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Quel Nientologo di Volpatto

Otto Marzo

Recuperare il significato originale della giornata della donna

Otto Marzo

Otto Marzo

Per qualche anno l’8 marzo si è declinato in feste da discoteca, striptease, grasse mangiate e relative bevute. Oggi, finalmente, l’abbiamo recuperato dandogli il significato delle origini, ovvero il richiamo alle attenzioni dovute, e nella storia mai realizzate, alle donne. Le donne nostre, italiane, europee, e quelle di tutto il mondo.

Che strada da fare ce ne sia ancora tanta, troppa, ce lo dice la fotografia straziante della ragazza africana piegata sulla bara del marito morto a un centimetro dalla spiaggia di Crotone. È solo una considerazione ed è soltanto mia, per cui vale quello che vale, ma quella giovane donna aveva messo la vita sua e quella delle persone che più amava nelle mani altrui, comprese le nostre, e la vita se l’è vista ribaltata. La riflessione oggi va fatta su un terreno ampio, partendo dalla nostra città per arrivare al paese, all’Europa, al mondo intero, che di cammino ne deve ancora fare se una donna per realizzare se stessa deve lasciare tutto ciò che ha, ha fatto, ha vissuto fino a ieri per cercare altrove non si sa bene cosa. A rischi altissimi.

Le donne che dobbiamo proteggere, amare, coccolare, con cui dialoghiamo, lavoriamo e cresciamo da uguali sono in primo luogo le donne vicine. Ma un pensiero, un gesto, un aiuto deve andare anche alle donne distanti da noi in chilometri e condizioni: le ragazze afgane cui è proibita la scuola, le mamme russe che vedono i loro figli partire e non tornare dalla guerra, quelle ucraine cui è stato tolto tutto, la casa, la scuola dei bimbi, l’ospedale bombardato, la felicità, il futuro. E le donne africane, che continuano a partire per eccesso di povertà. L’ideale è sempre sempre sempre l’Europa, che però manca di quel pezzo politico che farebbe dell’Unione uno Stato vero, importante e capace di veicolare i propri valori al mondo, primo fra tutti l’equità sociale che la Giornata della Donna è lì a ricordarci. Risolveremmo tanti problemi, nostri e altrui, e saremmo più felici. Tutti, donne e uomini.

Viva le donne libere, ma libere veramente!

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