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Eporedia Futura

Alla scoperta di Ivrea Romana

Oggi il patrimonio romano di Ivrea è intuibile ma non facilmente fruibile...

Anfiteatro romano

Anfiteatro romano

Nel corso di una recente seduta della Commissione Cultura si è trattato quasi esclusivamente un tema tanto importante quanto, spesso, dimenticato da molti: la storia millenaria della nostra Città e le tracce di questa ancora riscontrabili nel nostro territorio.

Pensando all’antica Eporedia, ai giorni nostri, viene in mente prevalentemente l’anfiteatro, le cui rovine sono pressoché abbandonate a loro stesse e difficilmente visitabili. Le ulteriori aree archeologiche – di straordinario interesse storico e culturale – sono invece poco conosciute e ancor meno valorizzate. Certamente qualcuno, recandosi per qualsivoglia incombenza alla Banca San Paolo di Piazza Balla, si sarà soffermato per qualche secondo su quei muri, magari pensando addirittura di trovarsi di fronte a qualche abuso edilizio del secolo scorso e senza riconoscerne un meraviglioso “horreum”, ovvero un deposito o granaio, del I secolo d.C..

Eppure il nostro patrimonio archeologico ha un valore immenso che potrebbe veramente incrementare i recenti flussi turistici e fare di Ivrea una tappa obbligata per tutti gli amanti della storia antica. Purtroppo il visitatore non troppo preparato farebbe molta fatica a individuare i siti di maggiore interesse a causa di carenze divulgative e, ancor peggio, potrebbe vederne di

Per il momento ci si può limitare a un plauso colmo di speranza all’Amministrazione che ha saputo individuare un obiettivo, posto che le strade per raggiungerlo sono molteplici, difficili e alcune perfino dannose..

persona solo una parte, dal momento che molti non sono accessibili.

Insomma, a oggi il patrimonio romano di Ivrea è, per tutti i non addetti ai lavori, intuibile ma non facilmente fruibile. La visita della collezione archeologica del Museo Garda può sicuramente essere d’aiuto per immaginare come fosse la vita nella nostra Città quasi duemila anni fa, ma potremo dire di aver raggiunto l’obiettivo solo quando tale esperienza sarà collegata alla visita dei siti da cui provengono molti dei reperti.

Per il momento ci si può limitare a un plauso colmo di speranza all’Amministrazione che ha saputo individuare un obiettivo, posto che le strade per raggiungerlo sono molteplici, difficili e alcune perfino dannose. Staremo a vedere e, certamente, a proporre idee e progetti per la valorizzazione seria del patrimonio storico (si badi bene: non solo romano ma anche medievale!) eporediese, con anche, evidentemente, un occhio alle possibilità attrattive che esso comporta.

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