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Settimo Torinese

Prima della festa Patronale, “la storia di un campanile”

L’evento è stato organizzato in occasione della festa patronale della San Giuseppe Artigiano

Settimo Torinese

Da sinistra don Martino, Franco Ferraresi e Silvio Bertotto (foto Tancredi Pistamiglio)

La sala Serenitas di via Cuneo era gremita di persone curiosi di conoscere la storia e, in alcuni casi, ripercorrere i ricordi di quel Villaggio Fiat edificato in quelle che un tempo erano campagne di Settimo. Franco Ferraresi, presidente del Centro di Studi Settimesi, ha organizzato per venerdì 28 aprile, una serata intitolata “Storia di un campanile che ha creato una comunità. Il caso del Villaggio Fiat”. L’evento è stato organizzato in occasione della festa patronale della San Giuseppe Artigiano.

Con il contributo dello storico Silvio Bertotto, socio del Centro di Studi Settimesi, sono state raccontate le geometrie di un quartiere realizzato dall’architetto Guido Radic. Una serata speciale, in cui la parrocchia è stata analizzata anche in chiave sociologica, visto che è sempre stata punto di riferimento per una zona di Settimo molto popolata.

“Ma qui ho avuto una accoglienza straordinaria e nel 2020 è arrivata anche la cittadinanza italiana - ha detto il parroco della San Giuseppe fin dal 2018, don Martino Botero Gomez, originario della Colombia - sono un sacerdote straniero, sono arrivato nel 2005, e voglio bene all’Italia. Sappiamo tutti che non mancano le difficoltà, ma c’è tanta amicizia e fraternità”.

“C’è un filo logico - conclude Franco Ferraresi - perché San Giuseppe è il patrono dei lavoratori e quindi la Soms è un’associazione fondata proprio sul tema del lavoro”. 

Alla serata ha partecipato anche il seminarista Michele Turrisi, scrittore e poeta, originario del Villaggio Fiat

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