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Caluso
05 Giugno 2024 - 17:00
Piove sul bagnato. Questa mattina, intorno alle ore 9, sulla Strada Statale 26 a Caluso il traffico è andato in tilt. Di nuovo.
Lunghe code si sono formate nei due sensi di marcia all'altezza dell'abitato di frazione Arè per un intervento di Smat sulla rete idrica.
Gli operai della Società Metropolitane Acque Torino sono dovuti intervenire per la "riquotatura" di un chiusino: un lavoro di un paio d'ore ma tanto è bastato per creare il caos su di una strada già fortemente provata dal divieto di transito sulla bretella Ivrea-Santhià per i mezzi con un peso superiore a 3,5 tonnellate, che quindi sono costretti ad usare la SS26 come via alternativa, e dai nuovi tempi di chiusura del passaggio a livello di Arè.
Il passaggio a livello di Arè
"Sono dispiaciuta ma non c'è molto che si possa fare - allarga le braccia e sospira Mariuccia Cena, sindaca uscente di Caluso e candidata alle elezioni amministrative del prossimo fine settimana -. Ciò che sta influendo pesantemente sul traffico non è tanto l'allungamento dei tempi di chiusura del passaggio a livello, che incide a mio giudizio marginalmente, quanto la deviazione dei mezzi pesanti per il divieto di transito sulla bretella Ivrea-Santhìa. In certe ore di punta la situazione è impossibile. Ho scritto ad Anas, ma credo che si debba aspettare la conclusione dei lavori della circonvallazione di Arè per poter tornare ad una situazione di normalità. A meno che i camion non tornino a circolare sulla bretella che oggi è vietata al loro transito..."
Insomma, disagi su disagi su disagi.
Una delle grane che dalla prossima settimana sarà sulla scrivania del neo eletto sindaco di Caluso, chiunque esso sia, sarà la situazione del traffico ad Arè.
Ormai non si contano più le lamentele degli automobilisti che quotidianamente transitano sulla Strada Statale 26 e ogni giorno sono alle prese con le lunghe attese al passaggio a livello sulla linea ferroviaria Chivasso-Aosta.
Continuano anche in questo giugno i disagi per lavoratori, studenti e cittadini. Nonostante le promesse e i progetti in corso, la situazione rimane critica, soprattutto durante le ore di punta, quando il traffico si intensifica ulteriormente.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, le problematiche non sono dovute ai lavori in corso per l’eliminazione del passaggio a livello e alla creazione di una viabilità alternativa. No. Le cause principali degli ingorghi sono altre.
A partire dal divieto di transito sulla bretella Ivrea-Santhià per i mezzi con un peso superiore a 3,5 tonnellate, che costringe numerosi tir a dirigersi verso il casello di San Giorgio Canavese della Torino-Aosta, e all’introduzione di nuove sbarre al passaggio a livello che ne prolungano i tempi di chiusura.
La questione è stata discussa anche in un recente Consiglio comunale di Caluso, dove è emerso che RFI ha negato la possibilità di modificare i tempi di chiusura delle sbarre, nonostante le numerose proteste.
La lunga coda di questa mattina ad Arè
La sindaca uscente di Caluso, Maria Rosa Cena, aveva sottolineato l’importanza di accelerare i lavori per la circonvallazione di Arè, ma aveva anche rivelato che il ritardo è dovuto al limitato orario di lavoro degli operai, consentito per non interrompere il traffico ferroviario. Una piccola nota positiva è la decisione di Anas e RFI di estendere l’orario lavorativo, seppur con la conseguente cancellazione di alcuni treni, che verranno sostituiti da servizi di pullman.
Oltre a ciò, in Consiglio comunale si è discusso di progetti di soppressione dei passaggi a livello nel territorio di Caluso, inseriti in un vasto intervento di RFI con un investimento di 20 milioni di euro. Tra questi, il passaggio a livello di Arè, teatro di un tragico incidente nel maggio 2018, sarà il primo a essere eliminato. La soppressione prevede la realizzazione di una bretella di collegamento che si innesterà nella circonvallazione di Caluso, insieme a un percorso ciclopedonale e un sottopasso largo quattro metri.
La preoccupazione dei residenti è però palpabile, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza del collegamento tra la ciclabile e la circonvallazione, che termina all’altezza dell’area verde del Sardì’s Hotel, senza percorsi protetti per pedoni e ciclisti.
Il maxi progetto di RFI prevede anche la soppressione di altri passaggi a livello, tra cui quello in via Nazareno Sauro e quello all’altezza della stazione ferroviaria di Caluso, con la realizzazione di un sovrappasso e di un sottopasso pedonale, oltre a una rotonda all’incrocio tra via Mazzè e viale Europa, migliorando così il collegamento con l’area artigianale.
Nonostante i progetti ambiziosi, è evidente che ci vorranno anni prima che questi vengano completati. Nel frattempo, gli automobilisti che percorrono ogni giorno la Strada Statale 26 dovranno continuare a fare i conti con una situazione che appare sempre più insostenibile.
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