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Le partecipate di Ivrea: Fondazione Guelpa

E' diventato nel tempo un luogo “di potere”poco trasparente e animato, nel passato, da conflitti interni al suo C.d.A.

Corte dei Conti

Corte dei Conti

Il governo Sertoli non è riuscito a creare una discontinuità con le precedenti Amministrazioni ; i rapporti con le partecipate e i consorzi della città restano sostanzialmente immutati.                                                                                               

Il cambiamento atteso in città non è avvenuto sebbene affrontare il nodo delle partecipate sia urgente. Efficienza, trasparenza, progettualità nuove interrogano l’operato della Fondazione Guelpa e di Ivrea Parcheggi e la gestione della Società Canavesana Servizi e del Consorzio In Rete. Si avvicinano le elezioni amministrative, ci proponiamo di perseverare nell’esame delle attività svolte degli Enti a cui facciamo riferimento e opereremo convergenze con le forze politiche che  riconoscono la rilevanza di questo lavoro. 

Riteniamo sia importante rimettere in discussione alcuni poteri consolidati, ci riferiamo alle fondazioni e ai consorzi e società partecipati dal Comune di Ivrea, mai analizzati e controllati in modo critico e puntuale nel loro operato né dalla presente amministrazione né dalle precedenti. La ragione risiede soprattutto nella necessità di verificare se questi enti strumentali abbiano effettivamente erogato servizi adeguati ed efficienti.      

Lucia Guelpa

Vogliamo restituire alcune osservazioni più mirate che riguardano la fondazione Guelpa.

Le azioni propositive che abbiamo agito nel passato in Consiglio Comunale relativamente alla Fondazione sono molteplici; le nostre mozioni approvate dall’Aula hanno reso possibile la modifica del suo statuto ottenendo che la designazione del Presidente della Fondazione venisse attribuita al Consiglio Comunale e non più al Sindaco, abbiamo favorito l’elezione del nuovo Presidente dopo mesi di attesa, facilitato il confronto tra Consiglieri e C.d.A. della Fondazione attraverso la richiesta, approvata in Consiglio, di convocazione della Commissione Cultura, contribuito, grazie ad una nostra mozione, ad attivare gli Uffici al fine di elaborare valutazioni urbanistiche e finanziarie finalizzate a definire il sito più idoneo per la nuova biblioteca comunale, rivendicato e favorito il ruolo dei Consiglieri comunali nel definire le linee d’azione della Fondazione.

Dopo anni che seguiamo la vita “difficile” di questa partecipata possiamo affermare che fu una decisione molto discutibile quella di affidare alla Fondazione i beni e l’ingente patrimonio finanziario lasciato in eredità alla città, una gestione diretta da parte dell’Amministrazione avrebbe potuto ottenere risultati migliori.

Si decise che non dovessero essere i democratici regolamenti del Consiglio Comunale a garantire trasparenza e confronto; alla vita amministrativa del comune caratterizzata da dibattiti e votazioni di Consiglieri eletti a rappresentanza dei cittadini si è preferito dare vita ad un Ente che è diventato nel tempo anche un luogo “di potere”poco trasparente e animato, nel passato, da conflitti interni al suo C.d.A. a cui seguirono negli anni ripetute dimissioni di Presidenti e Consiglieri (durante questa legislatura si sono avvicendati ben tre Presidenti).  

Alla dannosa discontinuità operativa causata dai ripetuti avvicendamenti si sommano altre criticità.

Più recentemente abbiamo appreso dai mezzi di informazione che la Corte dei Conti starebbe esaminando l’operato della “Guelpa” e avrebbe richiesto maggiori informazioni sulla società Mozart di cui la Fondazione detiene quote; evidentemente alcune perplessità emerse in Consiglio comunale e l’esposto presentato dall’avvocato Franca Vallino avevano colto nel segno relativamente alla discutibile partecipazione alla Società Mozart e all’acquisto effettuato da quest’ultima dell’immobile in Corso Massimo D’Azeglio in cui a sede il liceo musicale.

Il nuovo polo culturale potrebbe essere uno strumento per rendere nuovamente Ivrea il centro delle proposte culturali e sociali del nostro territorio e potrebbe contribuire alla rinascita del centro storico e delle attività commerciali che vi operano. 

Sebbene il testamento della Sig.ra Guelpa indichi chiaramente il compito di investire nell’ampliamento e potenziamento della biblioteca comunale dobbiamo constatare che siamo ben lontani da una prima progettazione; la Fondazione e le Amministrazioni che si sono succedute hanno quindi la pesante responsabilità di non aver ancora reso disponibile ai cittadini spazi e possibilità legate alla cultura di cui Ivrea ha necessità. La pandemia ha evidenziato l’esigenza di luoghi di studio, formazione e socializzazione; è nota, inoltre, la carenza in città di spazi pubblici utilizzabili per incontri, rassegne, dibattiti.

Il nuovo polo culturale potrebbe essere uno strumento per rendere nuovamente Ivrea il centro delle proposte culturali e sociali del nostro territorio e potrebbe contribuire alla rinascita del centro storico e delle attività commerciali che vi operano. 

Porteremo, nel dibattito politico dei prossimi mesi, il tema delle criticità della Fondazione e dei  risultati positivi raggiunti; avremo modo di valutare il suo concreto contributo alla progettazione della biblioteca  e considerare la sua capacità, ad oggi non dimostrata, di rappresentare un valore aggiunto alle politiche culturali dell’Amministrazione.. 

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