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Costume e Società
20 Agosto 2025 - 00:45
Era il 2008. Una sera qualunque, lontana dai riflettori, Heather Parisi e Pippo Baudo si siedono sul divano di casa. Nessun copione, nessuna scaletta, solo due amici che parlano. Lui si toglie le scarpe, lei gli bacia i piedi, e con quel gesto semplice si apre un dialogo intimo, che allora rimase custodito come un segreto. Oggi, a distanza di diciassette anni, quel video torna a vivere. Lo fa nel momento più doloroso, pochi giorni dopo la morte di Baudo, e diventa il modo più tenero per dirgli addio.
Non è il Pippo dei palcoscenici, quello che per mezzo secolo ha guidato la televisione italiana con la sicurezza di un direttore d’orchestra. In quell’intervista privata, l’uomo dietro al personaggio si mostra fragile, persino spaventato. “Mi preoccupa l’idea di non esserci più, di sparire, di non lasciare un segno”, confida con la voce che tradisce una vena di malinconia. Poi, quasi a voler alleggerire il peso di quelle parole, aggiunge con poesia: “Se tornassi, mi piacerebbe essere una farfalla, di quelle belle, variopinte. Ma purtroppo la farfalla vive pochissimo”.
Rivederlo oggi, a distanza di anni e dopo la sua scomparsa, è come sentire un presagio. Quell’uomo che la televisione aveva trasformato in un monumento nazionale parlava invece della vita con la consapevolezza di chi sa che tutto è effimero. E mentre sorride, mentre scherza con Heather, lascia scivolare pensieri che hanno il sapore del testamento: il timore dell’oblio, la nostalgia del tempo che passa, la delusione per una tv che già nel 2008 giudicava “vecchia, stantia e volgare”. Parole che, ascoltate oggi, sembrano ancora più attuali.
Heather Parisi ha spiegato che quella registrazione era un dono di Pippo: “Tienila per un giorno lontano, lontano”, le disse. Quel giorno è arrivato. Condividerla adesso significa restituire Baudo al suo pubblico, non come il conduttore invincibile, ma come l’uomo che sapeva guardarsi dentro, che sapeva raccontarsi senza filtri. Ed è per questo che quel video commuove più di mille celebrazioni ufficiali.
C’è una dolcezza infinita in questo addio. Heather scrive: “Qualcosa di così luminoso non può svanire. Io sento solo un arrivederci”. E davvero sembra così. Perché Baudo non svanisce con la sua morte. Resta nelle risate che ha regalato, nelle canzoni lanciate sul palco di Sanremo, nelle carriere che ha fatto nascere, ma soprattutto resta in queste immagini private, dove è semplicemente Pippo. Non il “superpresentatore”, ma l’uomo che teme di non lasciare un segno e che invece ne ha lasciato uno immenso.
Quell’intervista è il suo ultimo spettacolo senza pubblico, il più sincero. Non c’è l’applauso in sottofondo, non ci sono le luci di scena. C’è il silenzio di una casa, due amici che parlano e una telecamera che cattura l’anima. E oggi, riguardandolo, si capisce che Baudo non sarà mai solo un ricordo: continuerà a vivere ogni volta che qualcuno, ascoltando quelle parole, sentirà di avere ancora accanto un amico.
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