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22 Settembre 2025 - 15:56
Scrittori in Collina 2025 a Baldissero Torinese: tre serate per raccontare storie e radici del territorio (foto di repertorio)
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Data di inizio 26.09.2025 - 00:00
Data di fine 07.11.2025 - 00:00
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La seconda edizione di Scrittori in Collina 2025 trasforma Baldissero Torinese in un piccolo palcoscenico letterario dove la città di Torino si racconta attraverso tre storie. L’iniziativa, promossa con il sostegno della Città metropolitana di Torino, del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comune di Baldissero Torinese, propone un cartellone semplice ma concentrato: tre incontri, tre autori e tre occasioni per misurare la vitalità della scrittura torinese contemporanea.
La rassegna si apre venerdì 26 settembre con la presentazione di Davide Longo, in dialogo con Dario Voltolini, per “La donna della mansarda” (Einaudi). Sarà l’occasione per avviare il filo conduttore dell’evento: raccontare spazi urbani, relazioni e memorie che fanno della città non solo un luogo geografico ma una trama di storie. Longo, autore riconosciuto nel panorama letterario nazionale, porta con sé una scrittura che ha spesso scavato nelle pieghe della provincia e della città, e il confronto con Voltolini promette di mettere a fuoco i temi centrali di questo primo appuntamento.
Il secondo incontro è fissato per venerdì 17 ottobre e vedrà la presenza di Giorgia Protti, che presenterà “La giusta distanza dal male” (Einaudi), in dialogo con Giorgia Meneguz, libraia di Chieri. Qui la rassegna rafforza la sua vocazione di network culturale tra autori e operatori del libro, mettendo sullo stesso piano produzione narrativa e esperienza del libro come bene comunitario. La scelta di far dialogare l’autrice con una libraia sottolinea l’intento di collegare la scrittura al suo circuito di diffusione, offrendo al pubblico spunti per avvicinarsi alle letture in modo consapevole.
Scrittori in Collina si chiude venerdì 7 novembre con Paola Cereda e il suo “L’unico finale possibile” (Bollati Boringhieri), in conversazione con il libraio e scrittore Rocco Pinto. La chiusura della rassegna punta a lasciare una traccia narrativa che resti oltre la serata: la presenza di un libraio-scrittore come Pinto fa pensare a una chiusura che non è soltanto celebrativa ma anche di confronto critico sul ruolo della narrazione nella contemporaneità torinese.
Tutti gli incontri si svolgeranno alle 18.30 nel centro ricreativo Bric Paluc, in strada Pino 1 a Baldissero Torinese. L’orario e la collocazione scelti denunciano la volontà degli organizzatori di rendere l’evento accessibile a un pubblico ampio, capace di coniugare la serata d’autore con la dimensione sociale del paese. L’ingresso è libero e, al termine di ogni presentazione, è previsto un aperitivo con gli autori, in collaborazione con la Cantina Terre dei Santi: una formula che unisce la parola al momento conviviale, trasformando l’incontro in un’occasione di scambio diretto tra lettori e scrittori.
La seconda edizione di Scrittori in Collina si inscrive in un filone di iniziative che puntano a decentralizzare la proposta culturale, portando in paesi e borghi appuntamenti che tradizionalmente si tengono nelle città. Il sostegno istituzionale — dalla Città metropolitana al Consiglio regionale fino al Comune — rende evidente la dimensione pubblica del progetto: non una vetrina elitaria, ma un percorso pensato per costruire relazioni culturali sul territorio. Il valore di questa scelta risiede soprattutto nella capacità di riattivare spazi locali come luoghi di incontro e dibattito, mettendo in rete autori, librai, amministrazioni e cittadini.
Il programma, pur compatto, propone una varietà di voci che offre un quadro sfaccettato della narrativa torinese contemporanea: dai temi familiari e urbani di Longo, alle riflessioni morali e sociali evocati dal titolo di Protti, fino alla chiusura con Cereda che propone un finale interrogativo e capace di sollecitare la partecipazione emotiva del lettore. Il dialogo con interlocutori che vengono dal mondo della libreria o della scrittura stessa assume qui una funzione chiave: trasformare la presentazione in un laboratorio di confronto, dove la lettura diventa pratica condivisa e dove il pubblico non è semplice spettatore ma parte attiva della conversazione.
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