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Sciopero dell’8 novembre: disagi per pendolari, ma cosa è previsto per il trasporto disabili e scuole?

Servizi minimi assicurati per le categorie vulnerabili, ma il trasporto pubblico si ferma per il rinnovo del contratto nazionale e una riflessione sul sistema.

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Sciopero dell’8 novembre: disagi per pendolari, ma garantito il trasporto per disabili e scuole

Si prospettano 24 ore di disagi per i pendolari e i cittadini che si affidano al trasporto pubblico locale l’8 novembre, giorno in cui è stato proclamato lo sciopero generale da parte delle principali sigle sindacali del settore: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Tuttavia, l’agitazione prevederà servizi minimi indispensabili per specifiche categorie, tra cui il trasporto dei disabili e quello scolastico per le scuole materne ed elementari, assicurando almeno una copertura di base per utenti in condizioni di maggiore vulnerabilità.

Nella nota ufficiale, i sindacati sottolineano che la protesta non si limiterà a reclamare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), scaduto ormai dal 31 dicembre 2023, ma intende aprire una discussione più ampia su un sistema di mobilità collettiva che fatica a garantire efficienza e qualità nel servizio.

L’assenza di progressi nelle trattative e il crescente malcontento tra i lavoratori del settore hanno portato all’indizione di questo sciopero, caratterizzato da modalità eccezionali che consentiranno l’interruzione completa anche durante le fasce di garanzia normalmente previste per la mobilità dei viaggiatori.

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Mobilità in crisi: i motivi dello sciopero e l’appello delle sigle sindacali

I sindacati sono chiari: questa protesta mira a sollevare non solo i problemi contrattuali, ma anche l’urgenza di affrontare le criticità sistemiche del trasporto pubblico italiano. L’obiettivo è richiamare l’attenzione del Governo e delle istituzioni su un comparto essenziale per la vita delle città, ma che soffre di un mancato aggiornamento delle infrastrutture, di carenze di personale e di un servizio spesso lontano dalle esigenze degli utenti.

La giornata di mobilitazione, quindi, diventa occasione per richiedere investimenti mirati, miglioramenti strutturali e una riforma che garantisca sostenibilità e accessibilità.

Previsto dalla legge 146/1990 che disciplina il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, lo sciopero dell’8 novembre si svolgerà in modalità straordinaria, limitando anche le fasce orarie tradizionalmente protette.

Questo è permesso una sola volta nell’ambito di vertenze di rinnovo contrattuale, evidenziando così il carattere eccezionale della protesta e la determinazione delle organizzazioni sindacali a farsi ascoltare.

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