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Un gruppo su facebook per raccogliere dati e soprattutto i costi dell’energia termica

Il “Caro Teleriscaldamento” per far chiarezza sulle bollette

L'architetto Lepore: "I costi sono aumentati di molto, ma già nel 2019 erano alti"

Il “Caro Teleriscaldamento” per far chiarezza sulle bollette

Il “caro” teleriscaldamento coinvolge circa 33mila clienti. Il risparmio della CO2 prodotta, però, oltre 17mila tonnellate non emesse in atmosfera, non si traduce in un risparmio economico per il cittadino.

Gian Luca Lepore, 44 anni, architetto con la passione per il comparto energetico, ha fondato un gruppo su Facebook intitolato “Il caro teleriscaldamento settimese” per monitorare le anomalie generate dalla fornitura di calore e presenti nelle fatture emesse da parte del gestore unico Engie. Il gruppo è nato a febbraio 2022 e oggi conta circa 200 utenti. A distanza di un anno, il materiale raccolto consente di poter presentare alcuni quesiti alla società che gestisce le forniture a Settimo.

Non è solo un problema derivato dagli aumenti del metano dovuti alla guerra e alla crisi energetica: già nel 2019 i conti non tornavano. Ultimamente, poi, nelle zone Arcipelago e Villaggio Fiat, i costi sono schizzati alle stelle: anche il doppio rispetto a tre anni fa. Così, l’architetto Lepore ha preso l’iniziativa ed ha cominciato ad incontrare i settimesi coinvolti in questa fornitura, avvisandoli con un documento cartaceo da affiggere sulla bacheca condominiale. 

Da quando è arrivata Engie, sono cominciate le lamentele: le bollette arrivano una volta all’anno. E son cifre che spaventano

“Finché c’era la Riesco, che in fondo era comunale, tutto andava abbastanza bene - racconta - le bollette arrivavano ogni mese e si potevano controllare i consumi. Da quando è arrivata Engie, sono cominciate le lamentele: le bollette arrivano una volta all’anno. E son cifre che spaventano”.

Lepore incontra i condomini interessati ad aderire a questo gruppo, cerca di raccogliere dati, soprattutto le bollette per fare delle comparazioni, e racconta cosa succede a monte dei termosifoni. La rete è alimentata principalmente con il calore recuperato dalla centrale termoelettrica di Leinì alimentata a metano, anch’essa di proprietà Engie, che viene integrata anche con l’energia prodotta dalla centrale a biomassa di Solis. 

“In tutto questo meccanismo indubbiamente virtuoso - dice Lepore - trovo che sia ingiusto usare come parametro diretto il metano utilizzato per generare energia elettrica. Ai settimesi arriva l’acqua surriscaldata dalla refrigerazione delle turbine e questa è un’operazione a cui l’impianto non può rinunciare. A rigor di logica, questo fluido non può costare così tanto: è come se fosse uno scarto del sistema, qualcosa che senza teleriscaldamento sarebbe stato comunque dissipato. E l’energia elettrica viene a sua volta venduta, quindi il gestore ha due introiti”.

Anche la lettura dei contatori potrebbe migliorare. Con l’introduzione delle termovalvole, rese obbligatorie nel 2015 dal governo Renzi a spese dei residenti, sono stati installati anche dei contabilizzatori sui termosifoni.

Questi non dialogano direttamente con le termovalvole ma producono, attraverso dei sensori, dei numeri adimensionali che tengono conto di vari coefficienti che riguardano la composizione del termosifone, il materiale con cui è stato costruito e le sue dimensioni. Una centralina cattura questi valori, per ogni singola abitazione, per poi essere prelevati dai tecnici Engie per la successiva fatturazione. Quindi, non sono valori generati da un consumo diretto come invece accade per l’energia elettrica. Insomma, si dovrebbe fare qualcosa di più per premiare i cittadini teleriscaldati.

“Io sono settimese, ma non ho il teleriscaldamento - conclude - questo gruppo su facebook non l’ho creato per cercarmi lavoro o per scopi politici: lo faccio per passione e per fare chiarezza. E unire le forze è l’unico modo per assere ascoltati”.

Ma non è facile: a volte la rassegnazione prende piede e raffredda le proteste.

“Bisogna avere coraggio e mettersi di fronte alla realtà: il teleriscaldamento dovrebbe premiare i cittadini e non caricarli di costi sempre più alti - conclude - . Il bonus è frutto di un accordo tra Comune ed Engie, ma è erogabile in base alle fasce Isee e solo se l’utente ha pagato tutte le bollette in passato. Ma allora questo serve solo a recuperare gli insoluti. Servirebbe, invece, far pagare questo calore di scarto come tale”.

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