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Chivasso

Protesta in città: muore un albero, gli fanno il "funerale" (VIDEO)

Qualche cittadino con a cuore la salute delle piante chiede all'assessore al Verde Pubblico maggior cura e manutenzione

La comunità arborea di Viale Matteotti e viale Vittorio Veneto piangono la dipartita di un loro congiunto”.

Un manifesto funebre, per conto dell’onoranze funebri “Madre Terra”, attaccato al tronco annuncia la morte di un albero dei viali cittadini.

Il manifesto funebre che è spuntato ieri

E’ spuntato ieri, affisso da qualche chivassese che ha a cuore il destino del verde pubblico cittadino. 

Si trova in viale Matteotti, proprio di fronte all’ingresso delle scuole elementari. 

E’ la terza pianta a sinistra dall’angolo di via Del Collegio, andando verso il retro del foro Boario.

L'area dove si trova la pianta

La sua “dipartita” è evidente, a partire dal fatto che di foglie non ce ne sono più.

Sembra una pianta in inverno, ma siamo al 20 di luglio.

Anche altre piante del viale sono in sofferenza idrica. 

Fabrizio Debernardi assessore al Verde Pubblico

Prima che muoiano, il manifesto funebre è un avvertimento per l’assessore al Verde Pubblico Fabrizio Debernardi. Quello per intenderci che, da ambientalista, fino a qualche anno fa si batteva per difendere lo scrigno naturalistico dell’ex Lancia e che ora, da assessore, brinda alla cementificazione della zona per farne una piastra logistica, sacrificando lo scrigno con la sua fauna, sull’altare dei posti di lavoro che dovrebbero arrivare.

Ma tant’è.

Che almeno per gli alberi dei viali dimostri un minimo di cura e di attenzione! Chiedono e giustamente pretendono i cittadini.

E così ecco il cartello che richiama l’amministrazione comunale ad una maggiore cura per il verde pubblico.

La comunità arborea di Viale Matteotti e viale Vittorio Veneto piangono la dipartita di un loro congiunto - si legge nel manifesto funebre dell’onoranze Madre Terra -. Senza parole e con le lacrime ai rami la comunità tutta si stringe a sè. No fiori ma acqua per le piante”.

Che qualcuno, a Palazzo Santa Chiara, si dia da fare.

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