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Cuorgnè
09 Gennaio 2023 - 16:56
Il Punto di Primo Intervento di Cuorgnè
Apre oggi il Punto di Primo Intervento di Cuorgnè, in luogo di quello che era il vecchio Pronto Soccorso. Lo diciamo subito a scanso di equivoci: non è e non sarà mai il vecchio Pronto Soccorso...
Lo ripete anche in una nota stampa Alberto Cirio, Governatore della Regione Piemonte: "E' un primo passo verso il ritorno al Pronto...".
Il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio
Insomma, di strada ce n'è da fare, ma è comunque un presidio per il territorio canavesano rimasto senza Pronto Soccorso all'ospedale di Cuorgnè da troppi mesi ormai.
Il Punto di Primo Intervento è servizio che sostituisce parzialmente il pronto soccorso, chiuso da ottobre 2020.
Il nuovo reparto garantisce una risposta alle piccole urgenze ed una stabilizzazione dei pazienti in fase critica.
Si occupa di gestire i codici bianchi e verdi.
Per tutte le altre emergenze l'utenza viene immediatamente trasferita negli altri pronto soccorso dell'Asl To4: Ivrea, Chivasso e Ciriè.
Il Punto di Primo Intervento di Cuorgnè sarà operativo sette giorni su sette dalle 8 alle 20.
"Avevamo preso l’impegno di riaprire il 9 gennaio il Pronto Soccorso di Cuorgnè come Punto di Primo Intervento e stamattina la struttura è tornata operativa. Uno sforzo importante, perché le difficoltà di reperire il personale stanno generando problemi enormi in tutta Italia. Solo nell’Asl To4 sono andati deserti più di 70 bandi. Ma noi continueremo a lavorare e a mettere in campo ogni energia per garantire a tutti i cittadini le migliori cure possibili. L'apertura del Ppi è un primo, fondamentale passo verso la riattivazione del Pronto Soccorso".
Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi sull'apertura del Punto di primo intervento dell'Ospedale Civile di Cuorgnè.
Luigi Genesio Icardi, assessore alla Sanità
La struttura, riservata a codici verdi e bianchi, è attiva tutti i giorni dalle 8 alle 20, sette giorni su sette, mentre di notte è operativa un'ambulanza con medico a bordo, coordinata dal 118.
"I dati regionali dicono che i codici bianchi e verdi rappresentano tra il 60 e l’80 per cento dei casi trattati nei nostri pronto soccorso - spiegano ancora il presidente Cirio e l'assessore Icardi -, questo significa che da oggi a Cuorgnè siamo in grado di dare una prima importante risposta alla maggior parte delle richieste di emergenza a supporto di tutta la comunità".
Il Punto di Primo Intervento di Cuorgnè sarà aperto dalle 8 alle 20 e tratterà i codici Bianchi e Verdi, ovvero le patologie più lievi che tuttavia rappresentano il 78-80% degli accessi ai Pronto Soccorso del territorio.
Questo presidio va bene per le patologie a bassa intensità e per i malesseri non ben definiti; quando vi è necessità di piccoli atti medico-chirurgici e nei casi in cui occorrano strumenti diagnostici semplici (distorsioni, morsi di animale, dolore addominale lieve).
Le procedure saranno le medesime dei Pronto Soccorso: triage da parte di un infermiere “appositamente formato” che stabilirà il grado di urgenza e la priorità d’intervento in base a protocolli universalmente riconosciuti. Se l’attesa si prolungasse oltre il previsto e le condizioni del paziente peggiorassero, l’infermiere rivedrà la valutazione sempre in base ai protocolli.
In caso di Codice Bianco verrà fatto pagare il ticket. Non saranno presenti specialisti e solo in caso di emergenza o urgenza il medico del PPI invierà il paziente nei presidi che ne sono dotati.
I pazienti lievi o con necessità di interventi terapeutici differibili verranno rimandati a casa ed affidati alle cure del medico di famiglia; quelli che avranno necessità di interventi sanitari immediati e non erogabili in loco verranno trasferiti in un presidio idoneo ad effettuare gli accertamenti; se sarà necessario il ricovero, l’ambulanza provvederà al trasporto in ospedale.
Non ci si dovrebbe recare nel Punto di Primo Intervento nei casi gravi (sospetto di ictus o infarto, complicazioni in gravidanza; amputazioni, ferite penetranti, fratture esposte) ma nemmeno per i malesseri lievi e non urgenti, per anticipare visite ed esami già programmati, per far compilare ricette.
Tutto giusto: troppe persone eccedono nel ricorso alle strutture di pronto soccorso e primo intervento.
E’ altrettanto vero però che spesso lo si fa perché non esistono alternative: se i medici di base fossero in numero sufficiente, ben distribuiti in tutte le località anche piccole e presenti quotidianamente per un buon numero di ore verrebbe meno il motivo per farlo! Sopperivano in parte le Guardie Mediche ma sono state ridotte ed accedervi è diventato problematico a causa dei recenti appesantimenti burocratici di cui non si sentiva certo la necessità.
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