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40 Sindaci bloccano il ponte per protesta: "La voce del Canavese deve essere ascoltata" (VIDEO)

Gli amministratori locali hanno manifestato oggi, guidati dal sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, per difendere i fondi destinati alla messa in sicurezza del Ponte Preti sulla SP 565. Ma c'è anche chi non ha partecipato ed ha definito il presidio "inutile", prendendosela con il centrosinistra...

«È la mia quinta o sesta partecipazione a manifestazioni sul Ponte Preti. Speriamo che sia la volta buona».

Con queste parole, il sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, ha commentato la protesta che oggi, venerdì 15 novembre, ha visto circa 40 sindaci riunirsi sul Ponte Preti di Strambinello, sulla strada statale 565 tra Ivrea e Castellamonte. Sul ponte è stata esposta una scritta eloquente: “Il Canavese vuole il nuovo Ponte Preti”.

Ricca è uno dei quaranta primi cittadini presenti al presidio, promosso dal sindaco di Ivrea Matteo Chiantore in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, nato dall’urgenza di salvaguardare un’opera fondamentale per il territorio.

Facciamo un piccolo passo indietro. 

Il 18 dicembre 2019, la Giunta regionale di Alberto Cirio ha annunciato l'assegnazione di oltre 135 milioni di euro per mettere in sicurezza o ricostruire 32 ponti in Piemonte.

Tra questi, il Decreto Ponti del Ministro Paola De Micheli ha stanziato 19,5 milioni di euro per il nuovo Ponte Preti di Strambinello, la cui progettazione è stata affidata alla Città Metropolitana, con successivo trasferimento ad Anas.

Tuttavia, l’Art. 5 comma 4 del DECRETO-LEGGE 29 giugno 2024, n. 89, entrato in vigore il 30 giugno 2024, ha fissato nuovi termini per l'aggiudicazione degli interventi finanziati, la cui scadenza è ora il 31 dicembre 2024.

Ora, immaginare che Città Metropolitana, a cui è stata affidata la progettazione della variante del Ponte Preti, possa rispettare la scadenza di fine anno è un ardito esercizio di fantasia. Soprattutto dopo che l’Anas, a cui sarà affidata la gestione del nuovo tracciato, ha chiesto modifiche sostanziali al progetto come, su tutte, la realizzazione in ferro. 

Dunque, che si fa?

I sindaci chiedono al Governo una proroga di almeno un anno per i finanziamenti relativi al progetto del nuovo Ponte Preti, evidenziando come il trasferimento della gestione ad Anas e il cambio progettuale verso un ponte in ferro abbiano rallentato il processo.

La scritta esposta durante la manifestazione, “Il Canavese vuole il nuovo Ponte Preti”, è un messaggio chiaro: senza infrastrutture adeguate, il territorio rischia di perdere attrattività e competitività, aggravando le difficoltà economiche e sociali.

Oggi i sindaci hanno manifestato sul ponte bloccando il traffico per alcuni minuti.

I sindaci che hanno preso parte al presidio di questa mattina

«È la mia quinta o sesta partecipazione a manifestazioni sul Ponte Preti. Speriamo che sia la volta buona», ha dichiarato il sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, ricordando la lunga battaglia per ottenere i fondi. «Forse c’è stata qualche indecisione burocratica, ma ora non possiamo buttare al vento l’opportunità che ci è stata data. Sarebbe un controsenso rispetto alle esigenze del territorio».

Il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, ha lanciato un appello alle istituzioni: «L'unico strumento che abbiamo è quello di metterci insieme e rivolgere un appello agli enti sovraordinati, alla politica e a tutti i politici che si occupano del territorio. Non possiamo parlare di attrattività delle aziende se non diamo connettività: rinunciare a un'opera come questa non è ammissibile. Il Canavese vuole attenzione sul tema dei trasporti. Il Governo ci deve ascoltare».

Anche il consigliere regionale Alberto Avetta (PD) ha ribadito la necessità di un’azione immediata: «La revoca delle risorse costituirebbe un danno enorme per il Canavese e per tutta la Città Metropolitana. Bisogna agire uniti, affinché queste risorse siano non solo mantenute ma aumentate per garantire la necessaria copertura dei maggiori costi».

La scritta: "Il Canavese vuole il nuovo Ponte Preti"

Il presidente della V Commissione Ambiente della Regione Piemonte, Sergio Bartoli, ex sindaco di Ozegna, ha sottolineato i rischi ambientali e logistici derivanti dal mancato adeguamento del ponte: «Le comunità locali hanno espresso chiaramente l’urgenza di interventi. Il mancato adeguamento aumenterebbe il traffico su vie alternative, con un grave impatto ambientale. È necessario che la Regione e il Governo lavorino insieme per garantire una proroga e completare un'opera strategica per tutto il Piemonte». Bartoli ha inoltre presentato un’interpellanza in Consiglio regionale chiedendo alla Giunta di effettuare una ricognizione sullo stato dei progetti finanziati in Piemonte, di attivarsi presso il Governo per ottenere una proroga dei termini e di supportare con forza la necessità di interventi su infrastrutture strategiche come il Ponte Preti.

Il ponte Preti tra Strambinello e Baldissero Canavese

Non tutti, però, concordano con la strategia adottata. Tra le voci critiche c’è quella di Alessandro Giglio Vigna, deputato, che non ha partecipato alla manifestazione e ha attaccato il centrosinistra. «Andare sul Ponte non serve a nulla. Bisogna andare al Ministero. Grazie al mio Ordine del Giorno approvato ad agosto, la porta per il finanziamento è stata riaperta. Ora spetta a Città Metropolitana fare la propria parte e presentare le giustificazioni dei ritardi. Se ci sono stati problemi, sono stati creati dalle amministrazioni di centrosinistra che hanno perso tempo con indecisioni burocratiche».

Vigna si è detto pronto ad accompagnare i rappresentanti di Città Metropolitana al MIT per discutere direttamente con il Governo, ma ha concluso con una stoccata: «Queste manifestazioni servono solo a nascondere le inefficienze del passato. Ora bisogna agire in modo concreto, non simbolico».

La protesta di oggi, dunque, non ha solo messo in luce le esigenze del territorio, ma anche le divisioni politiche sulle modalità per risolvere la questione. Tuttavia, per i sindaci, l’obiettivo rimane chiaro: salvare un’opera che è cruciale per il futuro del Canavese.

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