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01 Ottobre 2025 - 21:56
Dalla pagina Instagram di Cambiare Rotta Torino
La tensione attorno alla Global Sumud Flotilla si riversa nelle piazze italiane. A Torino, questa sera, il presidio convocato dal coordinamento Torino per Gaza e dai collettivi studenteschi in piazza Palazzo di Città è cresciuto fino a radunare un migliaio di manifestanti. In apertura del corteo partito dal Municipio lo striscione dell’Usb con la scritta «Blocchiamo tutto».
Nel frattempo, a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, gli studenti hanno trasformato il presidio permanente in un’occupazione, dopo che nel pomeriggio circa 250 persone si erano già radunate sulla scalinata della palazzina. In piazza, davanti al Comune, è stato allestito anche uno schermo che proietta in diretta le immagini delle barche della missione umanitaria.
Gli studenti hanno scandito: «Dopo le grandissime manifestazioni di questi giorni, dopo gli scioperi, dopo la contestazione dell’insediamento della nuova rettrice dell’Università di Torino, come abbiamo detto siamo pronti, siamo sempre stati pronti a bloccare tutto e questo è il momento di agire».
L’allerta resta alta anche sul fronte della sicurezza cittadina: a Porta Nuova e a Porta Susa sono stati chiusi ingressi e varchi di accesso per evitare possibili tentativi di blocco da parte dei manifestanti.
Ad Alessandria, intanto, le sigle Laboratorio Sociale, Casa di Quartiere, Emergency, Non Una di Meno, Coordinamento Studentesco, Adl Cobas, Arci hanno annunciato due giorni di iniziative e la partecipazione alla manifestazione nazionale di Roma del 4 ottobre. «Domani ci troveremo in piazzetta della Lega per attraversare ancora le strade della città e ribadire, con ancora più forza e determinazione, che siamo dalla parte del popolo palestinese e della Flotilla», hanno spiegato.
La mobilitazione si estende anche a Cuneo, dove circa duecento manifestanti si sono mossi dal presidio permanente per Gaza in piazza Europa. Con le bandiere di Cgil e Usb affiancate a quelle palestinesi, tra cui una di dimensioni giganti, il corteo ha bloccato l’incrocio con corso Nizza e si è diretto verso piazza Galimberti.
Dure le accuse rivolte al governo. Le associazioni hanno puntato il dito contro la premier Giorgia Meloni: «Ha cercato di distorcere il senso della missione, raccontando all’opinione pubblica che il Governo avrebbe potuto consegnare gli aiuti in poche ore. Un tentativo di banalizzare e svuotare di significato politico l’iniziativa».
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E rilanciano: «L’obiettivo della Flotilla non è solo la consegna di aiuti umanitari a Gaza, ma soprattutto la denuncia e la forzatura del blocco navale illegittimo imposto da Israele. È inaccettabile che Netanyahu continui a massacrare un popolo con la complicità dei Governi. È inaccettabile che gli attivisti non siano stati difesi. La società civile non si arrende. Torniamo a riempire le strade: non si è fermata la Flotilla di fronte alle minacce e all’ignavia dei Governi e non ci fermeremo neanche noi».
Sul fronte legale, l’avvocato Gianluca Vitale, a nome dei Giuristi e Avvocati per la Palestina (GaP), ha annunciato: «Abbiamo pronte le prime denunce che depositeremo domattina alla Procura di Roma sia nei confronti dei responsabili diretti degli atti di pirateria che sono stati compiuti, sia contro chi non li ha impediti e che ne aveva l'obbligo giuridico, cioè il Governo italiano».
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AGGIORNAMENTO 23:00
Il corteo organizzato dal coordinamento Torino per Gaza ha superato le duemila persone e ha attraversato il centro cittadino in un crescendo di tensione. Dopo la sosta sotto la sede della Rai di via Verdi, con fumogeni rossi e cori «Bloccheremo tutto», la manifestazione si è spostata verso Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, dove campeggiavano gli striscioni «Palazzo Nuovo occupato» e «Sciopero generale, dai porti alle università, blocchiamo il genocidio». L’atmosfera si è accesa con l’accensione di fumogeni neri, bianchi, rossi e verdi, i colori della bandiera palestinese, in solidarietà con la Flotilla e con la popolazione di Gaza.
La situazione è degenerata poco dopo le 23, quando il corteo ha raggiunto la stazione di Porta Nuova. Un gruppo di manifestanti ha tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Durante i momenti di tensione, una bicicletta è stata lanciata contro un agente, che è caduto a terra. Ne sono seguiti lanci di oggetti e la risposta dei reparti con gli scudi per respingere la folla. Altri manifestanti hanno provato a calmare la situazione, ma la tensione è rimasta alta.
Un secondo tentativo di ingresso, da via Sacchi, è invece riuscito: circa duecento persone, alcune con il volto coperto e appartenenti all’area antagonista dei centri sociali, sono entrate in stazione raggiungendo le banchine e i binari. La maggior parte del corteo è rimasta all’esterno, tra corso Vittorio Emanuele II e piazza Carlo Felice, provocando pesanti disagi al traffico e alla circolazione ferroviaria.
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