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01 Ottobre 2025 - 13:28
La Global Sumud Flotilla, partita con l’obiettivo di rompere il blocco navale e consegnare aiuti umanitari a Gaza, è stata intercettata e abbordata questa sera dalla Marina militare israeliana. Le imbarcazioni si trovavano a circa 75 miglia nautiche dalla costa quando sono state accerchiate da oltre venti motovedette armate.
Secondo quanto riferito dal presidente di ActionAid Italia, Idabderrahmane Amajou, poco prima che le comunicazioni venissero interrotte: «Siamo circondati da oltre 20 barche di soldati, ci hanno intimato di fermarci. Hanno tagliato tutte le comunicazioni radio. Le nostre radio non funzionano più. Hanno cancellato il sistema di navigazione e dovrebbero abbordare da un momento all’altro. Sono 20 motovedette armate con cannoni e fucili automatici a prua che si muovono a luci spente».
L’abbordaggio è iniziato poco dopo le 21. «Soldati saliti su Alma, bloccato l’equipaggio», hanno riferito fonti della missione parlando di un accerchiamento imponente. Prima dell’intervento, la Marina israeliana aveva diffuso un video con un’ufficiale che intimava via radio agli attivisti: «Se volete portare aiuti a Gaza potete farlo attraverso i canali istituiti. Per favore invertite la rotta verso il porto di Ashdod, dove gli aiuti saranno ispezionati e poi trasferiti alla Striscia di Gaza».
In quelle stesse ore, gli attivisti della Flotilla raccontavano di attacchi diretti in mare: «Le navi militari israeliane continuano a dirigersi verso la Global Sumud Flotilla e ad accerchiare le varie unità. Lanciano acqua per intimorire gli equipaggi e creare confusione. La nave Yulara è stata oggetto di pesanti attacchi con idranti. Esplosioni sono state udite in lontananza intorno alle navi, presumibilmente granate stordenti lanciate da droni. Si tratta di un atto di aggressione diretta contro una missione umanitaria».
Dal governo italiano sono arrivati appelli alla calma. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, al Tg1, ha confermato: «Le barche sono tutte circondate e dovrebbero essere portate al porto di Ashdod, dove poi ogni nazione si attiverà su come far rientrare i propri connazionali. Mi auguro che tutto avvenga con calma e razionalità, senza che ci sia nessun problema. È importante che quello che accadrà nella prossima ora avvenga senza violenza».
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di Rai Uno, ha aggiunto: «L’operazione è iniziata un’oretta fa e durerà almeno fino a mezzanotte-l’una. Se nessuno commetterà errori, la vicenda dovrebbe concludersi senza danni. I militari israeliani hanno avuto disposizioni molto chiare: nessun atto di violenza nei confronti delle persone a bordo della Flotilla».
Dal Vaticano è arrivato l’appello del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei: «Il Cardinale Zuppi, informato di quanto sta avvenendo in queste ore al largo delle coste di Gaza, rinnova l’appello che venga rispettata la dignità delle persone e che non ci sia violenza».
Gli aggiornamenti della serata parlano di un bilancio sempre più pesante: la stessa Flotilla ha confermato che «quattro navi sono state sequestrate e ispezionate, tre rimangono senza contatto (presumibilmente sequestrate), mentre il resto delle imbarcazioni continua con Mango alla guida». Le unità fermate, spiegano, «sembrano essere quelle che trasportano reporter, giornalisti e attivisti noti».
La segretaria del Pd Elly Schlein ha denunciato la perdita di contatto con i parlamentari italiani a bordo: «Abbiamo perso contatto dalle 19.30 con i nostri deputati. Saranno ore lunghe e difficili. Ricordiamo che la Flotilla è una missione umanitaria, pacifica, disarmata e non violenta. Quello che sta facendo Israele in acque internazionali è del tutto illegale. I governi europei non dovrebbero tollerarlo e devono fare tutto quel che possono per tutelare l’incolumità degli attivisti. Chiediamo in particolare al governo italiano di insistere per aprire un corridoio umanitario permanente».
Gli attivisti della Flotilla, nonostante l’intercettazione di diverse imbarcazioni, ribadiscono la loro determinazione: «Nonostante l’intercettazione, ci troviamo a 70 miglia dalla costa di Gaza e proseguiremo la missione senza farci fermare. Questo rappresenta un attacco illegale contro operatori umanitari disarmati in acque internazionali. Chiediamo ai governi, ai leader mondiali e alle istituzioni internazionali di esigere la sicurezza e il rilascio di tutti i presenti a bordo».
La missione, che vede a bordo anche personalità politiche come Arturo Scotto e Benedetta Scuderi, era partita con l’intento dichiarato di aprire un corridoio umanitario verso la Striscia. Ora, il destino degli attivisti e delle navi è sospeso tra l’esito dell’operazione israeliana e la pressione internazionale che chiede di garantire la loro incolumità.
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