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Il caso

Neonato abbandonato, parla l'uomo che l'ha trovato: "Siamo sinti e onesti, non riusciamo a spiegarci questo gesto" (VIDEO)

"Per noi - spiega il papà eroe che ha salvato il neonato - i bimbi sono la cosa più importante"

"Siamo una famiglia di sinti. Siamo onesti. Siamo disposti a dare al bambino tutto l'affetto di cui avrà bisogno".

Ci parla così, a cuore aperto, Paolo Laforet, 49 anni. Eroe per caso in una vicenda che sta sconvolgendo l’intero Canavese. È stato lui, infatti, insieme al figlio Casey ad aver trovato il neonato, di cui tutti stan parlando, abbandonato vicino alla propria casa di Villanova Canavese.

L’uomo, con la moglie e i figli, sostiene di aver pienamente dimostrato l’affetto e la premura necessari per poter ottenere l’affidamento del bambino.

"Per la nostra famiglia i bambini sono la cosa più importante in assoluto - dice a La Voce -, non riesco a spiegarmi le motivazioni che ti portano a compiere un gesto simile".

Il racconto prosegue...

"Ho sentito come se un gattino stesse piangendo, appena ho capito si trattasse di un bambino sono intervenuto immediatamente" racconta il figlio di Paolo, Casey.

È stato lui il primo a trovare quel "corpicino" appoggiato in strada all’interno di una busta di un supermercato vicino ad un bidone della spazzatura.

Casey e Paolo Laforet

Di istinto ha allertato i genitori che si sono immediatamente adoperati a scaldare il bambino, visibilmente segnato dal freddo. Tempestivo è stato anche l’intervento dei soccorritori del 118 e dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile.

Al momento sono ancora in atto valutazioni sul caso da parte di specialisti del settore che si adopereranno al meglio per garantire sicurezza ed incolumità al bambino, che non è comunque in pericolo di vita.

L'intera vicenda comunque è al momento priva di risposte. 

Inutile domandarsi che  "cosa scatta nella testa di una madre tanto da spingerla ad abbandonare in strada il proprio figlio?".

A questa domanda una risposta non c'è!

Il punto dove è stato trovato il neonato

Troppe volte le cronache ci restituiscono storie nelle quali le vittime sono bambini indifesi.

Cosa si può fare quindi per evitare tutto questo?

La speranza è che il piccolo Lorenzo, così è stato provvisoriamente chiamato il bambino dal personale sanitario, possa al più presto trovare una famiglia che gli stia vicino e che sia disposta a prendersi cura di lui con tutte le accortezze necessarie. Ma anche che il piccolo possa vivere una esistenza normale.

Il bambino è in buone condizioni e sta bene, anche grazie alla famiglia Laforet che lo ha trovato prima che il freddo e le scarse condizioni igieniche potessero avere il sopravvento.

Sull'affidamento bene chiarire che nel caso la madre biologica dovesse presentarsi e riconoscerlo nei prossimi dieci giorni starà al tribunale decidere sul da farsi, in caso contrario la strada più plausibile sarebbe quella di affidare il bambino ad una famiglia richiedente la sua custodia.

La decisione, in tempi rapidi, spetta anche in questo caso al tribunale che attingerà dalla liste già in suo possesso, di aspiranti genitori che hanno già sostenuto e superato l’iter procedurale per l’adozione di minori. 

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