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22 Gennaio 2023 - 22:29
Ultras della Juve
"Questa volta è peggio del 2006. In quel caso eravamo veramente incolpevoli. Oggi no. Oggi paghiamo perché questi luridi esseri della dirigenza hanno trattato la nostra Maglia come un oggetto senza anima".
E' quanto si legge in una presa di posizione congiunta di Drughi, Nab e Viking, tre gruppi della tifoseria organizzata della Juventus, in merito alla sentenza sul caso plusvalenze.
"Una cosa - prosegue il testo - resta intatta: la placida riverenza delle nuove dirigenze, di allora come di oggi, che per ritagliarsi il loro spazio e guadagnare il più possibile accettavano la serie B, allo stesso modo in cui oggi sono pronti a far crollare le azioni per agevolare l'uscita dalla Borsa e vendere più facilmente la nostra Juve a qualche altro faccendiere".
Gli ultras criticano una dirigenza "boriosa e faccendiera" che "aveva come unico scopo ridurre la storia sportiva di una società leggendaria a una mera operazione economica, un prodotto da piazzare sui mercati internazionali come una bibita qualsiasi o un marchio di abbigliamento".
Una "mercificazione" che ha avuto come primo passo il nuovo stadio, concepito come "un posto per clienti da una toccata e via, disposti a spendere l'impensabile".
In questa chiave, prosegue la tifoseria organizzata, "la Curva, cuore pulsante doveva essere spazzata via ad ogni costo, come dimostrano le vicende giudiziarie".
I riferimenti sono alle inchieste degli ultimi anni: quella del 2006 sui capi ultras (chiusa con "l'assoluzione"), e i processi Alto Piemonte e Last Banner (in attesa del giudizio di appello).
"Dove eravate - prosegue la nota - quando a noi veniva impedito di stare al nostro posto? Dove eravate quando veniste messi in guardia dal pericolo di avere lasciato l'informazione in mano agli altri, permettendo a questi di occupare tutti i posti di responsabilità sportiva e mediatica? dove eravate quando ci chiedevate di non sventolare i bandieroni perché impedivano la visuale? Dove eravate quando portavano l'abbonamento in curva a 600 euro? A difendere questa dirigenza boriosa e faccendiera, infatuati dai nove scudetti consecutivi come se quell'impresa li mettesse al riparo da ogni critica".
"Arriveranno tempi ben più difficili di quelli di oggi - è ancora il testo - e gli abbacchi di oggi non sono gli Agnelli di ieri. La speranza è che la Juventus torni ad avere al fianco quelli ai quali è stato negato l'onore di farlo".
"Ripartiamo - è la conclusione - dal compattare quel poco che resta, ricostruendo la bolgia che era lo Stadium e restituendo a Drughi, Viking e Nab la passione che è stata tolta da quei personaggi che oggi sono nell'angolo".
La Juve va avanti, prende le distanze dai tifosi che spargono odio e minacce, sceglie il nuovo capo dell'area sportiva, il 44enne Francesco Calvo, e si prepara ad affrontare le prossime settimane.
Sapendo che potrebbero non essere facili.
"Questa sentenza ci ha insegnato che tutto può succedere, non siamo impreparati, siamo pronti a tutto - dice l'amministratore delegato dei bianconeri Maurizio Scanavino -. E' una sentenza ingiusta e non lo crediamo solo noi: ringrazio quanti, anche tifosi di altre squadre, hanno compreso l'esagerazione di queste decisioni. La giustizia federale può comportarsi in modo sommario e ingiusto e questo crea preoccupazione, oggi è successo alla Juve ma può succedere ad altre. Dobbiamo essere pronti a tutto".
La Juve, ha detto il dirigente, è serena: intorno però qualche veleno si è fatto sentire con minacce ed insulti via social che hanno preso di mira il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Chinè, il presidente Gabriele Gravina e la sua compagna, Francisca Ibarra, alla quale è stata anche attribuita una falsa storia Instagram dove campeggiava il -15 con il logo della società bianconera.
"Prendiamo le distanze da quelle espressioni di pseudo tifosi. Noi sosterremo la nostra difesa con grande competenza, rispetto nei modi e nelle sedi" le parole di Scanavino.
Il club è pronto, come già annunciato, a percorrere la strada del ricorso al Coni: "Non siamo impreparati e faremo meglio, su questa sentenza e su tutte le altre che ci aspettano. Abbiamo un Consiglio di persone estremamente esperte, un pool di avvocati estremamente capace e quindi porteremo avanti con grandissima determinazione i nostri elementi a sostegno delle nostre ragioni".
Qualche gruppo ultras ha invece attaccato la dirigenza dicendo "è peggio del 2006" riferendosi allo scandalo di calciopoli.
