglio e passione, affrontando insieme le sfide e celebrando le vittorie,” commentano i membri della squadra. “Questo traguardo rappresenta chi siamo. Conoscere le nostre radici significa sapere da dove veniamo e scegliere dove vogliamo andare.”

La presentazione del libro è stata anche un’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande questa squadra. 

Un pensiero speciale è andato ai rappresentanti delle altre squadre, la cui presenza ha dimostrato che il Carnevale di Ivrea non è solo competizione, ma una tradizione che unisce sotto il segno del rispetto e della passione.

Sessant’anni di storia non sono un traguardo, ma un punto di partenza. “Il meglio deve ancora arrivare,” ricordano con orgoglio gli aranceri della Pantera Nera. 

E con uno sguardo rivolto al futuro, questo gruppo indomito continua a ruggire, portando avanti una leggenda che vive nel cuore del Carnevale di Ivrea.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori