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Protesta shock: i sindaci del Canavese scendono in strada e bloccano il ponte! "Ora o mai più": disagi al traffico

Il presidio è in programma per oggi, venerdì 15 novembre, a mezzogiorno

Canavese

Sindaci del Canavese pronti a bloccare il ponte Preti

Oggi, venerdì 15 novembre, alle ore 12:00, i sindaci del Canavese si riuniranno per un presidio sul Ponte Preti, bloccando temporaneamente il traffico.

L'iniziativa, promossa dal sindaco di Ivrea Matteo Chiantore in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, rappresentata dal vicesindaco Jacopo Suppo, mira a "sollecitare il governo riguardo alla scadenza del 31 dicembre 2024. Entro tale data, la Città Metropolitana è tenuta a presentare i progetti definitivi e ad assegnare le gare d’appalto per opere finanziate, tra cui il nuovo Ponte Preti".

La situazione è critica: "le scadenze imminenti rischiano di compromettere un'opera già finanziata - si legge in una nota stampa diffusa dai sindaci -, essenziale per il trasporto nel territorio. Nel frattempo, la gestione dei lavori è passata ad Anas, che richiede un progetto con un ponte in ferro anziché in cemento".

Alla mobilitazione parteciperanno non solo i sindaci dei comuni direttamente interessati, ma anche quelli dell'alto e basso Canavese, consapevoli che le problematiche di trasporto influenzano l'intera area.

La questione dei trasporti nel Canavese è cruciale e necessita di un'attenzione seria. La carenza di infrastrutture adeguate ostacola la mobilità dei cittadini e compromette le prospettive di sviluppo economico e sociale della zona. Il territorio affronta difficoltà legate a collegamenti ferroviari inadeguati, snodi autostradali poco funzionali e infrastrutture stradali obsolete.

È importante ricordare che il 18 dicembre 2019, la Giunta Cirio ha annunciato l'assegnazione di oltre 135 milioni di euro per la messa in sicurezza o la ricostruzione di 32 ponti in Piemonte. Tra questi, il "Decreto Ponti" dell'allora Ministro Paola De Micheli ha stanziato 19,5 milioni di euro per il nuovo Ponte Preti di Strambinello, con progettazione affidata alla Città Metropolitana e successivo trasferimento ad Anas.

Tuttavia, l’articolo 5, comma 4, del Decreto-Legge 29 giugno 2024, n. 89, entrato in vigore il 30 giugno 2024, ha fissato nuovi termini per l'aggiudicazione degli interventi finanziati, con scadenza al 31 dicembre 2024.

"Esiste quindi un rischio concreto di revoca delle risorse in caso di mancato aggiornamento dei dati", conclude la nota.

Il presidio odierno rappresenta una mobilitazione fondamentale della comunità locale, che chiede alle istituzioni di non trascurare un'opera vitale per il futuro dei trasporti nel Canavese, sottolineando le problematiche legate alla mobilità in un'area strategica verso la Valle d'Aosta, la Svizzera e la Francia.

La storia travagliata del Ponte Preti

Il Ponte Preti si trova tra Castellamonte e Strambinello

Il Ponte Preti, situato tra Castellamonte e Strambinello, è un'infrastruttura storica costruita negli anni '20 del XX secolo lungo la Statale 565. Nel tempo, il ponte ha mostrato segni di inadeguatezza rispetto ai volumi di traffico attuali, specialmente per quanto riguarda il transito di mezzi pesanti, causando frequenti congestioni e problemi di sicurezza. Nonostante le verifiche periodiche abbiano attestato la sicurezza strutturale del ponte, la sua larghezza limitata e le curve d'accesso lo rendono inadatto al traffico moderno.

Nel 2020, la Città Metropolitana di Torino ha ottenuto un finanziamento di 19,7 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la costruzione di un nuovo ponte. Tuttavia, la gestione della Statale 565 è tornata all'Anas nel 2021, complicando l'iter burocratico e richiedendo adeguamenti progettuali, tra cui la realizzazione di un ponte in ferro anziché in cemento.

Nonostante le promesse e gli annunci, i lavori non sono ancora iniziati, alimentando scetticismo tra la popolazione locale. La scadenza del 31 dicembre 2024 per l'aggiudicazione dei lavori rappresenta un'ulteriore sfida, con il rischio di perdere i finanziamenti stanziati. La mobilitazione odierna dei sindaci evidenzia l'urgenza di superare gli ostacoli burocratici e procedere con la realizzazione di un'infrastruttura fondamentale per la sicurezza e lo sviluppo del territorio.

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