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Da settembre previsto un aumento delle rette dell’asilo nido I genitori e la minoranza sono contrari: «Lo paghi il Comune»

L’ha deciso la Giunta, con il nuovo bando di affidamento del servizio, e l’ha annunciato con un avviso in bacheca

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Asilo nido di Saluggia

Il 31 luglio scadrà il contratto di concessione dell’asilo nido comunale “Arcobaleno”, di via Rivetta, attualmente gestito dalla cooperativa Progetto Donna Più. Il Comune ha avviato la procedura di ricezione delle manifestazioni di interesse per la gestione dal settembre 2023 al luglio 2027, tre operatori economici hanno presentato le loro offerte. E’ stata nominata una commissione giudicatrice che nelle prossime settimane sceglierà il soggetto, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Nel capitolato d’appalto la Giunta ha inserito una nuova tabella delle rette di frequenza, che aumenteranno a partire da settembre (anno educativo 2023/’24). La tabella è stata affissa alla bacheca dell’asilo.

E qui nascono i problemi: le famiglie dei bambini frequentanti non hanno gradito gli aumenti comunicati, pari a circa 50 euro al mese. Queste le nuove rette (tempo pieno) in base alle fasce Isee: fino a 4500 euro: 249 euro al mese; da 4500 a 9000 euro: 338 euro al mese; da 9000 a 20.000 euro: 408 euro al mese; oltre i 20.000 euro: 449 euro al mese. Per i non residenti la retta mensile sarà di 650 euro. Per il servizio part time invece i residenti spenderanno 300 euro al mese, mentre i non residenti 325.

Una ventina di genitori, con prima firmataria la loro rappresentante Silvia Leone, hanno inviato una lettera al sindaco Libero Farinelli e all’assessore Adelangela Demaria. I genitori chiedono chiarimenti circa l’aumento della retta, «decisione non accompagnata da alcuna spiegazione da parte degli organi amministrativi». E proseguono: «Rimaniamo sorpresi dalla scelta intrapresa, tenuto conto che Saluggia risulta essere “un Comune ricco” (bilancio 2022 chiuso con un utile di oltre 1 milione di euro)». I genitori ricordano agli amministratori comunali che  c’è «un consistente indennizzo che il Comune riceve annualmente per il deposito di scorie nucleari» (oltre due milioni di euro nel 2022)», e si aspettano «che parte di esso venga utilizzato per migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma l’aumento di circa 50 euro mensili (circa il 15% di aumento sull’attuale retta) ci sembra vada nella direzione opposta». Secondo i genitori i circa 13 mila euro in più non devono essere a carico delle famiglie ma «assorbiti dal Comune come sussidio delle stesse», tenuto conto che il Consiglio comunale per il 2023 ha deciso di «non ritoccare le tariffe dei servizi. Come mai quindi le tariffe del nido sono state oggetto di aumento?».

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Sulla revisione delle rette è intervenuto anche il gruppo di minoranza “Progetto nuova Saluggia”, che nei giorni scorsi ha diramato un comunicato firmato dai consiglieri Claudio Brentan, Nicoletta Pozzi, Andrea Garbiero e Claudio Relino. Il gruppo ritiene che «tali aumenti debbano essere assorbiti dal bilancio comunale per non gravare sulle famiglie che utilizzano il servizio dell’asilo nido che si troverebbero, a partire da settembre 2023, a sostenere un aumento mensile che non ha toccato invece gli altri servizi in ambito scolastico e simili quali per esempio la mensa, lo scuolabus, il centro estivo.

Si tratterebbe quindi di un trattamento diverso per le famiglie che usano l’asilo nido rispetto alle altre che utilizzano altri servizi scolastici. Consapevoli che l’assorbimento dell’aumento andrà ad aumentare le spese correnti, su cui più volte abbiamo dichiarato la nostra posizione contraria, riteniamo però che per il 2023, come abbiamo detto in Consiglio nel dicembre scorso in sede di approvazione del bilancio preventivo, “non si possa considerare una riduzione dei benefit erogati in questi anni.

La situazione storica che stiamo vivendo, l’aumento dei costi energetici ci impone l’obbligo di mantenere ai cittadini queste agevolazioni”. Per questo motivo - concludono - riteniamo che l’aumento delle rette debba essere inserito nell’assestamento di bilancio e se necessario coperto con parte dell’avanzo di amministrazione 2022, come anche richiesto dalle stesse famiglie che utilizzano il servizio dell’asilo nido».

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