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Settimo Torinese

“Quando la vita va in salita, bisogna affrontare la scalata”

La storia di Silvia Grua, ex podista dell’Atletica Settimese, in un libro per beneficenza

Silvia Grua

In foto, Silvia Grua con il suo libro “i colori della salita”

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Per affrontare la vita in salita, bisogna aggredirla. Spingere sui pedali e non arrendersi mai. E l’impresa diventa una storia raccontata nel libro “I Colori della Salita” (ed. Capovolte), un testo nato da un’esperienza vissuta per motivare altre donne a combattere contro quel male che si chiama cancro. Silvia Grua a 34 anni, nel 2009, si è ritrovata a lottare proprio contro quella malattia: tumore al seno, una patologia che colpisce tante donne. Così ha scritto un libro per incoraggiare altre come lei a lottare, una pedalata dopo l’altra. Venerdì 24 febbraio, alle 20,30, il libro sarà presentato in sala Levi (Biblioteca Archimede) durante una serata organizzata dall’Atletica Settimese e dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso. “Abbiamo pensato di raccontare due storie di sport e disabilità - dice Dino Sportiello, vicepresidente Soms e dirigente dell’Atletica Settimese - portando come esempi due esperienze importanti: quella di Silvia Grua, che è stata un’ex podista dell’Atletica Settimese, e Andrea Devincenzi, nazionale paraolimpico nel ciclismo. Due esempi virtuosi che non sono due supereroi. Sono due persone come tutti noi”. 

Si comincia appunto venerdì sera: sul palco degli ospiti ci saranno l’autrice del libro, Silvia Grua, il presidente dell’Atletica Settimese, Paolo Gandolfo, e il medico chirurgo Libero Ciuffreda, presidente dell’associazione Samco a cui vanno i proventi della vendita. “Il podismo è stato il mio primo amore - racconta Silvia Grua, impiegata in una farmacia in cui si occupa di contabilità e di un reparto di dermocosmesi - avevo vinto i campionati di cross canavesano e facevo corse in salita, ottenendo un secondo posto nella Biella - Graglia. Poi è arrivata la brutta diagnosi nel 2009: tumore al seno. Inaspettatamente perché io non avevo neanche familiarità. Ero nel pieno della mia vita e dell’attività sportiva e dovevo cominciare le cure. Così, le sedute di chemioterapia sono diventate sessioni di allenamenti, traguardi da raggiungere”.

Quando Silvia è stata costretta ad abbandonare il podismo, in seguito ad un assottigliamento delle cartilagini, ha scoperto il ciclismo. “Quando ho sentito il clac del pedale agganciato, ho capito che cominciava la mia seconda vita sportiva - ricorda - . Uno sport a cui ho voluto dedicare un’impresa, condotta nel 2019 insieme al mio compagno. Un evento per sensibilizzare e raccogliere fondi da destinare alla ricerca sul cancro”. L’impresa sportiva è l’Everesting, che consiste nel raggiungere in bicicletta il dislivello positivo di 8.848 metri, pari all’altezza del monte Everest, il tetto del mondo. Un’impresa cominciata alla mezzanotte del 4 settembre 2021 e terminata dopo oltre 18 ore. Una “bella” fatica che ha permesso di raccogliere 14mila euro da devolvere in beneficenza. “Scalata che ho fatto per poter testimoniare l’importanza dello sport - dice - nell’affrontare una salita che tutti noi possiamo incontrare nelle nostre vite”. Nel libro ci sono tutte le emozioni, gli interventi, le cure. Una storia di coraggio e di forza. Ma ogni salita ha il suo traguardo e Silvia verrà a Settimo per raccontarci come si scalano le vette. 

Sandro Venturini

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