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SAN MARTINO CANAVESE

E' morto il panettiere Roberto Enrico

Era ricoverato da quindici giorni al San Giovanni Bosco

Lutto nel mondo dell'arte bianca: è morto il panettiere Roberto

Il mondo dell’arte bianca in lutto per la morte di Roberto Enrico, storico panettiere di San Martino. Aveva 51 anni, è deceduto venerdì, alla vigilia del Natale, all’ospedale San Giovanni Bosco a Torino dove era ricoverato da quindici giorni, ovvero dalla sera in cui nella sua casa si era sentito male a causa di un’improvvisa emorragia cerebrale.

Ha sempre lavorato nella panetteria che da tre generazioni gestisce la sua famiglia in via Arduino. Attività avviata dal nonno e poi dal padre Giuseppe, 83 anni, che ancora di recente passava ore ad aiutarlo. 

E’ l’unica panetteria di San Martino e ogni sabato dietro al bancone trovavi torcetti, paste secche e anche prodotti di gastronomia. 

Roberto era separato dalla moglie e lascia una figlia, Martina, 19 anni, che si è appena diplomata. Anche lei, sovente, la si vedeva dietro al bancone dell’attività.

Per il paese sono giorni di lutto. E’ scossa anche la sindaca Silvana Rizzato: “Per il paese è una grossa perdita. E’ una notizia drammatica”.

Fino a giovedì scorso l’attività era comunque aperta: a portarla avanti c’era la madre. Roberto Enrico era molto conosciuto anche perché molto attivo nella vita sociale del paese. Agli inizi degli anni novanta,  aveva indossato i panni di Re Arduino durante il carnervale. Commoventi i messaggi su facebook. 

Giuliana Delaurenti scrive: “Ciao mio caro Roby, oggi il mio cuore è ridotto ad una manciata di coriandoli, un pezzo della mia vita lo porti via insieme a te... abbiamo condiviso gli anni più belli, quelli che accompagnano la gioventù, grazie alla grande amicizia che da sempre ha legato le nostre famiglie... sei stato un uomo d’altri tempi sempre galante e rispettoso, mi mancheranno i tuoi messaggi, i tuoi gesti gentili ed i tuoi sorrisi, ci ha legati un sentimento forte che sempre porterò nel mio cuore... però Roby... non doveva andare così. Ora se puoi aiuta la tua famiglia ad andare avanti che possano nel tuo ricorso affrontare questo immenso dolore”. 

Tanti i messaggi d’affetto che in questi giorni sono arrivati alla famiglia. 

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