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04 Marzo 2020 - 06:53
Come ormai accade da diverso tempo, anche il mese di febbraio avrebbe dovuto essere particolarmente intenso per quanto riguardava l’attività europea del Comitato Territoriale UISP Ciriè Settimo Chivasso. Tuttavia, la recente diffusione del Coronavirus in alcuni stati dell’Europa, Italia compresa, ha sospeso alcuni incontri in data da destinarsi. Prima dell’inizio dell’emergenza però, per l’esattezza nella giornata di mercoledì 19 febbraio, si è svolto nella città spagnola di Madrid il terzo meeting transnazionale di RE[ENTER]. Il progetto, finanziato nell’ambito del programma Erasmus + Key Action 2, mira al coinvolgimento degli operatori che svolgono attività di volontariato all’interno degli istituti penitenziari, al fine di fornire loro gli strumenti necessari per la riabilitazione dei detenuti una volta usciti dalle carceri. Riabilitazione che non sempre è facile soprattutto dal punto di vista del reinserimento non soltanto in società, ma anche in famiglia: proprio per questo motivo risulta fondamentale fornire un supporto non soltanto ai detenuti, ma anche ai rispettivi nuclei familiari.
A differenza dei due incontri precedenti, focalizzati su attività di LTTA -Learning, Teaching, Training Activities- che hanno caratterizzato il percorso formativo dei partecipanti al progetto con lezioni frontali, attività di roleplaying ed esercitazioni pratiche per apprendere le diverse tecniche di riabilitazione e di re-introduzione in società dei soggetti in
procinto di abbandonare gli istituti detentivi, questo meeting è stato di tipo tecnico. I rappresentanti del Comitato Territoriale Ciriè Settimo Chivasso, dell’Asociatia Judeteanà Sportul Pentru Toti Suceava e della European Strategies Consulting dalla Romania, della Citizens in Power di Cipro, della Fundación Diagrama Intervención Psicosocial della Spagna, dell’Innovative Prison Solutions del Portogallo; della Silta-Valmennusyhdistys ry della Finlandia e dell’università greca di Thessaly coordinate dall’associazione capofila Freedom Gate Greece, si sono ritrovati per discutere nel dettaglio varie attività correlate a RE [ENTER], tra cui la realizzazione di un Manuale di Formazione e la produzione di materiale e-learning, nonché sulla pianificazione dei corsi locali di formazione che dovranno essere svolti nel corso di questo 2020.
RE[ENTER] infatti si pone come un progetto dalla doppia valenza sociale: oltre a fornire mezzi di emancipazione per i detenuti infatti, intende offrire anche una concreta opportunità di lavoro, dando una formazione specifica a 450 soggetti - 50 per ciascuno dei partner coinvolti - che andranno a svolgere attività di volontariato all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari. “Grazie alla formazione di questi professionisti e allo scambio di buone pratiche, le realtà coinvolte nel progetto saranno in grado di fornire un percorso riabilitativo migliore e più efficiente sia ai detenuti che ai soggetti che hanno concluso il proprio periodo di reclusione” hanno spiegato il Direttore del Comitato Roberto Rinaldi e la Project Manager Francesca Di Feo.
L’incontro del 19 marzo è stato anche l’occasione per pianificare la diffusione dei risultati del progetto e per iniziare a organizzare la conferenza finale che si svolgerà ad Atene.
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