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Trino

Bosco della Partecipanza, c’è il nuovo Piano forestale

Dopo due anni riprende la tradizionale estrazione delle sorti che assegna ai soci gli alberi da tagliare

Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino

Il Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino

Dopo le trombe d’aria e i violenti nubifragi che hanno colpito il bosco della Partecipanza per ben due volte causando danni ingenti agli alberi secolari, quest’anno riprenderà la tradizionale Estrazione delle Sorti, l’antichissima pratica di assegnare ai soci-partecipanti porzioni di bosco da tagliare. Gli aderenti al sodalizio sono soprattutto trinesi che nel corso dei secoli, tramandato dai loro avi, hanno acquisito il diritto di fare legna nel bosco, antica foresta giunta fino ai giorni nostri proprio grazie a questo particolare regime di proprietà comune.

Il ritorno alla normalità è stato comunicato ai soci dal Primo Conservatore Ivano Ferrarotti durante l’ultima riunione nella sede di via Vercelli. L’antico meccanismo con cui viene gestito il taglio degli alberi, e di conseguenza viene assegnata la legna tagliata, era stato sospeso sia nel novembre 2021 sia l’anno scorso: al posto dell’estrazione delle Sorti, la Partecipanza aveva deciso di destinare ad ogni socio una parte del legno tagliato dopo le operazioni di messa in sicurezza del bosco. La tromba d’aria che si era abbattuta sull’area protetta trinese nell’estate 2021 aveva “prodotto” circa duemila tonnellate di legname, tra rami spezzati o alberi abbattuti dai taglialegna perché ritenuti pericolosi per i visitatori.

Oltre al ripristino dell’antico rituale, durante l’assemblea è stato illustrato il nuovo Piano forestale aziendale, con arco di validità temporale fino al 2038. Il nuovo programma, spiegato dal tecnico forestale Guido Blanchard, prevede anche la possibilità per la Partecipanza di commercializzare i “crediti di carbonio”, cioè i certificati che attestano l’avvenuta cattura o la mancata emissione di una tonnellata di anidride carbonica in atmosfera. I carbon credits possono essere acquisiti da un’azienda, un ente o un’istituzione.

Il tecnico ha calcolato che ogni anno il Bosco delle Sorti genera uno stoccaggio di cinquemila tonnellate di carbonio. «Più legno c’è all’interno dell’area protetta di Trino - ha detto Blanchard -, maggiore è lo stoccaggio di carbonio possibile. In quest’ottica abbiamo cercato un equilibrio nel nuovo Piano forestale aziendale, tra la tradizione del taglio, le aree e le piante su cui intervenire per garantire anche la fruizione pubblica, e l’aumento della massa legnosa presente».

Di recente è stato acquistato un terreno attiguo al bosco, e questo ha fatto sì che venissero raggiunti i 586 ettari di superficie forestale totale della Partecipanza; tutto questo, complice la nuova gestione dell’area, consente al bosco i stoccare circa 1600 tonnellate di carbonio in più rispetto a prima.

Nel corso della riunione è stato firmato il “Contratto di custodia delle orchidee”, che pone l’attenzione su queste piante così significative per la qualità dell’ambiente. Infine l’ex Primo Conservatore Bruno Ferrarotti ha presentato il saggio storico La Partecipanza di Trino e Lucedio. Storie di boschi e di indipendenza, di cui alcune copie sono disponibili in sede.

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