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04 Novembre 2024 - 10:44
Protesta di Extinction Rebellion a Torino: attivisti si appendono a Palazzo Madama durante la Festa delle Forze Armate
Torino, 4 novembre 2024 – In occasione della Festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale, tre attivisti di Extinction Rebellion hanno inscenato una protesta spettacolare a Palazzo Madama, in piazza Castello. Gli attivisti si sono arrampicati sulle impalcature della facciata, srotolando uno striscione con la scritta: "Onorano guerre, distruggono terre". L'azione mirava a denunciare le politiche militariste e climatiche del governo italiano.
La Festa delle Forze Armate, celebrata in molte città italiane per commemorare i militari caduti in guerra, è stata scelta come palcoscenico per questa protesta. Gli attivisti hanno voluto ricordare non solo i caduti delle forze armate, ma anche tutte le vittime civili dei conflitti, incluse quelle causate dalle scelte politiche italiane che alimentano guerre nel mondo e ritardano gli interventi necessari per affrontare il collasso climatico.
Extinction Rebellion ha puntato il dito contro la recente Manovra di Bilancio del governo italiano, che prevede per il 2025 investimenti superiori ai 30 miliardi di euro per il Ministero della Difesa, segnando un record storico con un incremento del 12,4% rispetto all'anno in corso e del 60% rispetto all'ultimo decennio.
Contemporaneamente, la manovra prevede tagli per opere di prevenzione e mitigazione dei disastri idrogeologici, con interventi di ricostruzione e messa in sicurezza posticipati a partire dal 2027. Questo avviene in un contesto in cui regioni come l'Emilia Romagna affrontano frequenti alluvioni, e territori come Valencia contano oltre 200 morti, decine di dispersi e centinaia di migliaia di sfollati a causa di una delle alluvioni più devastanti di sempre.
Extinction Rebellion
La protesta ha evidenziato come, nel corso della storia, guerre e conflitti armati abbiano causato innumerevoli vittime e la distruzione di intere aree del pianeta, aggravando la crisi climatica. Gli eserciti e il settore della difesa sono tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra, contribuendo al 5,5% delle emissioni globali, come evidenziato nel rapporto "Less war, less warming" pubblicato lo scorso novembre da Climate and Community Project.
Extinction Rebellion ha lanciato un appello a interrompere gli investimenti in armamenti e progetti legati ai combustibili fossili, invitando a onorare tutte le vittime e a rompere il silenzio su queste tematiche.
La protesta ha suscitato reazioni contrastanti tra i presenti e le autorità. Mentre alcuni hanno espresso solidarietà verso gli attivisti, riconoscendo la necessità di affrontare le questioni sollevate, altri hanno criticato la scelta del luogo e del momento, ritenendola irrispettosa nei confronti delle celebrazioni in corso.
Le forze dell'ordine sono intervenute per rimuovere gli attivisti dalle impalcature e ripristinare l'ordine pubblico. Non sono stati segnalati incidenti o feriti durante l'operazione. Extinction Rebellion ha annunciato che continuerà le sue azioni di protesta non violenta per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulle emergenze climatiche e sulle politiche governative ritenute dannose per l'ambiente e la società.
La manifestazione di oggi si inserisce in una serie di iniziative promosse dal movimento in diverse città italiane e nel mondo, con l'obiettivo di spingere i governi a intraprendere azioni concrete e immediate per contrastare il cambiamento climatico e promuovere la giustizia sociale.
Le autorità locali hanno dichiarato di essere disponibili al dialogo con gli attivisti, pur condannando le modalità della protesta odierna. Il sindaco di Torino ha sottolineato l'importanza di affrontare le questioni climatiche attraverso il confronto democratico e ha invitato Extinction Rebellion a partecipare a tavoli di discussione con le istituzioni.
Resta da vedere se le richieste degli attivisti troveranno ascolto nelle sedi istituzionali e se le politiche governative subiranno modifiche in linea con le istanze sollevate. Nel frattempo, la protesta di oggi ha sicuramente acceso i riflettori su temi di grande rilevanza e urgenza per il futuro del pianeta e delle generazioni presenti e future.
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