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Ivrea in Azione
16 Gennaio 2024 - 10:00
Massimo Fresc e Francesco Comotto
Fare il consigliere comunale è impegnativo. Richiede tempo, soprattutto se lo fai con passione e per dare il tuo contributo alla comunità, affinché l’amministrazione faccia le scelte giuste.
Gli eletti hanno una grossa responsabilità ed è doveroso fare attività politica, partecipare e proporre cose concrete.
È fondamentale nei confronti dei cittadini e dei propri elettori.
Ovvio, è il “gioco delle parti”, ma non sempre questa cosa viene capita. C’è chi la mette sul personale, digrignando i denti e se tu lo “stuzzichi” su questioni e temi che ritieni importanti, dove il tuo punto di vista è differente, si stupisce. Come se fosse tutto dovuto insomma. Come se tu facessi parte di chissà quale accordo politico.
Eppure, tanto per intenderci, mi sento molto più vicino a loro che agli altri. Non ne ho mai fatto un segreto ne tanto meno un dramma, ma la compagine è diversa, anche se è una questione di area e compatibilità politica.
Tornando a loro, che prendano tutto sul personale è strano. Dovrebbero essersi abituati alla dialettica visto che in giunta hanno Comotto e Fresc, in passato tra i maggiori detrattori del PD nonchè causa della loro precedente sconfitta elettorale. I duri e puri dell’allora opposizione.
Ma tutto cambia, e in politica, non esiste il rancore o la divergenza politica. Esistono solo le opportunità e il proprio interesse, soprattutto quando si entra palesemente in contraddizione con il proprio personale percorso politico e con le passate battaglie.
Se lo si vuole fare bene è più complicato fare il consigliere comunale dai banchi dell’opposizione. Tutt’altra cosa seduti tra i banchi della maggioranza.
Lì, se hai voglia studi, se non hai voglia fa lo stesso, e chissenefrega delle promesse fatte in campagna elettorale, tanto si allineano tutti come dei robot. Non esistono distingui. Basta un abracadabra, e il pensiero diventa comune con una semplice convergenza. Basta dire sempre signor sì, anche su temi spinosi e ideologici, dove sarebbero fin troppo evidenti le “differenze”.
Cosa penso?
Che la maggioranza è diventata un tutt’uno. S’è amalgamata, tutti insieme trallallero trallallà.
Anche Laboratorio Civico e Viviamo Ivrea si sono appiattiti. Fanno tutti a gara a chi la dice meglio, ma senza distinzione alcuna, che è ciò che il PD vuole.
Nulla da dire. Non si può certo definire patriarcato, ma è chiaro che a Ivrea politicamente comanda l’uomo, l’ommo, l’uomo sindaco, l’uomo presidente del consiglio, l’uomo assessore.
Mi spiace per le donne e per le assessore, ma ad Ivrea, su questo fronte, la strada sembra ancora lunga. Non basta infatti riempirsi la bocca di frasi fatte, organizzare iniziative e fare la morale. Sono i fatti quelli che contano.
L’assessorA con la A lo sa, peccato che anche lei e le consigliere di maggioranza abbiano chinato il capo a l’ommo.
Ciao!!
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