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Chivassese

Casa di Comunità di Cavagnolo, firmato il protocollo d'intesa con la Regione: sarà pronta nel 2026 (VIDEO)

Verrà ospitata nei locali dell'ex Consorzio Agrario e dedicata alle vittime dell'amianto. Oggi inaugurata anche la nuova sede della Croce Rossa

Giornata storica, per Cavagnolo, centro del chivassese alla periferia orientale della provincia di Torino, quella di oggi, venerdì 2 febbraio 2024.

Questa mattina, nell’area ex Rocca di via Cristoforo Colombo dove un tempo sorgeva il Consorzio Agrario, è stata inaugurata la nuova sede della Croce Rossa e firmato il protocollo d’intesa per la nuova Casa di Comunità.

Le autorità intervenute questa mattina all'atto della firma del protocollo d'intesa tra Comune, Regione e Asl To 4

Di fronte a sindaci della zona, autorità, volontari, rappresentati del Consiglio comunale dei Ragazzi, il primo cittadino Andrea Gavazza ha sottoscritto il documento insieme all’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi e al direttore generale dell’Asl To4 Stefano Scarpetta.

La Casa di Comunità di Cavagnolo è una delle 9 della Regione Piemonte che non era stata inizialmente inserita nell’elenco delle opere finanziate con il PNRR, ma la Giunta regionale ne ha garantito comunque la realizzazione. 

Il nuovo Centro Sanitario, la cui fase di progettazione si dovrebbe concludere entro la fine dell’anno, come da annuncio fatto questa mattina, e così andare in appalto nel 2025 per vedere la luce l’anno successivo, costerà 3 milioni e 200 mila euro. 

Nei 780 metri quadrati di nuove strutture opereranno insieme medici specialistici, operatori sanitari, medici di medicina generale, infermieri di comunità e assistenti sociali, a fianco dei volontari della Croce Rossa. 

L'inaugurazione della nuova sede della Croce Rossa che sorge sempre all'interno dell'ex Consorzio Agrario

Nel suo discorso il sindaco Gavazza ha puntato sul significato che questa giornata assume per la comunità di Cavagnolo, una comunità che ha ospitato fino agli anni Ottanta l’ex Saca, consociata dell’eternit di Casale Monferrato dove si producevano manufatti contenenti amianto. Al mesotelioma e alle malattie correlate all’esposizione alla pericolose fibre d’amianto, la comunità cavagnolese ha pagato purtroppo negli anni un tributo altissimo.

E’ un legame che va oltre il simbolo, che richiama la nostra storia e il nostro dramma vissuto da tante famiglie a Cavagnolo - ha rimarcato Gavazza -. Qui abbiamo ospitato la seconda fabbrica dell’Eternit di Casale Monferrato e molte famiglie cavagnolesi piangono le vittime dell’amianto. Riteniamo che oggi si faccia un punto importante: dedichiamo questa giornata a loro, a chi è mancato per malattie asbesto-correlate e a chi non c’è più oggi. Il miglior modo per ricordarli è promuovere e proporre salute”.

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