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Il Rotary Club settimo parla di Costantino Nigra

Il diplomatico italiano che conquistò l'Europa

IL ROTARY CLUB SETTIMO PARLA DI COSTANTINO NIGRA

IL ROTARY CLUB SETTIMO PARLA DI COSTANTINO NIGRA

Un diplomatico difficile da dimenticare. Martedì 14 marzo, alla conviviale del Club Rotary di Settimo, presso il ristorante da Sergio, in via Brescia 6 a Settimo, si è parlato di storia.

Il presidente del Club Tommaso Capello, ha dato il benvenuto a Franco Macocco,  classe 1951, avvocato, che ha scritto un libro su Costantino Nigra dal titolo “L’ultima imperatrice dei francesi e il bel diplomatico italiano. Lettere inedite di un’amicizia durata mezzo secolo”, edito da Aracne nel 2021. Franco Macocco è presidente dell’Associazione Culturale Costantino Nigra e membro direttivo del Centro Studi Costantino Nigra con sede a Castellamonte.

Costantino Nigra

L’avvocato ha ripercorso la vita politica di Nigra che fra la seconda parte dell’800 e i primi del ‘900 divenne leggendaria. Un inizio che si data nel 1851 quando prestò servizio al Ministero degli Esteri, nominato segretario del primo ministro Massimo d'Azeglio e in seguito di Camillo Cavour, che accompagnò al Congresso di Parigi del 1856 come Capo di Gabinetto. Senza dimenticare il suo lavoro diplomatico a Parigi, Vienna e Londra.

Un personaggio molto apprezzato in tutta Europa, una leggendaria figura in ogni strato della popolazione del Regno perché riuscì ad entrare nell’immaginario collettivo per i successi delle sue azioni, accompagnati da quelli galanti, tenuti segreti per volere di Cavour e poi resi pubblici con quelli successivi di diplomatico, che indussero Casa Savoia a rendergli i più importanti riconoscimenti e onorificenze: titolo di Conte, nomina a Senatore del Regno, Collare dell’Annunziata.

Un libro che racconta come gli storici, e anche l’opinione pubblica, alla sua morte si interrogarono a lungo sul destino delle sue corrispondenze e delle sue memorie, di cui era stata documentata l’esistenza, ma che si ritenevano perse. Così oggi appare ancora più straordinario e significativo il ritrovamento di alcune lettere, soprattutto quelle dell’imperatrice Eugénie al Nigra, pubblicate e contestualizzate all’interno del volume, che documentano l’intensità del loro rapporto d’amicizia.

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