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Chivasso
24 Maggio 2023 - 16:59
Le lunghe fila di auto in via Orti. I clacson in viale Vittorio Veneto. Gli ingorghi in via Caduti per la Libertà e in via Demetrio Cosola. Le pattuglie dei vigili urbani che girano da un lato all’altro della città.
La frustrazione di chi non riesce a trovare un posto dove lasciare la propria macchina.
E la rabbia di chi ha trovato una multa sul parabrezza perché il disco orario è scaduto da qualche minuto.
E’ il mercoledì di mercato a Chivasso, bellezza.
E anche questa mattina s’è visto il solito film, che si ripete inesorabile ogni settimana da anni ormai.
Se devi venire a Chivasso per fare delle commissioni, per una visita medica, per trovare un parente, non farlo mai il mercoledì mattina.
Se va bene, torni a casa con un travaso di bile per aver girato come una trottola alla ricerca di un parcheggio libero.
Se va male, al travaso di bile s’aggiungono i nervi a fior di pelle per una multa appioppata senza colpo ferire dagli agenti della Polizia Municipale, precisi e puntuali come sicari.
“Ci vorrebbe un po’ più di visione da parte dell’amministrazione comunale”, allarga le braccia e sospira Matteo Doria, consigliere comunale di Amo Chivasso e le sue frazioni.
Matteo Doria, consigliere comunale di Amo Chivasso e le sue frazioni in via Orti
Appuntamento alle 9, in via Orti.
A far da sottofondo di una chiacchierata su cosa si dovrebbe fare per evitare il remake settimanale di “Un giorno di ordinaria follia” a Chivasso ogni maledetto mercoledì, i clacson delle auto, gli “smadonnamenti” degli automobilisti, la puzza di un gas di scarico di un autobus in coda.
“Ogni mercoledì vediamo quanto sia necessario fare dei parcheggi in città, ma dei parcheggi dove servono!”, incalza il consigliere comunale.
Dietro di lui, auto parcheggiate qua e là in via Orti in attesa del giudizio del vigile urbano di turno che da lì a poco certamente arriverà.
Code in via Orti questa mattina a Chivasso
“Da 11 anni a questa parte le amministrazioni di centrosinistra non fanno nulla per sopperire a questa carenza di parcheggi - prosegue Doria -. E’ il risultato di una politica miope, che sceglie di fare cassa con le multe penalizzando i cittadini residenti e le persone del circondario che vengono qui per far girare l’economia piuttosto che intervenire con dei provvedimenti risolutivi del problema”.
Il riferimento è alla voce “incassi dalle violazioni al codice della strada” del bilancio di previsione 2023 recentemente approvato in Consiglio comunale.
Nel previsionale l’amministrazione Castello ipotizza di arrotondare per eccesso quello che aveva messo a bilancio negli ultimi due anni: nel 2021 e nel 2022 aveva previsto incassi di novecento quarantacinque mila euro circa per ogni anno.
Oggi, nel 2023, sono duecento mila euro in più: in totale un milione e cento mila euro tondi tondi.
“Il che vuol dire che gli agenti della Polizia Municipale devono aumentare il numero delle sanzioni - prosegue Doria -. Ok, capisco che sia doveroso rimuovere e sanzionare le auto che imbrogliano, ma perché non si vogliono fare parcheggi dove servono?
Il parcheggio al cimitero, ad esempio, previsto da questa amministrazione non serve al centro storico, al mercato, ai negozi. Il comune dovrebbe intervenire altrove, acquisendo ad esempio l’ex Consorzio Agrario di via Po, l’ex Smeraldo, o addirittura portando avanti il sogno di un parcheggio sotterraneo in piazza d’Armi. Questi progetti sarebbero le giuste visioni per risolvere il problema”.
Già, ma come si alimentano questi sogni?
“Avrebbero potuto finanziarli con i fondi del PNRR - conclude Doria -, ma hanno fatto altre scelte, mettendo in secondo piano ciò che sarebbe davvero utile per i chivassesi”.
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