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Brutta estate

Rivolta e violenza: tensione alle Stelle nelle carceri di Ivrea e Torino

Aggressioni, proteste e caos: la Polizia Penitenziaria allo stremo in un'estate di fuoco dietro le sbarre

tafferugli in carcere a Ivrea, Ivrea

Una giornata di tensione e disordini nel carcere di Ivrea con gravi episodi di violenza e proteste.

E' successo il 22 agosto. Due detenuti hanno tentato di scavalcare il muro del cortile del passeggio, probabilmente con l’intenzione di essere trasferiti in un altro istituto.

Durante la stessa giornata, un altro gruppo di detenuti al terzo piano ha brutalmente aggredito un compagno di prigionia, in un presunto scontro per il controllo all'interno del carcere.

carcere

La vittima è stata trasportata d'urgenza all'ospedale di Ivrea, da cui è stata dimessa solo in tarda serata. Sempre nella stessa struttura, due detenuti si sono duramente scontrati al secondo piano, aggiungendo ulteriori tensioni a una giornata già complessa.

Nel reparto isolamento, la situazione non è stata migliore: due detenuti hanno categoricamente rifiutato di rientrare nelle celle. Gli eventi critici sono stati così numerosi e intensi che il personale di Polizia Penitenziaria è stato costretto a turni di lavoro straordinari, con alcuni agenti che hanno dovuto affrontare fino a 16 ore consecutive di servizio.

Inutile sottolineare che questo è solo l’ultimo capitolo di una lunga estate di disordini.

Il 15 luglio, un gruppo di detenuti aveva iniziato una protesta contro le condizioni igienico-sanitarie, lamentando la presenza di scarafaggi nelle celle e chiedendo migliori condizioni di detenzione.

La protesta era degenerata in violenze, con diversi detenuti che si erano rifiutati di rientrare nelle celle, costringendo la Polizia Penitenziaria a intervenire con decisione per ristabilire l’ordine.

Solo pochi giorni dopo, il 18 luglio, un detenuto è stato aggredito nel cortile durante l’ora d’aria, in quello che si è rivelato essere un regolamento di conti tra bande rivali all'interno del penitenziario.

Anche nella casa circondariale di Torino, la situazione è stata tesa.

Dal 21 agosto, i detenuti del padiglione B hanno iniziato una protesta rifiutandosi di rientrare nelle celle. La protesta, iniziata nella prima sezione, si è estesa il 22 agosto anche alla seconda e quarta sezione. I detenuti hanno accettato di rientrare solo dopo una lunga trattativa, conclusasi intorno a mezzanotte. Le motivazioni della protesta, secondo quanto riportato dai detenuti stessi, includono la mancata effettuazione di una radiografia per un loro compagno e la presenza di scarafaggi nelle celle.

L'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), per voce del Segretario Generale Leo Beneduci, denuncia con forza la situazione di estrema precarietà in cui versa il personale di Polizia Penitenziaria.

"Le carceri sono ormai delle bolge infernali, dove il personale rischia la vita ogni giorno," ha dichiarato Beneduci. "È inaccettabile che l'amministrazione penitenziaria centrale resti silente di fronte a un dramma di tale portata, lasciando il personale allo stremo delle forze e privo dei mezzi necessari per affrontare le emergenze."

Beneduci ha inoltre sottolineato la grave mancanza di leadership nei penitenziari di Ivrea e Torino, dove da anni non è presente un comandante di reparto titolare. Questa carenza ha portato il personale a operare senza direttive chiare, costringendolo a improvvisare quotidianamente. "Non è tollerabile che, a fronte di una crisi così profonda, vi siano oltre 360 dirigenti nell’amministrazione penitenziaria nazionale, molti dei quali percepiscono retribuzioni aggiuntive di svariate migliaia di euro mensili, mentre le carceri sono lasciate senza una guida costante," ha aggiunto.

L'OSAPP rinnova dunque l'invito al Ministro Nordio ad avviare un’indagine urgente sulle modalità di gestione del personale e degli istituti penitenziari da parte del DAP (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria), con particolare attenzione alla mancanza di costanti responsabili nei reparti e nelle carceri.

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