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Carnevale di Ivrea
17 Gennaio 2025 - 19:50
E’ la squadra più giovane del Carnevale di Ivrea, ma la sua storia è già densa di passione, tradizione e simboli che raccontano un legame profondo con la città. I Credendari, oggi presieduti da Lorenzo Lea, nascono nel 1984 da una visione ambiziosa: restituire al Carnevale un significato più ampio, che andasse oltre la celebre Battaglia delle Arance. Una sfida che ha radici in un semplice mercoledì delle ceneri, quando Enzo Ferrentino, allora ventenne, guardò al Carnevale con occhi nuovi, deluso da una manifestazione che sembrava aver perso slancio.
Ferrentino comprese che le squadre di aranceri erano il cuore pulsante della festa e che proprio loro potevano dare nuovo valore al Corteo Storico. Fu allora che prese forma un progetto audace: creare una squadra che fosse anche un omaggio alla storia eporediese. Con entusiasmo coinvolse due amici, Giorgio Masseroni e Rudi Bonino, compagni di corsi serali all’ITIS di Ivrea. Insieme iniziarono a lavorare al sogno con passione e tenacia.
Le ricerche storiche furono accurate e approfondite. Emerse così la figura dei "credendari", notabili del Comune medievale che ricoprivano il ruolo di consiglieri del Podestà. Avevano una loro sede, il Palazzo della Credenza, situato nel lato sud della piazza dell’ospedale di Ivrea. La scelta del nome fu immediata: legarsi a Porta Aosta, una zona della città fino ad allora poco considerata dal Carnevale, e celebrare un’antica tradizione.
Il simbolo della squadra fu una naturale evoluzione: il Palazzo della Credenza venne affiancato dalla Mazza del Comune e dalla Scure d’Arme del Podestà, un richiamo forte alla storia e al Carnevale. La scelta dei colori, invece, richiese più tempo. Inizialmente si pensò al bianco e al rosso, simboli di Ivrea, ma il bianco venne scartato perché inadatto ai segni delle arance. Si provò quindi un azzurro con bande bianche, ma l’incertezza sulla reperibilità del tessuto portò a cercare un’altra soluzione. Alla fine, vinsero il blu e il giallo, colori del capoluogo piemontese, un accostamento unico che ancora oggi distingue i Credendari.
Il debutto avvenne in una fredda domenica di febbraio del 1985. Dodici coraggiosi parteciparono al getto delle arance in Piazza Maretta: Enzo Ferrentino, Marco Fornero Monia, Paolo Alberelli, Manuele Perego, Davide Audasso, Adriano Giovanetto, Corrado Bellono, Diego Chiades, Claudio Gili Meina, Marilena DeMurtas, Massimiliano Longhin e Giovanna Danese. Accanto a loro, il gruppo storico sfilava con abiti medievali presi in prestito da Agliè, già parte del Corteo e accanto al Podestà.
Gli inizi non furono facili. Nel 1987, la squadra non riuscì a partecipare al tiro, ma la determinazione non venne meno. Il 1990 segnò una svolta: ai Credendari venne assegnata Piazza Freguglia come nuova zona di tiro, dopo la chiusura del cinema Sirio. Fu una conquista simbolica, che sancì il ruolo della squadra nel Carnevale.
Da quei dodici pionieri, i Credendari sono cresciuti, mantenendo lo spirito delle origini. Oggi non sono solo una squadra di aranceri: rappresentano un ponte tra passato e presente, un esempio di come il Carnevale possa essere non solo una festa, ma anche un omaggio vivo e vibrante alla storia di Ivrea. Il loro gruppo storico è diventato una presenza imprescindibile del Corteo, contribuendo a mantenere vivo lo spirito medievale della manifestazione.
La loro storia, fatta di passione e tenacia, è una testimonianza di come un sogno possa trasformarsi in una tradizione consolidata, capace di emozionare e unire generazioni. Ogni anno, con il giallo e il blu che sventolano fieri, i Credendari ricordano a tutti che il Carnevale di Ivrea non è solo battaglia, ma anche memoria, identità e comunità.
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