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Cavagnolo
23 Aprile 2024 - 12:59
Verranno posati fiori là dove c'era la Saca di Cavagnolo
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Data di inizio 28.04.2024 - 10:00
Data di fine 28.04.2024 - 12:00
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Là dove c’era la Saca di Cavagnolo, ora crescono i fiori. Là dove c’era l’ex consociata dell’Eternit di Casale Monferrato, dove si producevano manufatti in fibrocemento e si respiravano le fibre killer che portano all’asbestosi e al mesotelioma, oggi ci sono un Palazzetto dello Sport, una residenza per anziani, alcune villette ad uso residenziale ed un supermercato.
La Saca non c'è più, se non nei ricordi della gente di qui. Ma non ci sono più nemmeno i tanti lavoratori che questa fabbrica della morte s'è portata dietro, vittime delle malattie asbesto correlate: su tutte, il mesotelioma.
La storia della Saca e di Cavagnolo è una storia che parte dagli anni Sessanta e si dispiega fino alla messa al bando dell'amianto, nel 1992. E' una storia di lavoro, di occupazione, di crescita. E poi di scioperi, proteste, malattie, morti, dolore.
E processi. Come quelli contro Stephan Ernst Schmidheiny (ultimo proprietario dell'Eternit di Casale Monferrato e della Saca). Come le polemiche, gli articoli dei giornali, i servizi in televisione.
La comunità di Cavagnolo, oggi, continua ogni 28 aprile a ricordare quei padri, quelle madri, quei figli che non ci sono più, portati via da quella bestia che non lascia scampo.
Domenica prossima, dopo la Santa Messa delle 10, si terranno una cerimonia e un corteo per fare memoria e per sensibilizzare, in ricordo delle troppe vittime e della sofferenza che l’amianto ha causato a tante famiglie di Cavagnolo e dei paesi vicini, in Italia e nel mondo.
Andrea Gavazza sindaco di Cavagnolo
"C’è ancora molto da fare ma tutti insieme dobbiamo continuare a togliere amianto - spiega con un messaggio sui social il sindaco del paese, Andrea Gavazza - a inizio anno abbiamo permesso la rimozione di circa 1000 mq di coperture in cemento-amianto mentre nei prossimi giorni, con l’incentivo comunale, verrà finalmente realizzata la bonifica della segheria di via De Gasperi, la più brutta testimonianza di struttura in eternit ancora presente sul territorio".
Una delegazione della commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, presieduta da Jacopo Morrone, è stata in visita a Casale Monferrato (Alessandria), per la Giornata Mondiale Vittime dell'Amianto, che si celebra domenica 28 aprile.
Prima tappa a Palazzo Municipale per un incontro con gli amministratori.
"Casale Monferrato - ha detto il vicesindaco Emanuele Capra - nella sua storia passata ha purtroppo una delle più gravi tragedie ambientali e, di conseguenza, sanitarie del Paese. Ma oggi possiamo affermare che la città è riuscita a uscire da questo tunnel, avendo avuto successo nel riportare il territorio in una situazione di salubrità".
Sono seguiti sopralluoghi nei siti ex Eternit e la posa di un cuscino di rose bianche con un fiocco azzurro al monumento in memoria delle Vittime dell'amianto al Parco Eternot, sorto proprio dove un tempo c'era la fabbrica. Tra le altre autorità, il prefetto Alessandra Vinciguerra . "Tanto è ancora da fare per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'inquinamento da amianto e sui gravi problemi sanitari connessi", ha detto Giuliana Busto, presidente dell'Associazione familiari vittime amianto "Con questa missione - ha commentato Morrone - abbiamo voluto testimoniare la vicinanza a questa città che ha saputo risorgere e superare questa tragedia e alla sua popolazione così colpita. Siamo qui per ascoltare le vostre richieste e se sarà necessario avvieremo un approfondimento per dare il nostro contributo propositivo".
In Italia, negli ultimi dieci anni, sono state circa 60mila le persone morte per malattie legate all'amianto.
Nell'anno 2023 l'Osservatorio Nazionale Amianto ha censito circa 2.000 casi di mesotelioma, con un indice di mortalità, rapportato ai 5 anni antecedenti, di circa il 93% dei casi.
Nello stesso anno sono state circa 4.000 le nuove diagnosi di tumore del polmone per esposizione ad amianto (al netto del fumo e degli altri agenti cancerogeni), con un indice di sopravvivenza (a 5 anni) stimato del 12% per un calcolo di circa 3.500 decessi. I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime di Amianto che si celebra domani.
"In questo giorno, in cui si ricordano le vittime dell'amianto rivolgiamo un appello alla premier Meloni perché torni nell'agenda di governo - afferma Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio -. Ricordiamo che soltanto la bonifica e messa in sicurezza può evitare le esposizioni ad amianto e quindi le future diagnosi di malattie asbesto correlate che, purtroppo, in più del 90% dei casi si tramutano in una sentenza di morte".
L'Osservatorio spiega, inoltre , che "ogni anno ci sono 10mila nuove diagnosi, in prevalenza uomini, per motivi del loro impegno professionale e operai negli stabilimenti o nei siti militari e in particolare nelle regioni a maggior rischio che, con una media annua di casi diagnosticati compresa tra 1.500 e 1.800, sono la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e il Lazio che rappresentano oltre il 56% dei casi segnalati".
Secondo le statistiche dell'Oms sono circa 125 milioni di lavoratori in tutto il mondo ancora esposti alla sostanza cancerogena, e più di 107mila che muoiono ogni anno a causa dell'asbesto.
Per quanto riguarda l'Italia nel 2024, sono presenti "40 milioni di tonnellate di amianto all'interno di 1 milione di siti e micrositi, di cui 50mila industriali, e 42 di interesse nazionale. La situazione è ancora più drammatica - aggiunge l'Osservatorio - in quanto il pericoloso cancerogeno è presente anche negli edifici di 2.500 scuole (stima 2023), all'interno delle quali sono esposti più di 352.000 alunni e 50.000 soggetti del personale docente e non docente. Ancora, 1.500 biblioteche ed edifici culturali compresi almeno 500 ospedali (stima per difetto perché la mappatura Ona è ancora in corso), hanno componenti in amianto nelle strutture e negli impianti tecnici, in particolare termici, elettrici e termoidraulici".
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