AGGIORNAMENTI
Cerca
Carnevale di Ivrea
15 Gennaio 2025 - 16:12
Piazza Ottinetti, cuore pulsante del Carnevale di Ivrea, è il regno incontrastato degli Scacchi, una delle squadre storiche e più rappresentative della manifestazione. La loro avventura inizia nel 1963, quando un gruppo di amici decise di condividere i tre giorni di festa creando un legame che sarebbe durato nel tempo. Il primo simbolo scelto fu uno scudo rotondo, ma ben presto evolse in una torre arancione, emblema che li avrebbe accompagnati fino al riconoscimento ufficiale avvenuto l’anno successivo, nel 1964.
La torre arancione, simbolo delle torri del castello di Ivrea, non fu una scelta casuale. La scacchiera e il nome "Scacchi" furono invece ispirati da una passione calcistica comune e dalla disposizione iniziale dei tiratori, che erano sedici, proprio come i pezzi di una parte della scacchiera. Tra loro si delineò un’organizzazione quasi regale: re, regina, torri, cavalli, fanti e pedoni, ognuno con un compito preciso, contribuendo alla nascita di una squadra unica per spirito e identità.
La storia degli Scacchi affonda le sue radici in luoghi simbolici della città. Il primo ritrovo fu sotto la Chiesa dei Frati, in via Riva, grazie alla generosità del parroco don Anacleto, e la prima arena di tiro fu in via Arduino. I primi aranceri erano poco più che adolescenti, con un’età media di 14 anni, e provenivano tutti dal Castellazzo, da via Arduino e da via Garibaldi. Sessant’anni dopo, alcuni di loro sono ancora lì, nella sede storica di via Quattro Martiri, a testimonianza di un legame indissolubile con le proprie radici.
Ciò che accomunava quei ragazzi non era solo l’entusiasmo, ma anche l’orgoglio di appartenere agli Scacchi come prima esperienza. Nessuno di loro aveva mai tirato per un’altra squadra, un dettaglio che, ancora oggi, è motivo di orgoglio.
Un motto e una storia di vittorie
Guidati da Marco Scozzari, gli Scacchi intonano con fierezza il loro motto: “State allerta, siam gli Scacchi”, un grido di battaglia che risuona durante le sfilate e nei tre giorni di intense battaglie. Le loro vittorie sono leggendarie: dal primo trionfo del 1988 agli otto Carnevali conquistati, fino all’ultimo successo nel 2013, ogni vittoria ha lasciato un segno indelebile nella loro storia. Gli anni Novanta, in particolare, rappresentano un periodo d’oro, con successi che consolidarono la squadra come una delle più temibili dell’intera manifestazione.
E poi ci sono gli aneddoti, che aggiungono sapore alla leggenda. Uno su tutti: lo scambio di piazza con le Pantere in uno spirito di rivalità goliardica con i Diavoli. Nel lunedì di battaglia, gli Scacchi si trasferirono in Rondolino, lasciando i Diavoli e i carri nel più totale stupore.
La forza nei sottogruppi
La squadra è un mosaico di identità, composta da dieci sottogruppi che animano la piazza con nomi e spiriti inconfondibili: i Fedelissimi, la Curva Pericolosa, i Cuj dal Clock, il Rettilineo Sdrucciolevole, gli All Blacks, l’Armata Pitone, la Cricca, la Brigata Patata, le Cheerleaders e il carro La Compagnia della Forca. Ognuno di loro porta un contributo unico, arricchendo la squadra con tradizioni e storie diverse.
Gli All Blacks: tradizione recente, stesso spirito
Gli All Blacks, nati nel 2010 durante uno dei Carnevali vittoriosi degli Scacchi, rappresentano il legame tra tradizione e innovazione. Ufficialmente costituiti nel 2011, il gruppo accoglie giovani provenienti da Ivrea e dai dintorni, come Caluso, mostrando come il fascino degli Scacchi continui a ispirare nuove generazioni.
La Compagnia della Forca: un carro unico
Ma se c’è un elemento che racchiude l’estro e la creatività degli Scacchi, è senza dubbio La Compagnia della Forca. Nato nel 1981, il carro si distingue per originalità e spirito pionieristico. La struttura, pensata per richiamare un castello con quattro torri rialzate, non è mai stata modificata e continua a essere un’icona di innovazione. I colori bianco, nero e arancione, insieme alle maschere artigianali – a volte precarie ma simboliche – completano un quadro che incarna alla perfezione lo spirito degli Scacchi.
Sessant’anni dopo, gli Scacchi continuano a essere non solo una squadra, ma una comunità, un simbolo di tradizione e passione che fa vibrare piazza Ottinetti con il suono delle arance e delle loro voci. Una storia che, come il Carnevale stesso, non smette mai di emozionare.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.