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La Regione Piemonte fa causa a Extinction Rebellion: “danni” per acqua e farina (FOTO e VIDEO)

Gli attivisti avevano incollato manifesti rimovibili sul grattacielo regionale. Ora la giunta chiede un risarcimento

La Regione Piemonte ha deciso di denunciare Extinction Rebellion per “deturpamento” del grattacielo regionale dopo che un gruppo di attivisti ha attaccato alcuni manifesti con una miscela di acqua e farina sulle vetrate dell’edificio. L’azione, che si è svolta ieri mattina a Torino, rientrava in una protesta pacifica contro l’assenza di politiche ambientali concrete da parte della giunta regionale. Gli attivisti hanno esposto due scritte simboliche: “La Regione osserva, il Piemonte affonda” e “Regione Piemonte: un altro anno di fallimenti”.

L’azione è durata poco più di un’ora e non ha provocato danni né alla struttura né alle superfici vetrate del grattacielo. Ma in serata, l’Assessore al Patrimonio Gian Luca Vignale ha annunciato che la Regione chiederà un risarcimento per danni e procederà legalmente contro il movimento ambientalista.

La risposta di Extinction Rebellion non si è fatta attendere. Gli attivisti hanno replicato con un comunicato in cui accusano la giunta di utilizzare la denuncia come arma politica e di distogliere l’attenzione dall’inadempienza climatica dell’amministrazione:

“Farebbe ridere, se non fosse vero: denunciati per deturpamento di un bene pubblico per aver attaccato manifesti con acqua e farina su un vetro.”

“Questa denuncia è l’ennesima mossa politica basata su accuse surreali e diffamatorie. Se la Regione vuole sperperare ulteriormente soldi pubblici in questo modo, sia un giudice a decidere se il grattacielo è stato realmente deturpato e non un assessore con un post sui social network.”

La protesta è stata organizzata nell’anniversario della dichiarazione di emergenza climatica approvata nel 2020 dal Consiglio Regionale del Piemonte, un impegno che secondo Extinction Rebellion non è mai stato seguito da azioni concrete. Al contrario, gli attivisti denunciano l’operato del governo regionale, accusandolo di aver ostacolato gli accordi climatici internazionali e di investire in opere pubbliche incompatibili con la crisi ambientale in corso.

“Se si andrà a processo, saremo felici di portare nelle aule di tribunale ogni testimonianza di ciò che è successo ieri mattina, dalla violenza fisica delle guardie giurate fino alle inadempienze politiche di chi ha governato questo paese e questa regione in questi anni.”

Ma non è tutto. La Regione Piemonte avrebbe chiesto un risarcimento anche per le spese di pulizia del vetro, sostenendo che l’azione abbia causato un danno ai cittadini piemontesi. Extinction Rebellion ribatte con una stoccata diretta alla giunta:

“Chiedono anche un risarcimento per le spese della pulizia del vetro, sostenendo che sia stato procurato un danno ai piemontesi. Ma chi risarcirà i cittadini per i miliardi di soldi pubblici spesi in progetti e opere dannose per il territorio?”

Nel frattempo, mentre la comunità scientifica avverte che il superamento di 1,5°C di aumento della temperatura globale è ormai una realtà e l’Italia è alle prese con eventi climatici estremi sempre più frequenti, le istituzioni sembrano più impegnate a reprimere i movimenti di protesta piuttosto che a fronteggiare la crisi climatica.

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