Intanto in attesa delle motivazioni della sentenza della Corte d'Appello federale (devono essere pubblicate nei prossimi otto giorni) la Juve ha un mese per presentare il ricorso al collegio di garanzia presso il Coni, che non può comunque giudicare nel merito ma eventualmente rilevare qualche vizio di forma. Se non viene accolto ci sono poi - extra giustizia sportiva - Tar e Consiglio di stato.
Ma ci sono altre questioni in ballo su cui la Procura Figc già si era attivata: i due fascicoli aperti sulla manovra stipendi e sulle partnership opache nei rapporti debito-credito della Juve con altri altri club.
Entrambe sono in una fase istruttoria: sugli stipendi tra una settimana scadono i 60 giorni per le indagini, ma il procuratore Chinè ha la possibilità di chiedere una proroga. Per l'altra indagine (il plusvalenze bis) i tempi sono più lunghi, c'è margine fino a febbraio (il 22). E qui entrerebbero in ballo anche altri club con cui sarebbero stati fatti scambi finiti sotto la lente dei giudici: quelli con Sassuolo, Udinese, Atalanta.
Ma potrebbero essere valutate anche operazioni con Milan e Roma. A dare pezze d'appoggio ai giudici sportivi le 14mila pagine dell'inchiesta penale Prisma. Con l'Uefa che non sta a guardare: i tempi qui sono più lunghi, vanno lette le carte dell'inchiesta penale e comunque c'è l'udienza preliminare del processo a Torino fissata per il 27 marzo. Il governo europeo del calcio potrebbe anche decidere di farsi bastare le penalizzazioni già decise per decretare altre sanzioni. Esclusioni dalle Coppe avrebbero un peso anche sul fronte economico di grande rilevanza.
La fuga del Napoli prende sostanza e il distacco delle inseguitrici, che hanno anche l'handicap di giocare dopo, diventa imbarazzante.
Il programma della prima di ritorno, spalmato in quattro giorni, procede infatti al rallentatore e le squadre incontrano il primo freddo vero della stagione.
La Roma prosegue nel suo trend positivo e sembra non risentire dei veleni del caso Zaniolo.
Due gol di El Shaarawy e Abraham, su assist di un ispirato Dybala, chiudono la pratica Spezia e confortano le speranze Champions dei giallorossi.
Qualche indicazione in piu' viene per la lotta salvezza.
Il Verona comincia a sperare in un recupero, che appariva improbabile, mentre sprofonda sempre piu' la Sampdoria che si fa infilare in casa dall'Udinese che torna al successo dopo dieci gare. Ricomincia a muovere la classifica, dopo quattro sconfitte, il Sassuolo che ottiene un punto a Monza ma si fa raggiungere da un gran gol di Caprari. Perfino Spalletti, in barba alla scaramanzia, comincia a dire che per il Napoli c'e' un'occasione irripetibile di arrivare allo scudetto.
La pesante penalizzazione della Juve e le incertezze del Milan lasciano all'Inter il ruolo momentaneo di avversaria principali ma a -13, con una gara in meno. Il record di 50 punti, mai raggiunto dai partenopei al giro di boa, una rosa forte e bene assortita, i 13 gol del trascinatore Osimhen, che ha posto il sigillo sul successo di ieri con la Salernitana, danno sostanza al sogno dei tifosi. Domenica prossima ci sara' un ulteriore passo importante, il derby del Sud con la Roma, che mette in fila la terza vittoria a spese dello Spezia che non riscatta il 2-5 con l'Atalanta.
E' partito Kiwior, e' infortunato Nzola e i liguri non sfondano la munita difesa di Mourinho. Sblocca in contropiede El Shaarawy, l'arbitro Sozza grazia Bourabia dal secondo giallo, poi un errore di Esposito libera l'attacco giallorosso che non perdona: prodezza di Abraham e vittoria e' in cassaforte con l'ennesimo clean sheet Emozione a Genova per lo struggente saluto in campo dei compagni dello scudetto a Gianluca Vialli. Per i tifosi liguri un tuffo al cuore reso piu' duro dall'ennesimo ko della squadra di Stankovic che sta rotolando malinconicamente verso la retrocessione.
C'e' anche un po' di sfortuna perche l'Udinese trova il gol da tre punti, che rompe un lungo digiuno, solo alla fine con Ehizibue dopo che la Samp ha mancato varie occasioni confermando le difficolta' dell'attacco. La reazione dopo un inizio horror del 2023 sembra portare il Sassuolo in rampa di lancio.
Trova il gol con Ferrari, poi sfiora il raddoppio con Berardi e con Lauriente' che colpisce la traversa.
Il bel Monza di Palladino pero' ha la forza e il gioco per reagire e nella ripresa trova il pari con un gran tiro di Caprari. Il Sassuolo ha poi con Berardi l'occasione per vincere ma l'attaccante, molto nervoso, sbaglia una facile occasione.
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