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Sette giorni per ribaltare gli stereotipi: a Torino il Festival Panafricano dà voce all’Africa che crea

Spettacoli, talk, workshop e laboratori per raccontare un’Africa che va oltre i cliché e mette al centro le voci delle seconde generazioni

Sette giorni per ribaltare gli stereotipi

Sette giorni per ribaltare gli stereotipi: a Torino il Festival Panafricano dà voce all’Africa che crea

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Non è un festival “sull’Africa”. È un festival d’Africa, raccontata da chi la vive, la conosce, la trasmette. Torna a Torino il Festival Panafricano, con un’edizione 2025 che si preannuncia ancora più ricca, lunga e visionaria: dal 23 maggio al 2 giugno, per sette giornate non consecutive, il Cap10100 si trasformerà in uno spazio vivo di cultura, arte, musica, dialogo e cucina.

Organizzato dall’Associazione Panafricando, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e in collaborazione con comunità locali, straniere e afrodiscendenti, il festival punta a sovvertire la narrazione stereotipata del continente, portando in primo piano le sue molteplici identità e i suoi protagonisti.

“Vogliamo raccontare l’Africa per quello che è realmente” spiegano gli organizzatori. “Una terra che è design, innovazione, arte, ma anche radice profonda dell’essere umano e delle risorse di cui il mondo ha bisogno per diventare smart, green, creativo”.

Il programma, presentato ufficialmente alla Commissione Segre del Comune di Torino, unisce performance artistiche e laboratori, incontri, talk di approfondimento, danze tradizionali, musica dal vivo, gastronomia africana, artigianato e spazi di riflessione sulla situazione socio-politica contemporanea del continente.

Non si tratta solo di uno spazio culturale, ma anche di un atto politico e narrativo. “Con questo Festival – proseguono gli organizzatori – le comunità africane e afrodiscendenti costruiscono una narrativa alternativa, autentica, lontana dagli schemi riduttivi a cui siamo spesso esposti”.

Il Festival è anche un appello alla città: “Torino si racconta da decenni come città multiculturale: per esserlo davvero, deve sostenere e valorizzare eventi come questo. Una storia è autentica solo se la raccontano i diretti interessati”.

Parole rilanciate anche da Abdullahi Ahmed, presidente della Commissione consiliare e primo consigliere italo-somalo in Sala Rossa: “Questo festival combatte razzismo e pregiudizi, mettendo al centro artisti e cittadini africani e di seconda generazione. L’arte diventa strumento di affermazione e dignità”.

Il Festival si svolgerà nei giorni 23, 24, 25, 26, 31 maggio, 1 e 2 giugno, e ospiterà artisti, intellettuali e attivisti provenienti da tutta Italia e non solo. L’ingresso sarà libero, con la possibilità di partecipare a eventi, talk e momenti conviviali per tutte le età.

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