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10 Dicembre 2024 - 16:43
Una protesta simbolica, ma dal forte impatto visivo, quella di Extinction Rebellion, che questa mattina ha scaricato sacchi anti allagamento all’ingresso di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sull’aggiornamento del Piano di Qualità dell’Aria. All’esterno dell’edificio campeggiava uno striscione con la scritta "La Regione fa acqua da tutte le parti", accompagnato da immagini di recenti disastri alluvionali che hanno colpito il Piemonte e l’Italia.
"La crisi climatica è già qui e sta causando vittime", ha dichiarato Matilde, portavoce di Extinction Rebellion, sottolineando come i piani regionali siano "timidi, vecchi e del tutto inadeguati" rispetto alla gravità della situazione.
Il riferimento è alle alluvioni sempre più frequenti e devastanti che hanno colpito la regione: dalle forti piogge che hanno isolato Cogne e colpito Noasca a giugno, alle esondazioni in Val Susa e Val Chisone a settembre, fino all’alluvione del Po nel Torinese lo scorso ottobre.
Il Piemonte sta attraversando anni estremi: dopo un lungo periodo di siccità che ha segnato la regione fino alla primavera del 2023, negli ultimi dodici mesi si è registrato il record di precipitazioni degli ultimi 70 anni.
Tuttavia, secondo Ugo De la Pierre, presidente dell’Ordine dei Geologi, gli interventi attuati negli ultimi anni sono stati controproducenti, senza una visione di lungo termine capace di garantire la sicurezza del territorio e delle comunità.
Matilde ha puntato il dito contro la politica regionale: "Per anni questa giunta, insieme al Governo, ha dichiarato uno stato di emergenza dopo l’altro, senza mai affrontare il problema alla radice". Una critica che si estende all’inquinamento atmosferico, un’emergenza ignorata nonostante Torino sia tra le città più inquinate d’Italia, con circa 900 morti all’anno legate allo smog e un contributo significativo alla crisi climatica.
A pochi metri dai sacchi anti allagamento, Maria, un’altra attivista, ha sottolineato l’urgenza di azioni concrete: "È ora che si lavori a piani regionali ambiziosi, capaci di azzerare le emissioni climateranti entro cinque anni e di mettere in sicurezza il territorio. Serve il coinvolgimento attivo di cittadini e cittadine nei processi decisionali".
Una richiesta che arriva mentre il Consiglio Regionale si prepara a discutere un piano considerato insufficiente dagli attivisti.
Quella di Extinction Rebellion non è solo una protesta contro un piano specifico, ma un grido d’allarme per il futuro del Piemonte. Tra alluvioni, siccità, e un inquinamento atmosferico letale, il messaggio è chiaro: senza interventi strutturali e urgenti, le conseguenze saranno sempre più drammatiche.
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