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14 Gennaio 2023 - 18:41
L’Associazione Archivio Storico Olivetti si sta impegnando per l’acquisto e la catalogazione della biblioteca di Giorgio Soavi, poeta, romanziere, studioso, appassionato delle arti figurative e art director in Olivetti di molte iniziative culturali in Italia e all’estero.
In particolare si deve a Giorgio Soavi una fitta rete di relazioni con artisti che dagli anni Sessanta agli anni Novanta hanno avuto rapporti di collaborazione con la Olivetti. La collezione - tra i 1000 e i 1200 titoli - è un tesoro che comprende opere bibliografiche di artisti come Armodio, Caruso, Janssen, Mattioli, Mitoraj, Roux, ma anche Botero, Buzzati, Glaser, Guttuso, Morandi. Molti di questi cataloghi sono impreziositi da dediche autografe degli artisti allo stesso Soavi.
La mia casa è un insieme di ripiani sui quali stanno i libri e gli oggetti. Ma non ce l’hai un divano, come tutti? Ne ho due, uno di fronte all’altro, pieni zeppi di libri che non trovano altro posto. Se le vasche da bagno fossero a ripiani, non farei mai il bagno, andrei a lavarmi al bar di piazza SanBabila perché una vasca, così grande e bianca, sarebbe anch’essa un’ottima base per sistemare oggetti, libri e sculture. Se le formiche fossero immobili, pietrificate, potrei affermare che la mia casa è un formicaio di oggetti sistemati a partire dal pavimento, in attesa di superare l’altezzadegli occhi. Quella è la misura giusta, anche per i quadri, l’altezza degli occhi. (...)
Giorgio Soavi
Ora la biblioteca è in vendita sul mercato librario e rischia di andare dispersa, compromettendo per sempre l’integrità di un patrimonio unico nel suo genere.
“Tutti insieme - dice l’Archivio - possiamo acquistarla, riordinarla e catalogarla per renderla disponibile alla comunità. In termini di ricaduta per il territorio, questa proposta di acquisto della Biblioteca Soavi rappresenta un atto di restituzione alla comunità olivettiana di beni culturali a rischio, ma anche di un patrimonio che garantisce la possibilità di raccontare un’epoca, attraverso la figura di Soavi, per poterne consegnare il profilo e il peso alle nuove generazioni. Un profilo la cui integralità, come intellettuale, scrittore, poeta e soprattutto cultore delle arti figurative, se da un lato è garantita dalla conoscenza e frequentazione diretta di moltissimi artisti, dall’altra è incarnata unicamente dalla sua biblioteca, testimone in pericolo...”.
Chi desidera partecipare alla raccolta fondi (c’è tempo fino al 15 febbraio 2023) può trovare tutte le informazioni sul sito dell’Associazione Archivio Storico, www.archiviolivetti.it.
L’obiettivo è arrivare a raccogliere 18.000 e ogni contributo, anche piccolo, può fare la differenza.
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Giorgio Soavi nasce a Broni (Pavia) e muore a Milano, a 85 anni, il 1 dicembre 2008. Tra i suoi numerosi libri di narrativa: Un banco di nebbia, 1955, Fantabulous, 1962, Memorie di un miliardario, 1975, Tenero è il mostro, 1977, Il conte, 1983, Il quadro che mi manca, 1986. Fra le opere di poesia: L’America tutta d’un fiato, 1959, Poesie per noi due, 1972.
Dal 1948 al 1952 è capo redattore della rivista “Comunità” di Adriano Olivetti e dal 1952 al 1956 direttore editoriale delle Edizioni di Comunità, dopodiché viene nominato responsabile dell’Ufficio Progettazioni Special nell’ambito di quella che, a fine anni Sessanta, sarà denominata Direzione Relazioni Culturali Disegno Industriale Pubblicità.
È art director di moltissime delle iniziative culturali della Olivetti per il Paese, sia a livello locale che internazionale, tra le quali mostre, progetti editoriali, progetti per la realizzazione di multipli d’arte, opere grafiche e oggetti-regalo promossi e sostenuti dall’azienda.
Dal 1969 si occupa della pubblicazione dell’Agenda Olivetti, illustrata ogni anno da un artista (J.M. Folon nel 1969, P. Alechinsky nel 1970, G. Sutherland nel 1971, M. Marini nel 1972, P. Davis nel 1974, E. Morlotti nel 1975, F. Maza nel 1976, H. Janssen nel 1977, F. Botero nel 1978). S’aggiungono il multiplo della Venere di Igor Mitoraj, molte litografie di Ennio Morlotti la Sfera di Arnaldo Pomodoro, l’acquaforte di Graham Sutherland, la statua africana per il nuovo allestimento di Gae Aulenti del negozio Olivetti di Parigi, il cartone animato di Jean Michel Folon e il calendario di Lucio Del Pezzo.
Oltre a queste progettazioni come art director, Soavi ha disegnato oggetti-regalo: press papier in acciaio con sfera (1964), portaritratti in melamina (1965), posacenere a quattro fori in melamina (1969).
Quando a fine anni Novanta lascia la Olivetti, solo una modesta parte del suo archivio di lavoro viene recuperato dall’Associazione, ma in quanto cultore delle arti figurative, collezionista e frequentatore del mondo dell’arte, amico di galleristi e artisti, è nella sua abitazione di Via Santa Cecilia a Milano, che Soavi possiede e conserva una ricchissima biblioteca composta da libri e cataloghi d’arte, edizioni fuori commercio, pubblicazioni rare che di frequente contengono dediche e note di artisti, oltre che commenti di suo pugno. Non mancano i suoi scritti editi, le sue pubblicazioni, i suoi romanzi, i racconti, le raccolte di poesie, i suoi saggi sugli artisti più amati.
Il progetto
Il progetto intende acquistare l’intero corpus e programmare un’attività allineata a quella che la Biblioteca specialistica dell’Associazione sta compiendo nella ricostruzione dei cataloghi delle biblioteche di fabbrica, con programmi di catalogazione e progressiva accessibilità attraverso l’inserimento dei titoli nell’OPAC del Sistema Bibliotecario di Ivrea e Canavese e nell’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane) ai quali la Biblioteca dell’Associazione afferisce.
Dal 2021, a seguito della stipula di un accordo per la valorizzazione e fruizione della raccolta di opere d’arte dell’azienda siglata tra Comune di Ivrea, Associazione Archivio Storico Olivetti, TIM e Olivetti, è stato avviato un programma di mostre co-curate da Associazione e Museo civico che ha in calendario la presentazione della figura di Giorgio Soavi nell’anno del centenario dalla nascita: L’arte raccontata da Giorgio Soavi per il centenario dalla nascita, primavera - estate del 2023.
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