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Evento
14 Novembre 2025 - 15:05
Alessandro Mella
Dettagli evento
Data di inizio 15.11.2025 - 17:00
Data di fine 15.11.2025 - 19:00
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L’appuntamento è fissato per sabato 15 novembre, alle ore 17, nella storica sala del Caffè Rocciamelone di Viù. Un luogo che, negli ultimi anni, ha assunto la forma di un piccolo laboratorio culturale, dove scrittori, ricercatori e appassionati si ritrovano per confrontarsi. Questa volta, però, i Caffè Culturali Viù hanno deciso di dedicare il pomeriggio non a un autore di passaggio, ma proprio a chi, di solito, le domande le pone: Alessandro Mella. Un ribaltamento dei ruoli in piena regola che offre al pubblico la possibilità di scoprire il lavoro, le fatiche, le ricerche e l’immaginario che stanno dietro due sue nuove pubblicazioni.
A intervistarlo sarà Rossella Montà, che guiderà la conversazione attraversando due territori diversi ma uniti da un filo comune: la memoria. Da un lato il volume narrativo I Falò Proibiti e altre storie, edito dalla casa editrice Baima Ronchetti di Castellamonte; dall’altro il saggio storico Nel nome del Re Sole – Cenni storici su crimini, danni ed angherie del nemico nel Piemonte in guerra e nell’alta Italia (1700-1709), pubblicato da Marvia Edizioni di Voghera e frutto di un lavoro di documentazione lungo e meticoloso.
Ed è proprio quest’ultimo libro a occupare il centro della scena, non solo perché rappresenta un approfondimento inedito sulla Guerra di Successione Spagnola, ma soprattutto perché mette al centro i paesi, le campagne, le comunità che raramente trovano spazio nei manuali. Mella, infatti, ricostruisce il passaggio delle truppe francesi e alleate non dal punto di vista dei grandi condottieri, ma degli artigiani, dei contadini, dei sacerdoti, dei bottegai e di quella popolazione rimasta schiacciata tra requisizioni, devastazioni e sopraffazioni. Una prospettiva che restituisce concretezza a un conflitto spesso ricordato solo per la data simbolo dell’assedio di Torino del 1706, e che invece fu preceduto da anni di violenze diffuse.
Il saggio, impreziosito da una premessa della principessa Maria Gabriella di Savoia e da una prefazione dello storico Aldo A. Mola, porta il lettore a osservare una guerra che fu sì strategica e politica, ma anche fatta di case bruciate, stalle svuotate, strade distrutte, raccolti rovinati e vite spezzate. Mola ricorda infatti come Vittorio Amedeo II, protagonista di quegli anni, vide il suo Ducato devastato al punto che «un terzo di tutti i beni» risultò distrutto durante l’occupazione francese. Una ferita che segnò profondamente il Piemonte e che, nel lungo periodo, contribuì alla costruzione della sua identità politica fino alla futura nascita del Regno d’Italia.
Mella raccoglie questo mosaico di testimonianze locali e lo ricompone in una monografia che attraversa Ciriè, il Canavese, il Torinese, ma anche aree della Lombardia, del Trentino, del Friuli e della Riviera del Garda. Un viaggio in un’Italia frammentata, dove l’impatto della guerra si misurava sulla vita quotidiana molto più che sulle mappe diplomatiche. Il merito del lavoro è quello di riportare alla luce episodi che, pur appartenendo alla grande storia, sono sopravvissuti solo nei registri parrocchiali, negli archivi comunali o nelle memorie tramandate.

A Viù, dove la storia e le tradizioni montane si intrecciano da generazioni, la presentazione assume un valore particolare. La comunità locale ha spesso dimostrato una sensibilità profonda verso i temi della memoria, e la scelta di ospitare l’autore in un luogo simbolico come il Caffè Rocciamelone rafforza questo legame tra territorio e ricerca storica. Anche perché, nei paesi delle Valli di Lanzo, il ricordo delle antiche devastazioni non è mai scomparso del tutto, e molte cronache riportate nel libro riecheggiano vicende che potrebbero sembrare lontane, ma che hanno contribuito a modellare la cultura di queste zone.
La presentazione non sarà solo una lezione di storia. Il dialogo condotto da Montà offrirà spazio anche alla narrativa con I Falò Proibiti, un libro che raccoglie episodi, atmosfere e racconti legati al mondo montano e piemontese. Qui il registro cambia, ma resta la stessa attenzione al dettaglio, alla vita di paese, ai personaggi che animano storie piccole ma significative. Un modo per mostrare come la memoria possa essere affrontata con strumenti diversi, dalla ricerca all’immaginazione letteraria.
Intanto, in altri comuni del territorio, il lavoro di Mella continua a essere oggetto di incontri e approfondimenti. A Vauda Canavese, il 28 novembre, il saggio Nel nome del Re Sole verrà presentato con un focus dedicato alle violenze subite proprio da Vauda e Front, grazie anche al contributo di ricerche locali e testimonianze recuperate da Valentino Vallino. Segno che il libro sta generando un interesse che va oltre la cerchia degli specialisti, coinvolgendo biblioteche, amministrazioni e lettori che ritrovano nei suoi capitoli una parte delle proprie radici.
L’incontro di Viù, dunque, non è un semplice pomeriggio culturale. È un’occasione per restituire al territorio una storia che gli appartiene, per riflettere sulle forme della memoria e per ascoltare dalla voce dell’autore il percorso che ha portato a ricostruire un periodo denso di traumi collettivi e di testimonianze dimenticate. E, al tempo stesso, per ricordare che anche un piccolo paese di montagna può diventare il luogo ideale per riaccendere una discussione più ampia sul significato della storia e sulla necessità di custodirla.
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