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Carcere di Ivrea

Denunceremo il Ministro Nordio per il reato di tortura

Filippo Blengino, tesoriere dei Radicali, visita l’istituto penitenziario e accusa: "Situazione inaccettabile, lo Stato infligge sofferenze che sfiorano la tortura."

Questa mattina una delegazione dei Radicali guidata da Filippo Blengino, tesoriere del movimento, ha fatto ingresso nel carcere di Ivrea per esaminare personalmente le condizioni in cui versano i detenuti. Blengino ha descritto una realtà che rispecchia la drammatica situazione presente in molte altre carceri italiane: un sovraffollamento che ha raggiunto il 143%, una percentuale inaccettabile non solo per le norme vigenti, ma anche per la tutela della dignità umana.

Durante la visita, Blengino ha osservato un alto grado di disagio psichico tra i detenuti, evidenziato da episodi di autolesionismo, con persone che si sono inflitte tagli sulle braccia, e da numerosi tentativi di suicidio.

La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che la maggior parte di queste persone si trova in carcere per violazioni legate a un singolo articolo del testo unico sugli stupefacenti, una realtà che evidenzia la necessità di riformare le leggi in materia.

radicali a ivrea

radicali italiani

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Le problematiche rilevate non riguardano esclusivamente i detenuti, ma si estendono anche al personale di polizia penitenziaria.

Blengino ha sottolineato una grave carenza di sovrintendenti e ispettori, figure fondamentali per garantire la sicurezza e il buon funzionamento dell'istituto. Ha inoltre ricordato che il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria è tristemente noto per avere il più alto tasso di suicidi tra le forze dell'ordine, con sette casi registrati dall'inizio dell'anno.

I Radicali, impegnati da tempo nella lotta per i diritti dei detenuti, hanno già presentato quattro denunce contro il ministro della Giustizia Nordio per il reato di tortura, denunciando il trattamento disumano riservato ai detenuti in diverse carceri italiane.

Blengino ha annunciato che, alla luce delle condizioni riscontrate nel carcere di Ivrea, presenteranno una quinta denuncia.

Secondo la delegazione, lo Stato italiano, attraverso le condizioni in cui sono mantenuti i detenuti, non sta rispettando il mandato costituzionale di rieducazione, ma al contrario sta infliggendo loro sofferenze che possono essere considerate tortura.

In merito alle recenti rivolte che hanno avuto luogo anche all'interno del carcere di Ivrea, dove due detenuti hanno distrutto apparecchiature informatiche e altri oggetti, Blengino ha riconosciuto che il clima è effettivamente molto teso.

Tuttavia, ha minimizzato la gravità di questi episodi, considerandoli come tensioni ordinarie, comuni a tutte le strutture carcerarie simili e non particolarmente gravi se confrontate con quanto osservato in altri istituti durante precedenti visite.

Questa visita al carcere di Ivrea è solo l'ultima di una serie di ispezioni condotte dai Radicali nelle carceri italiane, con l'obiettivo di portare alla luce le gravi violazioni dei diritti umani e spingere per una riforma del sistema penitenziario che metta al centro la dignità della persona e il diritto alla rieducazione, elementi essenziali per una società che si definisca civile.

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